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Maria ci porta a Gesù

Posté par atempodiblog le 1 février 2013

Maria ci porta a Gesù dans Citazioni, frasi e pensieri madonnaconbambino

In molte rappresentazioni vediamo il Bambino tra le braccia di Maria, mentre in altre lo porta in grembo. Così, quando guardiamo Maria siamo certi di guardare Dio, il Bambino che è con Lei. La missione della Vergine è una e chiara: portarci verso Gesù! Non è possibile separare Maria dal motivo stesso della sua esistenza: riportare verso il Bambino Gesù prima il nostro mondo, e poi i nostri cuori. Gesù è felice che sia Sua Madre a venire a chiamarci. Le immagini della Vergine riflettono l’unione indissolubile tra Dio e gli uomini, tra Cielo e terra.

Quando guardiamo la Madre, in realtà stiamo guardando il Figlio; e se guardiamo il Figlio, sicuramente vedremo anche la Madre.

Padre Fabián Rovere – Radio Maria Uruguay

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Breve vita di San Giovanni Bosco

Posté par atempodiblog le 1 février 2013

I numeri del lotto
Un giorno vennero due signori a domandargli i numeri  del lotto. Il Santo, non avendo potuto scansarsi alle premurose insistenze,  disse loro: – Ebbene, giocate questi numeri: 10-5-14.

Quelli, contenti, se ne  andavano; ma don Bosco soggiunse: – Non ne volete la spiegazione? – Non c’è  bisogno! – Ma se non ve la dò, non saprete giocarli. – Ce la dia dunque.
- Sentite bene: il numero 10 sono i dieci comandamenti di Dio. Il numero 5 sono i  cinque precetti della Chiesa. Il numero 14 sono le quattordici opere di  misericordia corporali e spirituali. Giocateli davvero, e farete fortuna.

Breve vita di San Giovanni Bosco dans San Giovanni Bosco sangiovannibosco

BREVE VITA DI DON BOSCO

Giovannino Bosco nacque il 16 Agosto 1815  in una piccola frazione di Castelnuovo D’Asti, in Piemonte, chiamata  popolarmente «i Becchi». Ancora bimbo, la morte del babbo gli fece sperimentare  il dolore di tanti poveri orfanelli dei quali si farà padre amoroso. Trovò però  nella mamma Margherita, un esempio di vita cristiana che incise profondamente  nel suo animo. A nove anni ebbe un sogno profetico: gli parve di essere in mezzo  a una moltitudine di fanciulli intenti a giocare, alcuni dei quali però,  bestemmiavano. Subito, Giovannino si gettò sui bestemmiatori con pugni e calci  per farli tacere; ma ecco farsi avanti un Personaggio che gli dice: «Non con le  percosse, ma con la bontà e l’amore dovrai guadagnare questi tuoi amici… Io ti  darò la Maestra sotto la cui guida puoi divenire sapiente, e senza la quale,  ogni sapienza diviene stoltezza». Il personaggio era Gesù e la maestra Maria  Santissima, alla cui guida si abbandonò per tutta la vita e che onorò col titolo  di «Ausiliatrice dei cristiani». Fu così che Giovanni volle imparare a fare il  saltimbanco, il prestigiatore, il cantore, il giocoliere, per poter attirare a  se i compagni e tenerli lontani dal peccato. «Se stanno con me, diceva alla  mamma, non parlano male». Volendosi far prete per dedicarsi tutto alla salvezza  dei fanciulli, mentre di giorno lavorava, passava la notte sui libri, finché  all’età di vent’anni potè entrare nel Seminario di Chieri ed essere ordinato  Sacerdote a Torino nel 1841, a ventisei anni di età. In quei tempi Torino era  ripiena di poveri ragazzi in cerca di lavoro, orfani o abbandonati, esposti a  molti pericoli per l’anima e per il corpo. Don Bosco incominciò a radunarli la  Domenica, ora in una Chiesa, ora in un prato, ora in una piazza per farli  giocare ed istruire nel Catechismo finché, dopo cinque anni di enormi  difficoltà, riuscì a stabilirsi nel rione periferico di Valdocco e aprire qui il  suo primo Oratorio. In esso i ragazzi trovavano vitto e alloggio, studiavano o  imparavano un mestiere, ma soprattutto imparavano ad amare il Signore: San  Domenico Savio, era uno di loro. Don Bosco era amato dai suoi «brichini» (così  Egli li chiamava) fino all’inverosimile. A chi gli domandava il segreto di tanto  ascendente rispondeva: «Con la bontà e l’amore cerco di guadagnare al Signore  questi miei amici». Per essi sacrificò tutto quel poco denaro che possedeva, il  suo tempo, il suo ingegno che aveva fervidissimo, la sua salute. Per essi si  fece santo. Per essi ancora fondò la Congregazione Salesiana, formata da  sacerdoti e laici che vogliono continuare l’opera sua e alla quale diede come «scopo principale di sostenere l’autorità del Papa» (Memorie Biografiche, VII,  622; X, 762 e 946). Volendo estendere il suo apostolato anche alle fanciulle  fondò, con Santa Maria Domenica Mazzarello, la Congregazione della Figlie di  Maria Ausiliatrice, che oggi è diffusa in tutto il mondo. Dedicò tutto il suo  tempo libero, che spesso sottrasse al sonno, per scrivere e divulgare facili  opuscoli per l’istruzione cristiana del popolo. Stremato di forze per  l’incessante lavoro, si ammalò gravemente. Particolare commovente: molti giovani  offrirono per lui al Signore la propria vita. Una delle ultime sue  raccomandazioni fu questa: «Dite ai giovani che li aspetto tutti in  Paradiso…». Spirava il 31 gennaio 1888, nella sua povera cameretta di  Valdocco, all’età di 72 anni. Il 1 aprile 1934, Pio XI, che ebbe la fortuna di  conoscerlo personalmente, lo proclamò Santo.

Tratto da: Don Bosco Ritorna

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