I luoghi mariani
Posté par atempodiblog le 17 janvier 2013
Quanto Maria sia importante non solo per il passato, in relazione ai fatti avvenuti duemila anni fa, e dei quali abbiamo parlato le scorse settimane, ma anche per il tempo che ne è seguito, lo dimostra anche la diffusione dei luoghi che a lei si ricollegano e che sono numerosissimi, praticamente in ogni parte del mondo. Segno evidente che grande è la devozione da sempre riservata a questa Donna, chiamata ad un destino tanto alto, come tenace e profonda è la fiducia nella sua potenza di intercessione.
Stando ai dati riportati in Maria – Nuovissimo Dizionario, curato dal mariologo padre Stefano De Fiores, purtroppo recentemente scomparso, si calcola che nella sola Italia siano circa 1.500 i santuari mariani, ai quali vanno aggiunge le cappelle e le edicole che sono praticamente impossibili da calcolare. Mentre sono ben 2.133 le località abitate, comuni, frazioni, contrade, ecc. che hanno un toponimo mariano.
La cosa è assai interessante non solo perché, come dicevamo, è un indice di devozione, ma anche per un altro aspetto che sta ancor prima della devozione e che, anzi, ne è in qualche modo la causa. Ed è il fatto che, per quanto riguarda in particolare i santuari, nella quasi totalità dei casi la loro erezione risale in origine alla “memoria” di un fatto prodigioso che ha al centro Maria. Può essere stato un miracolo, oppure un’apparizione, oppure ancora il ritrovamento, in circostanze singolari, di una effigie mariana, oppure si può risalire a una visione o a un voto fatto, per esempio, da una città, in occasione di una carestia o di una pestilenza o di eventi bellici particolarmente pericolosi.
Ma ecco il punto che ci sembra utile evidenziare: moltissime sono le chiese erette nei paesi cattolici; parecchie, tra di esse, sono quelle dedicate a Maria. Soprattutto, pare, alla Assunta, come sempre padre De Fiores rileva. Ma accanto a queste esistono, sempre nei paesi cattolici, numerosissime altre chiese che hanno una caratteristica particolare che è quella appunto di ricordare un “contatto” speciale con Maria. Un contatto che, proprio per queste sue caratteristiche, ha meritato di essere ufficialmente riconosciuto e immortalato in un edificio che diventa in questo modo “testimonianza” che attraverserà i secoli. Testimonianza alla quale potranno attingere forza e luce, da quel momento in poi, anche le generazioni future.
Nei paesi cattolici, abbiamo detto. Non suoni, questo, offesa per i fratelli separati, perché si tratta semplicemente di un dato oggettivo. Per loro, infatti, Maria ha avuto semplicemente il ruolo di madre fisica di Gesù restando, alla fine, un membro della Chiesa come tutti gli altri. Diversamente presso il cattolicesimo: a lei, Madre di Dio ma anche Madre nostra, è stato riconosciuto un compito assai più grande e importante. Un compito che abbraccia il tempo fino al suo esisto finale. Quello di contribuire fortemente, da quel Cielo ove ora si trova gloriosa, ad aiutare ogni essere umano che veda la luce, a far nascere e crescere spiritualmente dentro di sé e nel mondo, quel Gesù al quale ella a suo tempo, ha donato la vita. Ruolo che, del resto, proprio i tanti santuari esistenti, con il loro carico di memoria sembrano confermare.
Luoghi, dunque, quelli mariani, che hanno un’origine e un’atmosfera particolare e che forse proprio anche per questo esercitano una forte attrazione sul popolo cristiano. Nella maggior parte dei casi essi si rivelano non scelti dagli uomini, come le chiese normali, ma in qualche modo promossi dal Cielo stesso. Qualche volta infatti Maria, apparendo, come per esempio a Lourdes, ha chiesto espressamente che lì venisse eretta una cappella e che la gente venisse in processione. Ma anche quando ciò non è avvenuto, pur sempre questi luoghi richiamano un intervento speciale di aiuto da parte di Colei che i credenti sanno essere stata designata dal Figlio stesso a vigilare sui loro bisogni spirituali e materiali.
Per questo essi registrano presenze così numerose, anzi crescenti, anche in tempi di crisi di fede come quelli in cui ci è dato vivere? Probabilmente sì. Perché se è vero che oggi la cultura nella quale viviamo spesso ci induce a pensare di non aver più bisogno di Dio, è anche vero che i santuari, con la loro stessa esistenza, sono in grado di risvegliare la nostalgia di Lui. Sono capaci di ricordarci, tramite la mediazione di Maria, che il Soprannaturale esiste e che, come ha operato un tempo, può tuttora tornare ad operare ridonando linfa alle nostre vite.
di Rosanna Brichetti Messori – La nuova Bussola Quotidiana
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