Il segreto di Santa Teresa di Lisieux
Posté par atempodiblog le 2 août 2012
Famosa infatti è l’affermazione di Santa Teresa del bambin Gesù di non volersi conquistare il Paradiso, quasi fosse alla portata delle nostre povere opere, perché nessuna azione umana è esente da macchia e da egoismo per poterlo ottenere. Che fare dunque? Non resta, lei afferma, che rubare, come il buon ladrone, la gloria del Cielo. Accettando fino in fondo la nostra povertà e inadeguatezza e presentandoci a Dio a “mani vuote”, dovremo necessariamente sperare nella Sua infinita misericordia.
E’ molto consolante questo insegnamento della giovane religiosa, perché non v’è dubbio che il Maligno, con la sua sottilissima astuzia, riesca anche a trasformare il desiderio di santità in una particolare tentazione, “la tentazione della perfezione”, sotto la quale non di rado si nasconde il nostro io egoistico, duro a morire e abilissimo a insinuarsi anche nei propositi più elevati. Tuttavia questo non significa che debba mancare l’impegno per la santità. Essa però è la perfezione dell’amore. Dio, afferma la santa, “vuole essere amato”. Egli è il “piccolo Mendicante” che cerca persone che siano disposte ad accogliere tutto il suo amore. La santità dunque non consiste in queste o quelle pratiche e opere, ma “nella docilità del cuore che ci fa diventare piccoli e umili nelle braccia di Dio, consapevoli delle nostre debolezze e fiduciosi, fino alla temerarietà, nella Sua bontà paterna”. Una radicale decisione di affidamento: questo -mi dico- è il vero segreto della santità di quest’anima straordinaria.
Tratto da: Pellegrino a quattro ruote — Padre Livio Fanzaga
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