Il sacerdote deve essere riconoscibile
Posté par atempodiblog le 5 novembre 2012
Stralcio di una conversazione sulla figura del sacerdote, ai microfoni di Radio Maria, tra il Prof. Palmaro e il dott. Gnocchi
Prof. Mario Palmaro: «Eravamo a un convengo insieme [con il dott. Gnocchi] e si discorreva con un sacerdote che era vestito con la sua bella talare, come si conviene a un sacerdote cattolico, e mentre si parlava… a un certo punto si è avvicinata una persona e ha detto: “scusi padre ha 10 minuti per confessarmi?”. Ecco queste sono le scene che fotografano meglio di tante parole che cos’è un prete; un prete è uno che si rende innanzitutto riconoscibile da tutti e che quindi in qualsiasi momento è al servizio dei fratelli perché non ha un momento in cui agisce privatamente e nello stesso momento può fare questa cosa grande che è assolvere i peccati».
Dott. Alessandro Gnocchi: «Questo episodio me ne ricorda un altro assolutamente simile, ma che ci tengo a raccontare: qualche anno fa ero a Firenze per una conferenza ed eravamo stati a mangiare qualcosa in una trattoria con un sacerdote che aveva la sua brava talare, come si potrebbe dire, e mi ricordo che uscendo, era sera, verso le 11:00 – 11:30, si è avvicinata una donna, era una barbona, una donna che viveva sotto i ponti e ha chiesto a questo sacerdote di essere confessata… Siccome questa donna non era sicuramente in buone condizioni e poteva morire di lì a poco…. poteva anche capitarle qualcosa… se non avesse riconosciuto un sacerdote non avrebbe potuto confessarsi».
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