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Intervista a Ivan dal centro di Radio Maria a Medjugorje

Posté par atempodiblog le 12 novembre 2012

Intervista a Ivan dal centro di Radio Maria a Medjugorje dans Medjugorje ivanmedjugorjeradiomari

Lungo la strada asfaltata che dalla chiesa parrocchiale porta a Bjakovici e alla collina delle prime apparizioni, sorge il centro di Radio Maria a Medjugorje. E’ una graziosa casetta rosa, con la grande scritta “Radio Maria”, dove i pellegrini passano volentieri per una visita. Lì possono trovare il materiale di Radio Maria (Giornalino, DVD e gadget vari) e assistere a proiezioni riguardanti il pellegrinaggio a Medjugorje e, in diretta al venerdì, la catechesi giovanile di Padre Livio.
Nel mese di agosto è stato invitato al centro il veggente Ivan, per una intervista con Padre Livio. Ivan ha accettato volentieri dicendo: “Per Radio Maria sono sempre disponibile”. Ivan, come Marija e Vicka, è uno dei tre veggenti che ha ancora le apparizioni quotidiane, non avendo ancora ricevuto il decimo segreto. Sposato con una cittadina americana, ha quattro figli e divide il suo tempo fra Boston e Medjugorje, dove si trattiene da maggio a settembre, nei mesi più affollati dai pellegrini. Accanto alla sua casa a Medjugorje ha eretto una cappella dove pregare in attesa dell’apparizione. Il giovedì è riservato ai sacerdoti. Ivan è già stato presente in diverse sedi di Radio Maria in USA e in America Latina per dare la sua testimonianza, ma è la prima volta che la trasmette in diretta su Radio Maria Italia.
Sono trascorsi 31 anni da quel 24 giugno 1981, quando Ivan, un ragazzo di 16 anni, vide per la prima volta la Madonna e per l’emozione fuggì, lasciando sulla strada il sacchetto di mele che teneva in mano. Ora è un uomo maturo, calmo e riflessivo, che emana bontà. Si concentra davanti al microfono, tenendo gli occhi chiusi. Parla pesando le parole ed estraendole una ad una dal profondo del cuore. Si commuove in modo particolare quando parla della Madonna: “Dentro di me c’è un forte desiderio che la Madonna rimanga il più possibile, perché è così bello stare con Lei. Solo il guardare la Madonna, il suo sorriso, i suoi occhi, che sono pieni di amore… osservare le lacrime di gioia che scorrono sul viso della Madonna mentre ci osserva raccolti in preghiera, sento che è come se Lei ci volesse abbracciare tutti. È davvero grande l’amore della Madre ed è difficile trasmetterlo con le parole. La pace, la gioia e l’amore che io sento dentro di me, durante l’apparizione, dura per tutto il giorno e alle volte non riesco a dormire pensando a quello che la Madonna mi dirà il giorno successivo”.
Ivan risponde a tutte le domande, dimostrando una straordinaria maturità. Eppure era un ragazzo così timido e introverso! Non svia neppure dinanzi alla classica domanda sui dieci segreti. Padre Livio gli chiede se sia giusto dire che il tempo dei dieci segreti sarà un tempo di prova per la Chiesa e per il mondo. Ivan risponde: “Assolutamente. Sono completamente d’accordo con te. Ma dei segreti non possiamo parlare. Posso solo dire che verrà un tempo molto importante, soprattutto per la Chiesa. Dobbiamo pregare tutti per questa intenzione”.

Tratto da: Il Giornalino di Radio Maria

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La medaglia miracolosa

Posté par atempodiblog le 12 novembre 2012

La medaglia miracolosa
Rendono viva e palpabile l’esperienza della fede. Sono le devozioni popolari, dettate dal Cielo, che resistono al tempo e alla derisione.
E alle accuse di superstizione. La “Medaglia miracolosa”: piccola, bellissima icona che rappresenta l’intera storia della salvezza.
di Rosanna Brichetti Messori – Il Timone

La medaglia miracolosa dans Apparizioni mariane e santuari Medaglia-Miracolosa

Il Concilio Vaticano II ha giustamente richiamato alla centralità del mistero della salvezza imperniato su Gesù Cristo, nel culto liturgico e in quello privato. Questo ha fatto guardare talvolta con sospetto alle tante “devozioni” che caratterizzano da sempre le espressioni concrete della vita di fede. Eppure, se bene intese, esse non solo non ostacolano il giusto rapporto con il Dio trinitario nel Quale crediamo, ma anzi, esprimendolo in simboli, rendono viva, palpabile, l’esperienza stessa del nostro credere. Il ruolo delle devozioni è così rilevante che spesso esse ci sono state suggerite dall’Alto nel corso di apparizioni o di rivelazioni private, poi approvate e riconosciute dalla Chiesa. Per questo vale la pena di rivisitarne alcune.

Cominciamo da quella che viene chiamata la “Medaglia miracolosa”. Questo piccolo oggetto è stato “commissionato” a Caterina Labouré, allora novizia delle Figlie della Carità di s. Vincenzo de’ Paoli da Maria stessa. La veggente riceve l’incarico di far realizzare una medaglia che riproduce esattamente la visione avuta nel corso dell’apparizione del 27 novembre 1830, in Rue du Bac, a Parigi. Sulla facciata anteriore è effigiata Maria poggiante i piedi su un globo raffigurante il mondo, nell’atto di schiacciare la testa a un serpente che tenta di divincolarsi. Dalle sue mani aperte scendono verso il basso fasci di raggi luminosi prodotti dalle pietre degli anelli che ingioiellano le sue dita. L’ovale della medaglia è circondato dalla scritta: “0 Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”. Sul retro della medaglia, trova invece posto il monogramma di Maria, cioè un M maiuscola, al quale si intreccia e si appoggia una croce che si erge fino a sovrastarlo. Sotto di esso, affiancati, due cuori: l’uno coronato di spine, l’altro trafitto da una spada. Tutt’attorno, nell’ovale, un arco di dodici stelle. Pur tra le inevitabili difficoltà che accompagnano eventi così straordinari, il desiderio della Vergine aveva trovato esecuzione e la medaglia aveva ben presto preso le vie del mondo in una miriade di esemplari. Nel 1894 papa Leone XIII istituirà per il 27 novembre, ricorrenza dell’apparizione, la festa liturgica detta appunto della Medaglia miracolosa, mentre nel 1947 Pio XII proclamerà santa la veggente Caterina Labouré. Grande, aveva assicurato Maria, sarebbe stata la protezione e copiose le grazie per chi avesse indossato la medaglia. E così di fatto era avvenuto. Ne restano numerosissime testimonianze tra cui quella clamorosa della conversione improvvisa dell’ebreo Ratisbonne in S. Andrea delle Fratte a Roma.

Ma cos’è, dunque, questa Medaglia miracolosa? Forse una specie di magico talismano da indossare contro il malocchio e altri mali affini? Dice al proposito Jean Guitton: “La frontiera della fede, della devozione, della superstizione si può tracciare difficilmente, per il fatto che qualsiasi atto religioso diventa ‘superstizioso’ agli occhi di chi lo guarda senza credere”. Tuttavia, per chi sappia percorrere le ardite ma insieme semplici vie del simbolo, sia esso un intellettuale o un illetterato, quel piccolo oggetto diventa una bellissima seppure minuscola icona in cui viene racchiusa e rappresentata tutta intera la storia della salvezza. Per dirla sempre con Guitton: “In essa si trova riassunta l’essenza del mistero di Cristo ritratto nel cuore di Maria”.

Vediamo dunque di ripercorrere anche noi questo itinerario spirituale. L’Immacolata, promessa ai nostri progenitori caduti nel peccato, quella Donna che avrebbe schiacciato la testa al serpente, non è solo venuta, ma ora è stata assunta in Cielo da dove, gloriosa, intercede per noi come mediatrice di luce e di grazie divine. La sua umanità pienamente realizzata aiuta a sorreggere le nostre, ancora in faticoso cammino fra i mali del mondo. Dobbiamo rendercene conto, ricorrere a Lei e invocarla come Lei stessa ci ricorda di fare.

Il resto della medaglia ci fa penetrare ancor più profondamente nel mistero da cui trae origine tutto questo. Maria è divenuta tale perché ha saputo aderire al progetto divino di salvezza. Così, in Lei il Verbo divino si è incarnato e poi, accettando di morire in croce, ha portato su di sé l’intero peccato del mondo riscattandolo e vincendolo definitivamente nella risurrezione. Quel sì di Maria è stato dunque decisivo: per questo la croce si intreccia al monogramma del suo nome e da esso si innalza. Una salvezza per l’umanità concepita e voluta anzitutto come dono d’amore: ce lo indicano i due cuori, quello di Gesù che ha accettato di immolare se stesso, e quello di Maria che ha accettato di partecipare senza riserve a questo mistero di morte e risurrezione. Così, il peccato delle origini è stato riscattato; così, il regno di Dio è già presente in mezzo a noi. Anche se sarà pienamente svelato con il ritorno glorioso di Cristo descritto nell’Apocalisse: ma già anticipato nel simbolo all’interno della medaglia. Maria mediatrice della luce che irradia dalle pietre preziose che ornano le sue dita, è già infatti il simbolo della Gerusalemme celeste, è la Donna dell’Apocalisse vestita di sole. Le dodici stelle che sul retro incorniciano il mistero della Madre e del Figlio illuminano al contempo tutta la storia della salvezza: la promessa di redenzione annunciata nel Genesi, si mantiene viva nella fede dei dodici Patriarchi e nell’alleanza con le dodici tribù di Israele. Questa promessa realizzatasi con la morte e la risurrezione di Gesù diffusa nel mondo dai dodici Apostoli e dalla Chiesa loro erede, risplende ora alla luce delle dodici stelle che ne disvelano il compimento. Sono quei nuovi cieli e quelle nuove terre che consacrano Gesù Re dell’universo e glorificano pienamente anche la Madre sua.

Nell’attesa, noi possiamo intanto pregare e, con fondamento, sperare: sollecitati, confortati e aiutati anche da una piccola “miracolosa” medaglia.

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I tempi della grande battaglia profetizzati dal Montfort

Posté par atempodiblog le 12 novembre 2012

“Il Monfort profetizza questo tempo e profetizza gli apostoli di Maria. E la Madonna è qui (a Medjugorje) a  dire che sta formando i Suoi apostoli”.

“Volenti o nolenti, nel tempo della prova siamo già entrati e bisogna rispondere, prepararsi, rendersi forti. E’ il momento della risposta. Sono tempi profetizzati, sono tempi che si tanno realizzando: è una grazia immensa quella che ci è data!”

Padre Livio Fanzaga

I tempi della grande battaglia profetizzati dal Montfort dans Medjugorje montfort

Gli apostoli negli ultimi tempi

55. Infine Dio vuole che la sua Madre santa sia oggi più conosciuta, più amata, più onorata che non lo fosse in passato. Ciò avverrà di sicuro se i veri credenti sapranno entrare, con la grazia e la luce dello Spirito Santo, in quella devozione interiore e perfetta che spiegherò loro in seguito. Allora vedranno chiaramente, nella misura consentita dalla fede, questa splendida stella del mare e – guidati da lei – arriveranno al porto sicuro, nonostante i pericoli delle tempeste e dei pirati; conosceranno gli splendori di questa regina e si metteranno totalmente al suo servizio, come suoi sudditi e schiavi d’amore; gusteranno le sue dolcezze e bontà materne, l’ameranno teneramente come suoi figli prediletti, scopriranno le misericordie di cui è ricolma e i bisogni che essi hanno del suo aiuto; a lei ricorreranno in ogni cosa, come alla loro cara avvocata e mediatrice presso Gesù Cristo; saranno convinti che ella è il mezzo più sicuro, più facile, più breve e più perfetto per andare a Gesù Cristo e si affideranno a lei corpo e anima, senza riserva, per appartenere in questo modo a Gesù Cristo.
56. Ma chi saranno questi servitori schiavi e figli di Maria? Saranno fuoco che brucia, ministri del Signore che porteranno ovunque il fuoco dell’amore divino. Saranno « come frecce in mano a un eroe », frecce acute nelle mani della potente Maria per colpire i suoi nemici. Saranno figli di Levi, ben purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio, i quali porteranno l’oro dell’amore nel cuore, l’incenso della preghiera nello Spirito e la mirra della mortificazione nel corpo e saranno ovunque il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e i piccoli, mentre risulteranno odore di morte per i grandi, i ricchi e gli orgogliosi del mondo.
57. Saranno nubi tonanti e nuvole volanti nell’aria al più piccolo soffio dello Spirito Santo; senza attaccarsi a nulla, senza attaccarsi, senza meravigliarsi di nulla, senza mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna; tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il demonio e i suoi seguaci, trafiggeranno da parte a parte, per la vita e per la morte, con la spada a due tagli della parola di Dio, tutti coloro ai quali saranno inviati da parte dell’Altissimo.
58. Saranno dei veri apostoli degli ultimi tempi, ai quali il Signore dei forti darà la parola e il vigore per operare meraviglie e riportare gloriose spoglie sui suoi nemici; riposeranno senza oro né argento e soprattutto senza preoccupazione, tra gli altri preti, religiosi e chierici; e tuttavia avranno le ali argentate della colomba, per volare al solo scopo di cercare la gloria di Dio e la salvezza delle anime, dove lo Spirito Santo li chiamerà; e nei luoghi dove avranno predicato, lasceranno dietro di essi unicamente l’oro della carità, che è il compimento di tutta la legge.
59. Infine dobbiamo sapere che saranno dei veri discepoli di Gesù Cristo, che camminano sulle orme della sua povertà, dell’umiltà, del disprezzo del mondo e della carità, insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo vangelo e non le massime del mondo, senza vivere in ansia né avere soggezione per nessuno, senza risparmiare, o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. Avranno nella loro bocca la spada a due tagli della parola di Dio; sulle loro spalle porteranno lo stendardo della Croce, segnato dal sangue, il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra, sul loro cuore i santi nomi di Gesù e di Maria, e in tutta la loro condotta si ispireranno alla semplicità e alla mortificazione di Gesù Cristo. Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria farà sorgere per ordine dell’Altissimo, per estendere il suo impero su quello dei non credenti, dei pagani, dei musulmani. Ma quando e come avverrà questo? Dio solo lo sa, noi dobbiamo tacere, pregare, desiderare e attendere: « Ho sperato, ho sperato nel Signore ».

Tratto da: Trattato della vera devozione alla santa Vergine – San Luigi Maria Grignion De Montfort

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La falange di Maria

Posté par atempodiblog le 12 novembre 2012

La falange di Maria dans Anticristo Santa-Maria

La Madonna sta scegliendo i Suoi apostoli, come Gesù fra tanti discepoli ha scelto i suoi apostoli; li ha chiamati nel mese di settembre, ha detto: “accettate la missione e non temete”. Ha detto qual è l’obiettivo di questi apostoli: con la testimonianza della vita, della parola, dell’esempio far sì che chi è lontano da Dio si avvicini a Dio e conosca il Suo Amore. La Madonna vuole questi apostoli col cuore puro, pieni di grazia e di misericordia. Li vuole perseveranti, li vuole seri e responsabili, li vuole sapienti, veritieri e forti.
Come vedete la Madonna sta cercando di formare la falange eletta, la legione invincibile e ovviamente non è che bisogna avere i muscoli per questo; bisogna avere il cuore acceso dall’Amore di Dio, la sete dell’Amore di Dio, della salvezza delle anime, capire che salvare la propria anima e quella degli altri è la cosa più importante. Capire che tutti possiamo partecipare a questa battaglia con la preghiera, con la santità della vita, con la testimonianza, con i sacrifici quotidiani.
Tutti siamo ingaggiati; si tratta come vedete di rispondere ad una chiamata speciale, perché i tempi si fanno duri. Sono tempi dove bisogna lottare non contro la carne soltanto, ma contro il potere delle tenebre. Dice San Paolo: “è la grande battaglia che ha scatenato satana per contendere le anime a Dio”. L’aveva detto già la Madonna nei primi mesi delle apparizioni nel 1981: “è in atto una grandissima battaglia fra satana e Mio Figlio”, in palio ci sono le anime.
Suo Figlio vincerà, ma anche satana avrà la sua parte, noi dobbiamo far sì che satana abbia il meno possibile, cercando con tutte le nostre forze di aiutare la Madonna a salvare le anime. Ditemi voi se c’è qualcosa di più interessante, di più bello, di più utile di questo!
Adesso ognuno di noi prenda le sue decisioni, perché la Madonna viene qui e ci parla e noi non possiamo fare i sordi; non dobbiamo farlo con gli uomini, figuriamoci se possiamo farlo con Dio che ci dà sempre parole di Vita Eterna.

di Padre Livio Fanzaga
Tratto da:   “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito  www.medjugorjeliguria.it
Commento al messaggio di Medjugorje del 2 novembre 2012

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