Ecuador: l’umile serva del Signore
Posté par atempodiblog le 2 juillet 2012
La nostra società ha bisogno di ascoltare nuovamente il messaggio evangelico sull’umiltà, per contrastare le espressioni di squilibrio originate dall’orgoglio e dalla competizione tra gli uomini. Il Vangelo ha forza sociale quando parla di umiltà: “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri»” (Giov 13, 12-14).
In questi tempi di intensa competizione tra gli uomini, suona strano parlare di umiltà. A noi cristiani spetta il compito di trovare il coraggio di nuotare contro corrente.
La parola “umiltà” somiglia alla parola “uomo”, ed entrambe derivano da “humus”: “terra”, “suolo”, “fecondità”. Umile è colui che rimane vicino alla terra e che quindi rischia meno di perdere l’equilibrio. Ha i piedi saldi alla terra! Essere umile è “umano”! La fecondità della sua esistenza dipende dal suo spirito di servizio e dal suo amore di carità.
L’umiltà si rivela con la capacità di ascoltare, e Gesù andò incontro a tutti: giovani e anziani, pubblicani e prostitute, giusti e peccatori. Le Beatitudini Evangeliche indicano un cammino.
Dio e la Madre Buona ci hanno donato questi frutti:
1. L’umiltà ci libera: molti vivono con l’ansia di essere “i migliori” perdendo la propria libertà e divenendo schiavi dell’orgoglio, più vulnerabili e ipersensibili: questo accade anche all’interno della Chiesa stessa. Gli umili, invece, sono liberi da queste debolezze, più liberi e sicuri di loro stessi, provano emozioni più forti e più mature, il loro ego è moderato e sono più disponibili a donarsi al prossimo e ad amare. L’umiltà li fa vivere più serenamente, liberandoli dai problemi inutili, rendendo in questo modo il loro cammino più semplice e gioioso. Come disse Gesù, « Beati gli umili« .
2. L’umiltà ci eleva. La gente comune apprezza gli umili che ascoltano senza interrompere, sono privi di egocentrismo e ricevono onori che non cercano. Colui che è umile viene esaltato non solo dagli uomini ma anche da Dio. Anche se potrebbe sembrare strano, è l’umile e non l’orgoglioso ad essere elevato, nobilitato e apprezzato dal prossimo. L’umiltà ci rende più umani, più sensibili verso gli altri, ci aiuta a sconfiggere l’egoismo e l’egocentrismo che sono dentro di noi e ci prepara ad amare e a donarci agli altri liberamente. L’umiltà ci unisce profondamente a Dio.
3. L’umiltà ci avvicina ai poveri. Il disprezzo e la discriminazione sono caratteristiche di un cuore egoista. Gesù ci chiede non solo di “aiutarli”, ma anche di star loro vicino. Gli unici in grado di farlo sono gli umili, e mentre lo fanno beneficiano del senso vero della vita, cioè il donarsi al prossimo.
4. L’umiltà ci ricompensa, ci rende felici e ci libera dall’egoismo: ci aiuta a relazionarci meglio con gli altri, a trovare la nostra soddisfazione spirituale. Ma più di tutto ci dona il cielo. L’umiltà è un frutto di Dio e il suo autore è lo Spirito Santo: per questo “nessuno può essere veramente umile se prima non si dona a Dio, lasciando che Lui trasformi il suo cuore egoista in un cuore umile”. Cerca il Signore, donagli la tua vita. Lui dice: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime » (Mat, 11,29): questo è la chiave per essere umile.
5. Per Radio Maria Ecuador la ricompensa è stata raggiungere la prima posizione per fedeltà di pubblico e la nona posizione nel rating di tutte le radio. Tutto questo per la gloria di Dio, per far conoscere l’amore di Maria e per una più grande santificazione del nostro popolo: “Madre di Dio, tuoi siamo noi e tue sono le nostre opere”.
Padre Marco Bayas – Direttore RM Ecuador
Fonte: Radio Maria
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