• Accueil
  • > Archives pour le Samedi 27 octobre 2012

San Giuda Taddeo, cugino del Salvatore

Posté par atempodiblog le 27 octobre 2012

San Giuda Taddeo, cugino del Salvatore
di Stefano Nitoglia – Radici Cristiane
Tratto da: La voce di San Giuda Taddeo Apostolo

San Giuda Taddeo, cugino del Salvatore dans San Giuda Taddeo San-Giuda-Taddeo

Un Santo nascosto
Accanto alla Roma rutilante dei grandi apostoli e dei santi illustri c’è una Roma “minore”, ma non per questo meno grande. E’ la Roma dei santi poco conosciuti, ma non meno potenti. Tra questi, vi è uno in particolare la cui intercessione è efficacissima, tanto da essere considerato il patrono dei casi disperati: san Giuda Taddeo, annoverato, secondo san Luca, all’undicesimo posto della gerarchia apostolica. Provare per credere.

I suoi resti si trovano in una cappella laterale della Basilica di San Pietro in Vaticano, quasi nascosti agli occhi dei più, come se il Signore lo abbia voluto gelosamente riservare tutto per sé. Chi scrive,avendo per caso saputo che era lì sepolto e volendolo venerare, ne ha chiesto notizie ai custodi della Basilica più importante della Cristianità. Solo uno di essi, dopo averci pensato un po’ su, ha saputo indicare, e non senza incertezze, la sua tomba. Forse, la sua poca notorietà è legata al nome, che evoca il tradimento dell’altro Apostolo e per questo su di lui per lunghi secoli è calato il silenzio. Ma, a differenza di quello, san Giuda Taddeo suggellò con il sangue del martirio la sua fedeltà al Redentore.

Cugino di Gesù
Nato a Nazareth, nell’alta Galilea, da Alfeo, fratello di san Giuseppe, e da Maria di Cleofe, una delle pie donne che secondo la narrazione evangelica accompagnarono Gesù al Calvario e a cui gli angeli annunziarono la Resurrezione il lunedì di Pasqua, Giuda Taddeo era, quindi, della stirpe regale di Davide e cugino di Gesù.

Quasi coetaneo del Salvatore, san Giuda trascorse con Lui la sua infanzia e si formò alla scuola di Maria.
Si può, quindi, pensare che egli sia stato uno dei primi ad abbracciare la devozione della schiavitù a Maria, che ebbe origine da Gesù stesso, che fu il primo schiavo di Sua madre nel Suo seno, e che si è tramandata nei secoli e successivamente è stata meglio delineata da san Luigi Maria Grignion de Montfort (1673 – 1716), che ne fu il principale propagatore.
Questa devozione, che meriterebbe di essere maggiormente conosciuta, è una via più facile e sicura per arrivare a Gesù, Sapienza Incarnata, consacrandosi totalmente a Lui attraverso Maria; una perfetta rinnovazione dei voti battesimali fatta mediante la Santa Vergine.
Animo generoso e sensibilissimo, dallo sguardo penetrante e dal sorriso dolce e accattivante come quello del Cugino, di bell’aspetto virile, Giuda meritò l’appellativo di Taddeo, dal siriaco Thad, che significa “dolce, misericordioso, benefico, amabile, generoso”.

Il suo apostolato e il martirio
L’azione apostolica di san Giuda, dopo la Pentecoste, fu vastissima; evangelizzò dapprima la Giudea, quindi la Mesopotamia e infine la Persia, compiendo numerosi miracoli ed ottenendo moltissime conversioni. In quest’ultimo Paese si riunì all’apostolo san Simone, combattendo insieme a lui contro le eresie dei sacerdoti idolatri Zaroes e Arfexat, che gli aizzarono contro la popolazione di Suamyr, grande centro della Persia. Lì furono martirizzati nell’anno 70 dell’era cristiana, 36 anni dopo l’Ascensione di Gesù Cristo in cielo.

I loro resti furono portati più tardi a Roma e collocati in una cappella laterale della Basilica di San Pietro. Il Papa Paolo V, con una Lettera del 22 settembre 1548, concesse l’indulgenza plenaria ai visitatori della tomba di san Giuda Taddeo il giorno 28 ottobre, festa liturgica dei Santi Simone e Giuda.

La devozione popolare
Il culto di san Giuda si è diffuso nell’ Asia Mediorientale, nell’ Austria e in Polonia, meno in Italia. Molti santi e grandi personaggi furono suoi devoti: san Bernardo, che portava sempre con grande venerazione una sua reliquia, Santa Gertrude, che lo pregava ogni giorno e ne diffuse la devozione, Santa Brigida, alla quale Gesù stesso, in un’apparizione, raccomandò di ricorrere alla sua intercessione. Cosa che la Santa fece, ricevendo immediatamente la grazia richiesta.

Grande devoto di san Giuda fù Carlo Magno, il fondatore del Sacro Romano Impero, che nella diocesi di Aquisgrana si venera come Beato, il quale ottenne dal Papa il permesso di trasportare temporaneamente le spoglie del Santo a Tolosa, in Francia.
A Roma, nel quartiere Trieste, e più precisamente in via Rovereto, angolo via Gradisca, c’è una piccola Chiesa dedicata a san Giuda dal 1919 con accanto la Piccola Casa S. Giuda Taddeo, oggi casa-famiglia diretta dalle Suore Carmelitane che ne diffondono instancabilmente la devozione.

Publié dans San Giuda Taddeo, Stile di vita | Pas de Commentaire »

L’oceano

Posté par atempodiblog le 27 octobre 2012

La parrocchia sottomarina in direzione di Betlemme dans Padre Livio Fanzaga parrocchiasottomarina

Un giorno un pesce dell’oceano chiese ad un altro:
«Scusa, tu che sei più vecchio, sai dirmi dove posso trovare quella cosa che chiamano “oceano”?».

Il vecchio pesce rispose: «E’ quello in cui stai nuotando adesso!»
«Oh! Ma questa è solo acqua!»

Siamo immersi in Dio e non ce ne accorgiamo in «Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo». (At 17,28)
Una grande mistica del secolo scorso, Madeleine Delbrêl,
si domandava con un po’ di umorismo e alla stesso tempo con tristezza: «Mio Dio, se Tu sei dappertutto, come mai io sono così spesso altrove?».

di Don Pino Pellegrino - Lo shopping dell’anima

Publié dans Don Pino Pellegrino, Racconti e storielle | Pas de Commentaire »

Ricordarsi delle anime abbandonate del Purgatorio

Posté par atempodiblog le 27 octobre 2012

Ricordarsi delle anime abbandonate del Purgatorio dans Citazioni, frasi e pensieri santepiagheges

In un volumetto dedicato dal Padre [don Scarpassa] “Alle anime riparatrici” al capo V scrive: «Il Sangue che scende dalle sante Piaghe non è prezioso solo per i vivi, ma anche per i defunti… Il mondo pensa poco a queste povere Anime, solo perché non si vedono, né si sa quante sono e quanto soffrono… Quante anime vi sono in Purgatorio che attendono da anni la liberazione e nessuno si ricorda più di loro…».

p. Stefano Igino Silvestrelli

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Festa dei Santi e dei fedeli defunti, Padre Stefano Igino Silvestrelli | Pas de Commentaire »

Uniti in Dio

Posté par atempodiblog le 27 octobre 2012

Uniti in Dio dans Amicizia

“Più andremo verso Dio e più saremo uniti, cioè avvicinati.
Gli esseri umani non sono paralleli ma convergenti e Dio è il loro fuoco”.

Léon Bloy

Fonte: Il canto del Cuore

Publié dans Amicizia, Citazioni, frasi e pensieri, Léon Bloy | Pas de Commentaire »

Alcuni incontri di Santa Faustina con delle anime purganti

Posté par atempodiblog le 27 octobre 2012

Alcuni incontri di Santa Faustina con delle anime purganti dans Festa dei Santi e dei fedeli defunti faustinakowalskamiseric

[1926]
Quando arrivammo in noviziato, stava morendo Suor. Qualche giorno dopo Suor… viene da me e mi ordina di andare dalla Madre Maestra a dirle di chiedere al suo confessore, Don Rospond, di celebrare una S. Messa per lei con l’aggiunta di tre giaculatorie. In un primo momento acconsentii, ma il giorno dopo pensai di non andare dalla Madre Maestra, poiché non capivo bene se si era trattato di un sogno o dii realtà. E non andai. La notte seguente si ripeté la stessa cosa in modo più chiaro, per cui non ebbi più alcun dubbio. Malgrado ciò la mattina decisi di non parlarne ancora alla Maestra. «Gliene parlerò soltanto quando la vedrò durante il giorno». Ad un tratto incontrai nel corridoio quella suora defunta; mi rimproverò di non essere andata subito ed una grande inquietudine s’impadronì della mia anima. Allora corsi immediatamente dalla Madre Maestra e le raccontai tutto l’accaduto.La Madremi rispose che avrebbe provveduto. Nella mia anima ritornò subito la pace. Il terzo giorno quella suora tornò di nuovo e mi disse: «Iddio gliene renda merito».

[1935]
Una volta che, prima del giorno dei defunti, andai al cimitero verso l’imbrunire, il cimitero era chiuso, ma scostai un po’ la porta e dissi: “Care anime, se desiderate qualche cosa, la farò volentieri per voi, per quanto me lo permette la regola”. E subito udii queste parole: « Fa’ la volontà di Dio; noi siamo felici nella misura in cui abbiamo fatto la volontà di Dio ». La sera quelle anime vennero e mi chiesero preghiere. Pregai molto per loro. Mentre la processione di sera ritornava dal cimitero vidi una moltitudine di anime che venivano con noi verso la cappella e pregavano assieme a noi. Ho pregato molto, poiché per questo avevo il permesso dei superiori.

[1936]
Una volta di sera venne da me una delle Suore defunte, che in precedenza era già stata da me alcune volte. Quando l’avevo vista la prima volta era in uno stato di grande sofferenza, poi man mano venne in condizioni di sempre minor sofferenza e quella sera la vidi splendente di felicità e mi disse che era già in paradiso. Mi disse inoltre che Dio aveva provato con quella tribolazione questa casa, poichéla Madre Generaleaveva dubitato non prestando fede a quello che avevo detto di quest’anima. Ma adesso, in segno che solo ora è in paradiso, Iddio benedirà questa casa. Poi mi si avvicinò e mi abbracciò affettuosamente e disse: «Ora debbo andare».
Compresi quanto è stretto il legame che intercorre fra queste tre tappe della vita delle anime, cioè fra la terra, il purgatorio e il paradiso.

[1936]
Una volta di notte venne a trovarmi una delle nostre suore, che era morta due mesi prima. Era una suora del primo coro. La vidi in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la faccia dolorosamente stravolta. L’apparizione durò un breve momento e scomparve. I brividi trapassarono la mia anima, ma pur non sapendo dove soffrisse, se in purgatorio o all’inferno, raddoppiai in ogni caso le mie preghiere per lei. La notte seguente venne di nuovo ed era in uno stato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte, sul suo volto era evidente la disperazione. Rimasi molto sorpresa di vederla in condizioni più orribili, dopo le preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: «Non ti hanno giovato per nulla le mie preghiere?». Mi rispose che le mie preghiere non le erano servite a nulla e che niente poteva aiutarla. Domandai: «E le preghiere fatte per te da tuttala Congregazione, anche quelle non ti hanno giovato niente?». Mi rispose: «Niente. Quelle preghiere sono andate a profitto di altre anime ». E io le dissi: «Se le mie preghiere non le giovano per niente, la prego di non venire da me». E scomparve immediatamente. Io però non cessai di pregare. Dopo un certo tempo venne di nuovo da me di notte, ma in uno stato diverso. Non era tra le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhi brillavano di gioia e mi disse che avevo il vero amore per il prossimo, che molte altre anime avevano avuto giovamento dalle mie preghiere e mi esortò a non cessare di pregare per le anime sofferenti nel purgatorio e mi disse che essa non sarebbe rimasta a lungo in purgatorio. I giudizi di Dio sono veramente misteriosi!

[1937]
Quando venne a mancare Suor Domenica, la notte verso l’una venne da me e mi fece capire che era morta. Pregai fervorosamente per lei. La mattina le suore mi dissero che era morta, risposi che lo sapevo poiché era venuta da me. La suora infermiera mi pregò di dare una mano a vestirla. Mentre rimasi con lei, il Signore mi fece conoscere che soffriva ancora in purgatorio. Raddoppiai le mie preghiere per lei, ma nonostante il fervore col quale prego sempre per le suore defunte, mi sbagliai nei giorni e, invece di offrire tre giorni di preghiere come prescrive la regola, io per errore ne offrii due. Il quarto giorno mi fece conoscere che le dovevo ancora delle preghiere e che ne aveva bisogno. Formulai immediatamente l’intenzione di offrire un giorno intero per lei, e non solo quel giorno, ma di più, secondo quanto mi suggeriva l’amore del prossimo.

[1937]
Questa sera è venuta da me una delle suore defunte: mi ha chiesto un giorno di digiuno e di offrire per lei in quel giorno tutte le pratiche di pietà. Le ho risposto che ero d’accordo. Il giorno dopo fin dal mattino ho espresso l’intenzione di offrire tutto a favore di quella suora. Durante la santa Messa per un momento ho vissuto il suo tormento, ho provato nell’anima una fame così grande di Dio che mi sembrava di morire per il desiderio di unirmi a Lui. La cosa è durata un breve momento, ma ho capito che cos’è la nostalgia delle anime del purgatorio. Subito dopo la santa Messa ho chiesto alla Madre Superiora il permesso per il digiuno, ma non l’ho ottenuto perché sono ammalata. Quando sono entrata in cappella, ho sentito queste parole: «Se lei, sorella, avesse digiunato, avrei ottenuto il sollievo soltanto questa sera, ma per l’obbedienza, che le ha proibito di digiunare, ho ottenuto il sollievo immediatamente. L’obbedienza ha un grande potere». Dopo tali parole udii: «Dio gliene renda merito».

Santa Faustina Kowalska

Publié dans Festa dei Santi e dei fedeli defunti, Santa Faustina Kowalska | Pas de Commentaire »