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Commento al messaggio di Medjugorje del 2/09/2012 di Padre Livio

Posté par atempodiblog le 6 septembre 2012

Commento al messaggio di Medjugorje del 2/09/2012 di Padre Livio dans Medjugorje

Messaggio a Mirjana del 2 settembre 2012

Come ogni 2 del mese verso le ore 9 di mattina la Madonna è apparsa a Medjugorje alla veggente Mirjana e le ha dato il seguente messaggio:

“Figli miei,
mentre i miei occhi vi guardano, la mia anima cerca anime con le quali vuole essere una cosa sola, anime che abbiano compreso l’importanza della preghiera per quei miei figli che non hanno conosciuto l’Amore del Padre Celeste.
Vi chiamo perché ho bisogno di voi.
Accettate la missione e non temete: vi renderò forti.
Vi riempirò delle mie grazie.
Col mio amore vi proteggerò dallo spirito del male.
Sarò con voi. Con la mia presenza vi consolerò nei momenti difficili.
Vi ringrazio per i cuori aperti.
Pregate per i sacerdoti. Pregate perché l’unione tra mio Figlio e loro sia più forte possibile, affinché siano una cosa sola.
Vi ringrazio”.

 dans Padre Livio Fanzaga


Commento di Padre Livio al messaggio del 2 settembre 2012

Come vedete, questo messaggio della Regina della Pace, ha un taglio chiaramente missionario. La Madonna, come sapete, ha ripetuto a Medjugorje quello che aveva già detto a Fatima e cioè che oggi molte anime vanno all’Inferno. In un successivo messaggio la Madonna aveva specificato che la maggior parte delle anime vanno in Purgatorio, che un numero abbastanza grande va all’Inferno e che solo un numero ristretto va direttamente in Paradiso.
Questa realtà angoscia anche noi, perché nessuno va in Paradiso facilmente, il Paradiso va conquistato, ma angoscia soprattutto la Madonna che aveva detto: “voglio salvare tutte le anime e presentarle a Dio, voglio che siate tutti con Me in Paradiso”. La Madonna dai primi tempi sino ad oggi non ha fatto altro che aprire il nostro sguardo oltre i limiti del tempo o della vita terrena, mostrandoci la meta del pellegrinaggio che stiamo compiendo sulla terra, che è il Cielo.
“È il Cielo la meta a cui dovete tendere”, lo ha detto più volte la Madonna, “la vita è un cammino verso l’Eternità”.
La Madonna ha anche detto: “Soffro molto per i non credenti”, quelli dei Suoi figli che non hanno conosciuto l’Amore del Padre Celeste, “anch’essi sono miei figli” e ha anche detto: “non sanno quale giudizio tremendo li attende”, “coloro che hanno rifiutato nella vita Dio fino all’ultimo istante saranno condannati alla morte eterna”, cioè rimarranno senza Dio tutta l’eternità.
Quindi questa è, cari amici, la verità, questo è il Vangelo che la Madonna ci ha riproposto nella sua verità profonda, ci ha riproposto in perfetta armonia con l‘insegnamento della Chiesa e la Madonna ha ripetuto questa Sua angoscia di salvare le anime perché possono perire.
Nelle apparizioni ai veggenti, la Madonna ha mostrato il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio. Due di loro (Vicka e Jakov) sono stati portati fisicamente a vedere il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio.
Mirjana in una visione, dopo aver visto il Paradiso e poi il Purgatorio, ha chiesto alla Madonna di non vedere l’Inferno, dicendo: “perché Dio è così duro di cuore da mandare all’Inferno?”. La Madonna ha risposto: “Dio non manda all’Inferno, siete voi che volete andarci”, e com’è che vogliamo andare all’Inferno? Eliminando Dio dalla nostra vita, dando lo sfratto a Dio e quindi indicando noi stessi come Dio, in realtà servendo satana, il ribelle. Entrando a far parte delle sue schiere, condanniamo noi stessi all’Inferno!
La Madonna, anche nei recenti messaggi a Mirjana, ha parlato dell’esilio eterno e riferendosi all’Inferno ci ha ammonito: “state attenti a non chiudervi da voi stessi la porta del Paradiso”.
La Madonna ha ripetuto questo, perché si parla poco di questa possibilità, di questa tremenda realtà che è l’Inferno. Lobbies consistenti, anche nella Chiesa Cattolica, formate da teologi e da studiosi, da predicatori e da confessori, nefaste e pericolosissime dicono: “l’Inferno non c’è, o se c’è è vuoto”. Queste lobbies tremende demoliscono il Cristianesimo, perché se l’Inferno non c’è, cos’è venuto a fare Gesù Cristo sulla terra? Ditemelo voi! Se l’Inferno non c’è, cosa ci sta a fare la Chiesa? Se l’Inferno non c’è, perché dobbiamo darci da fare per fare il bene e per mortificare noi stessi e portare la croce?
Quelli che sono responsabili di questo, che sono stati catturati da quest’inganno satanico e lo diffondono, sono i nemici delle anime perché disarmano le anime dal combattimento spirituale! La Madonna invece ha detto: “verso lacrime di sangue per ogni mio figlio che si perde nel peccato” e nei messaggi ha più volte chiesto a Dio più tempo per salvare le anime.
Oggi lo fa con un messaggio particolarmente forte e cioè la Madonna, come Gesù nella parabola del vignaiolo, va sulla piazza e cerca gli operai per la vigna del Signore; vuole dei cooperatori, gente che cooperi con Lei al servizio di Cristo per la grande opera della Creazione, della Redenzione che consiste nel portare le anime nella gloria di Dio.
La Madonna ha bisogno di chi La aiuti in questo e perciò cerca, cerca come uno che ha una ditta e va a cercare il personale per mandarla avanti. Così la Madonna “cerca anime con le quali vuole essere una cosa sola”.
Lei che è la cooperatrice per eccellenza dell’opera della Creazione e della Redenzione operata da Cristo, Lei cerca gente che l’aiuti, cerca anime che l’aiutino, anime che siano unite alla Sua anima e che quindi abbiano la Sua Fede, il Suo Amore per Gesù, il Suo zelo per le anime.
Poi la Madonna le rende all’unisono con Lei, vuole che i cuori siano aperti, che ci sia la disponibilità, poi Lei ci addestra, ci forma, ci plasma, ci riveste di Se Stessa. Cerca “anime che abbiano compreso l’importanza della preghiera per quei miei figli che non hanno conosciuto l’Amore del Padre Celeste”.
Quindi cerca anime che cooperino con Lei, che siano all’unisono con Lei prima di tutto con il più grande mezzo per salvarle che è la preghiera. E difatti la Madonna ha detto a Fatima che molte anime si perdono perché ci sono pochi che pregano e si sacrificano per loro.
La Madonna cerca anime che preghino con Lei, per salvare le anime di quelli che non conoscono l’Amore di Dio e rischiano la morte eterna, che offrano sacrifici e che si sacrifichino insieme a Lei per questo, e che diano testimonianza con la vita prima ancora che con la parola.
Quindi la Madonna cerca operai per la vigna, per la grande opera, per la Creazione e la Redenzione, cerca anime: ”Vi chiamo perché ho bisogno di voi”, cioè “aiutatemi ad aiutarvi!” Ci invita ad accettare la missione a non aver paura: “Accettate la missione e non temete”. Quindi siamo invitati a fare un gesto di generosità e dire alla Madonna, come in un bel messaggio di qualche anno “Gesù e Maria, voglio aiutarvi a salvare le anime”.
E qual è la ricompensa? La Madonna dice a quelli che accettano questo invito, che si presentano per dire “ad sum – sono pronto”, per dire sì sì: “vi renderò forti”. Quindi non temiamo la nostra debolezza, la nostra fragilità, la nostra incapacità, Lei ci riveste della Sua fortezza: “Con la mia presenza vi consolerò nei momenti difficili”.
Quindi, cari amici, sappiamo benissimo quali sono le durezze di cuore degli uomini, specialmente quelli che sono prigionieri del male. Sappiamo benissimo come il mondo ci contrasta, ci combatte; molte volte pure all’interno della Chiesa siamo combattuti, contrastati. Pensiamo alla grande vittima del nostro tempo che fu Padre Pio.
Però la Madonna ci ha detto: “vi consolerò nei momenti difficili”, credetemi, la consolazione della Madonna vale più di quella di tutti gli uomini messi insieme.
Ha detto: “vi renderò forti. Vi riempirò delle mie grazie”, tutte le Grazie per cooperare con Lei.
“Col Mio Amore vi proteggerò dallo spirito del male”, è ovvio che satana si scatena contro coloro che vogliono strappare a lui le anime che considera aver messo al sicuro, che considera già suo bottino. “Col Mio Amore vi proteggerò dallo spirito del male. Sarò con voi”, la Madonna non ci abbandonerà mai! Non saremo mai soli.
Con la Sua presenza Lei si farà sentire nei nostri cuori, ci farà sentire il Suo amore, “vi consolerò nei momenti difficili”.
Poi dice: “Vi ringrazio per i cuori aperti”, ringrazia tutti coloro che accolgono questo messaggio con cuore aperto. Quindi, come vedete, c’è una chiamata alla missione: “Accettate la missione e non temete!”
Io mi auguro che tutti accettino questa missione (d’altra parte Radio Maria è già questa missione, è una parte di questa missione. Questa Radio è nata dal Cuore della Madonna, perché noi vogliamo aiutarLa a salvare le anime). La Madonna non vuol perdere neanche un’anima, per cui da tutti noi ci deve essere questa risposta per dire alla Madonna: “metto a disposizione la mia preghiera, i miei sacrifici, la mia vita, la mia testimonianza, tutto me stesso per aiutarTi a salvare le anime”, incominciando magari dalle anime che conosciamo, che sono lì intorno a noi, che sono nelle nostre famiglie, le persone che sono sul lavoro.
Pensate quante persone lontane da Dio incontriamo ogni giorno. Andiamo al supermercato, quanta gente. Preghiamo per loro, per quelli che troviamo sulla metropolitana, sul bus, sulle macchine che incrociamo sulla strada. Che sia una preghiera continua con Maria perché dal Cuore di Cristo scendono le Grazie della conversione. Miracolo di Grazia che va ottenuto, va supplicato, va conquistato dal Cuore di Cristo, perché questa è la regola che Dio ha messo e cioè: Colui che ha creato noi senza di noi, non può salvare noi senza di noi. “Vi ringrazio”.
C’è nella parte finale, ancora una volta, la preghiera per i sacerdoti, come d’altra parte c’era stata qualche giorno fa nel messaggio dato a Ivan, la preghiera specialmente per il Santo Padre, per tutti i Vescovi e per tutti i Sacerdoti. La Madonna è da almeno due anni che invita a non criticare i sacerdoti, a non giudicare i Pastori, invita a pregare per loro e a pregare perché siano sempre più uniti a Suo Figlio.
Il veggente Ivan ha detto che il tempo dei dieci segreti sarà una grande prova di Fede specialmente per la Chiesa.

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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Eutanasia e fede

Posté par atempodiblog le 6 septembre 2012

Eutanasia e fede dans Articoli di Giornali e News

Ovunque vada, Beppino Englaro, viene accolto da una folla, plaudente, quasi entusiasta. E’ una di quelle persone che riescono ancora a tirar fuori la gente di casa. Ma chi siete andati a vedere?, verrebbe da chiedere. Recentemente Englaro è venuto in un paesino della mia terra, Mezzolombardo, in cui molte persone, su invito di un assessore che proviene dal PATT (forse l’unico partito in Italia che nello statuto si propone di seguire la dottrina sociale della Chiesa), avevano firmato la richiesta perché si introducesse nel comune il testamento biologico. Quel testamento, poi, non lo ha firmato nessuno.

Perché una cosa è plaudire al principio secondo cui chi vuole morire, deve poterlo fare quando vuole, altra cosa invece è pensare alla propria morte, e all’eventualità che un giorno qualcuno ci aiuti ad andarcene, magari con troppo fretta o superficialità…
Tante firme, dunque, nessun testamento, e tanti ad applaudire Englaro. Mi viene da pensare che sia solo questione di tempo. L’eutanasia, se le cose continuano così, entrerà a breve in tutte le legislature europee. Chi si batte per la vita, deve ovviamente lottare anche sul fronte delle leggi. Ricordando, però, che se la battaglia rimane ferma lì, a vincerla sarà solo chi, come i radicali, ha la pazienza di erodere un confine alla volta. La battaglia vera è ancora una volta teologica.
Perché l’eutanasia, come il suicidio, in ogni tempo, ci porta ad una sola domanda: esiste Dio? In una società in cui il senso di Dio è presente, in cui Dio è Creatore e amico dell’uomo, l’eutanasia non entrerà mai. In una società, invece, in cui Dio è espulso dalla vita di ogni giorno, il suicidio è inevitabile. Da un punto di vista logico, è facilissimo da comprendere: Cristo, infatti, cioè un Dio “con noi”, rende ogni vita, e ogni morte, quale che essa sia, degna di essere vissuta. Ogni vita, perché la vita ha senso solo se ha un respiro che vada al di là dei muri di questo mondo; ogni morte, perché ogni morte è un evento vero e significativo solo se apre a qualcosa. Altrimenti è un non evento.
Ma questa verità può essere compresa anche da un punto di vista storico. Il sociologo Marzio Barbagli, nel suo “Congedarsi dal mondo”, ci ricorda che nel mondo cristiano il suicidio era più raro, ed è invece più diffuso laddove la società è più secolarizzata (nei regimi atei si raggiunge sempre il top). In un mondo cristiano la vita è anzitutto dono di Dio: un dono non si butta via, non si spreca; ed è anche un compito: un compito da portare a termine. Dio ci dona la vita, ma ce ne chiede anche conto. Chi crede in Lui, dunque, vi attinge fede, speranza e carità: fede, cioè fiducia che tutto ciò che accade, anche il male, sia in fondo grazia perché anche dal male si può trarre il bene; speranza, cioè certezza nella presenza di Dio accanto a noi; carità, cioè amore, per Dio, ma di conseguenza anche per noi stessi, sue creature, e per chi ci sta vicino (per cui uccidersi diventa tradire l’amore, per Dio, per sé, per gli altri che ci amano).
A fermare il gesto estremo di molte persone, nella società cristiana, ricorda sempre il Barbagli, furono spesso, oltre all’amore per Dio, la paura dell’inferno e la consolazione della confessione. L’uomo di fede sa dunque che, come di fronte al male fisico vi è sempre la possibilità di affrontarlo, così di fronte a quello morale, non si è mai definitivamente sconfitti dalla propria colpa, dal senso della propria miseria. In varie culture esiste il “suicidio di vergogna”, come ammissione di un fallimento: nel cristianesimo, nessuno è mai fallito del tutto, perché tutti possono rinascere a vita nuova, perdonati da Cristo, lavati dal suo sangue. Infine, nota sempre il Barbagli, la società cristiana aveva una forte coesione sociale: ciò significa che l’esistenza di una famiglia salvava tantissime persone dalla disperazione, vuoi perché sperimentavano l’amore di qualcuno, vuoi perché sentivano, nei suoi confronti, un forte senso del dovere.
Se tutto questo è vero, vivere è, nelle società di fatto atee e secolarizzate, un impegno sempre più gravoso: siamo soli, esistenzialmente, se Dio non c’è (senza una fede e una speranza che siano soprannaturali e non soltanto buoni auspici). Non amiamo Dio, né lo temiamo, né ne cerchiamo il conforto ed il perdono.
Inoltre proprio l’aver scacciato Dio dalla nostra vita, ci consegna al nostro egoismo, all’individualismo: non per caso viene oggi a mancare anche la coesione sociale. La famiglia è sempre più disgregata e ridotta. Pochi matrimoni e pochi figli. Vuoto demografico. Così la solitudine esistenziale, metafisica, diventa solitudine concreta, di tutti i giorni.

Così Englaro, annunciatore non della buona novella, non della resurrezione, ma della morte “autonoma”, può avere tanti fans. Oggi che la vita è sempre meno sacra, perché non vi è più Dio, può rimanere, sacro, il dolore? Può rimanere evento da preparare, cui giungere “parati” (estote parati, si diceva un tempo), la morte? Se è il nulla eterno che ci aspetta, il nulla ci circonda. Circonda vita e morte. Balzarci dentro, prima o dopo, per un infarto o per suicidio assistito, cambia nulla…

di Francesco Agnoli – Il Foglio

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