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Come curare e salvare le anime

Posté par atempodiblog le 17 septembre 2012

 Come curare e salvare le anime dans Apoftegmi dei Padri del deserto

In un cenobio, un fratello fu falsamente accusato di impurità: e si recò dal padre Antonio. Vennero allora i fratelli dal cenobio, per curarlo e portarlo via. Si misero ad accusarlo: «Tu hai fatto questo». Ed egli a difendersi: «Non ho fatto nulla del genere». Accadde per fortuna che si trovasse colà il padre Pafnuzio Kefala; egli disse questa parabola: «Sulla riva del fiume vidi un uomo immerso nella melma fino al ginocchio; e vennero alcuni per dargli una mano, ma lo fecero affondare fino al collo». E il padre Antonio, riferendosi al padre Pafnuzio, dice loro: «Ecco un vero uomo, capace di curare e di salvare le anime». Presi da compunzione per la parola degli anziani, essi si inchinarono davanti al fratello; poi, esortati dai padri, lo riportarono al cenobio.

Apoftegma dei Padri del deserto

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La preghiera del cuore

Posté par atempodiblog le 17 septembre 2012

Conosci la preghiera del cuore?
Padre Andrea Gasparino

La preghiera del cuore dans Preghiere

Conosci la preghiera del cuore?
Sai che cos’è? Vuoi sperimen­tarla?

Chi la scopre, sperimenta una strada di preghiera che trasforma la vita.

Anzitutto…
Prima di tutto riconosci che la preghiera è dono e che hai sempre bisogno di imparare a pregare.

Ti sei già posto con realismo il problema?
Quando preghi se sei sincero, ti accorgi che è più il tempo che passi nelle distrazioni, del tempo che stai con il Signore.
Se sei sincero, capirai che la tua preghiera è parolaia, e non ti mette a contatto con Dio.
Se sei sincero, capirai che c’è tanta poca preghiera nella tua pre­ghiera.
Certi rosari che la gente recita sono mucchi di foglie secche. Prova un po’ dopo un rosario a farti la domanda: ma ho parlato con la Madonna? Che cosa le ho detto? Il Papa raccomanda il rosario ogni giorno, ma non intende certo il rosa­rio parolaio che non lascia spazio alla riflessione e al contatto con la Vergine Santa.

Ti sei già accorto?
Hai già notato che quando preghi sei abituato a dare consigli a Dio, sei abituato a imporre la tua volontà a Dio e sei abituato a chiedere, chie­dere, chiedere, sempre chiedere.
Questo è proprio preghiera? Hai già notato che ringrazi tanto poco? Sei immerso nei doni di Dio dal mattino alla sera e sei capace a passare anche un giorno intero sen­za mai dire un grazie sincero a Dio. Ti comporti con Dio come certi bambini maleducati che prendono e pretendono e non dicono mai gra­zie.
Sei anche capace a stare giorni e settimane senza un grazie sincero a Dio.
La preghiera parolaia scade fa­cilmente nell’ipocrisia, perché chi vi è abituato si illude di pregare, invece non prega affatto.
L’abitudine alla preghiera paro­laia è un male terribile che addormenta la coscienza e illude. L’abitudine alla preghiera paro­laia si potrebbe chiamare il cancro della preghiera.

Dire basta!
E’ urgente dire basta! E’ urgente interrogarti: « ma io so pregare? » Se è parlare con Dio ed è ascolta­re Dio, dopo la preghiera dovrei avere la sensazione di aver parlato con Lui, di aver comunicato con Lui. S. Agostino ha detto:
« Come può Dio ascoltarti se quando hai pregato non sai cosa gli hai detto? »

Una domanda
Ecco ora una domanda chiave, una domanda inquietante. Da tanti anni preghi, ma che cosa è cambiato nella tua vita?
La tua preghiera, sin qui, che cosa ti ha dato? Li conosci i tuoi difetti? Lavori intorno ai tuoi difet­ti? E’ migliorata la tua vita spiritua­le? Sei cresciuto?

Se la preghiera è separata dalla vita è la prova che è una preghiera da poco, forse non è neppure preghie­ra, forse devi ricominciare tutto da capo…

Prova a farti alcune domande es­senziali:

- Che cos’è pregare?
- Qual è l’anima della preghiera?
- Cosa posso fare per cominciare a pregare veramente?

Devi cioè introdurti nella pre­ghiera vera, che noi chiamiamo pre­ghiera del cuore.
Non pensare a niente di senti­mentale, la preghiera del cuore è un cammino spirituale serio, ma che ti aprirà le porte della vita spirituale profonda, se tu avrai l’umiltà e il desiderio concreto di imparare…

La preghiera del cuore si potreb­be anche chiamare: preghiera di silenzio o preghiera contemplativa.

Ma insomma, cos’è la preghiera del cuore?
Per rispondere in modo adeguato vorrei spiegarti prima qual è la vetta della preghiera del cuore, ma natu­ralmente per arrivare alla vetta biso­gna prendere delle abitudini nuove nella preghiera.

La vetta
Dunque la vetta della preghiera del cuore è la preghiera sanguinante del Getzemani:
« Padre, non la mia, ma la tua volontà sia fatta ».
Crediamo che non ci sia una pre­ghiera più grande di questa.
Ma per arrivare alla vetta biso­gna camminare decisi nella preghie­ra del cuore e prendere abitudini nuove.

Abituati ogni giorno a dedicarvi un quarto d’ora (faresti bene a con­trollare il tempo con l’orologio) e impegnati:

- a rilassarti, sta seduto o sta in ginocchio, ma ben rilassato;
- chiudi gli occhi;
- concentra il tuo pensiero sulla presenza di Dio in te. Gesù ha detto: « Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,22).
- concentrati per esempio sulla presenza in te dello Spirito Santo, e scegli una parola da ripetere inces­santemente come:
« Spirito Santo, aprimi all’amo­re »oppure « Spirito Santo, io ti amo » o semplicemente « Spirito Santo! ».
Oppure, concentrati sulla presen­za di Gesù in te e prega ripetendo, se credi:
« Gesù Salvatore, salvami » op­pure « Gesù, io ti amo » o semplice­mente « Gesù! »
Oppure concentrati sulla presen­za del Padre in te e prega ripetendo, se credi:
« Padre mio, mi abbandono a te »;
oppure « Padre, io ti amo » o sempli­cemente « Padre! »

- al termine del quarto d’ora di intimità con Dio, fatti questa do­manda:

Signore, qual è la gioia che pos­so dare oggi a chi vive accanto a me?
Signore, qual è la tua volontà su di me, oggi?

Ecco, questo è l’allenamento alla preghiera del cuore.

La preghiera del cuore non deve mai trascurare la preghiera di ascol­to. E’ la Parola di Dio la linfa vitale della preghiera cristiana. La pre­ghiera del cuore è il momento cul­minante dell’ascolto. Ogni giorno prega il Vangelo della Liturgia del giorno collegandolo sempre alla tua vita concreta. Da quel Vangelo tro­va una parola/messaggio che utiliz­zi per fare la preghiera del cuore rivolto al Padre, o al Figlio, o allo Spirito Santo, presenti in te.

Sii costante e toccherai con mano la potenza della preghiera del cuore sulla tua vita.

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La radice della preghiera è aprire il cuore a Dio

Posté par atempodiblog le 17 septembre 2012

La radice della preghiera è aprire il cuore a Dio dans Apparizioni mariane e santuari

La Madonna a Medjugorje ha detto che quando preghiamo diventiamo belli. Questo perché quando si prega si apre il cuore a Dio, c’è la luce di Dio, la bellezza di Dio, la gioia di Dio, lo splendore di Dio, la bontà di Dio. State attenti a non far entrare nel vostro cuore la cattiveria, cioè l’indifferenza verso Dio, la superbia, l’arroganza, l’odio, l’invidia, la vendetta, la bramosia… se entra questo nel cuore entra l’inferno e non si è mai felici e si è brutti.

Noi abbiamo costruito in noi l’immagine di Dio o di Satana? La Madonna dice siate mia immagine e non immagine di Satana. Come faccio ad essere immagine di Maria? Lo faccio aprendo il cuore a Dio. Per poter aprire il cuore a Dio che bussa, bisogna prima buttare fuori tutta la sporcizia che si ha dentro. Dopo aver purificato il cuore si fa entrare Dio in esso, questo è l’inizio della preghiera, l’essenza della preghiera. Se non facciamo questo si fa soltanto teatro.

La Madonna nell’ultimo anno si è lamentata spesso che le persone si recavano a Medjugorje a pregare, con il rosario in mano, per i poveri peccatori mentre il loro cuore era impuro. Ha detto, quindi, di andare a confessarsi e dopo avrebbe fatto le grazie.

Nei primi anni delle apparizioni, Mirjana chiese alla Madonna se fosse contenta di tutta quella gente che rendeva strapiena la parrocchia di Medjugorje e la Madonna rispose che quelli che pregavano veramente si contavano sulle dita di una mano. Questo avviene perché il cuore non è aperto, bisogna pregare facendo entrare Dio nel proprio cuore e nella propria vita. La radice della preghiera è aprire il cuore a Dio.

Quando Gesù vivo non è al centro del nostro cuore e della nostra vita, la preghiera è teatro, è parolaia come diceva Padre Gasparino.
Dobbiamo imparare a pregare con e come la Madonna.

Tratto da una catechesi di Padre Livio Fanzaga

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