Posté par atempodiblog le 29 juin 2012
L’estate sia un tempo che ci avvicina a Dio mediante la preghiera e la contempazione della bellezza della natura.
Dedichiamo qualche giorno delle nostre vacanze per la visita a un santuario, dove confessarci e partecipare alla S. Messa. Ogni santuario ha una grazia speciale a cui attingere.
Riserviamo un angolo quotidiano alla meditazione e a una lettura edificante, che riaccenda il fervore della vita spirituale.
Dilatiamo il cuore ai bisogni del prossimo, incominciando da chi ci sta più vicino, e alle molteplici iniziative del volontariato.
Il vero riposo è quello dell’anima che rinnova e ringiovanisce tutta la persona.
“Pregate, così potrete superare ogni stanchezza. La preghiera sarà per voi gioia e riposo” (Regina della pace – 30 – 5 – 1985).
“Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito ad avvicinarvi ancora di più a Dio attraverso la vostra preghiera personale. Utilizzate bene il tempo di riposo e donate alla vostra anima e ai vostri occhi il riposo in Dio. Trovate la pace nella natura e scoprirete Dio, il Creatore al quale potrete rendere grazie per tutte le creature; allora troverete la gioia nel vostro cuore” (Regina della pace – 25 – 07 – 2001).
Padre Livio Fanzaga
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Posté par atempodiblog le 29 juin 2012
Approfittate dell’estate per riscoprire una delle dimensioni irrinunciabili della spiritualità biblica e cristiana, che è il pellegrinaggio.
Il pellegrinaggio è un esercizio di fede che cambia la vita, radicalmente diverso dal “turismo religioso”, che lascia le persone tali e quali.
L’importanza del pellegrinaggio, dal punto di vista spirituale, risiede nel fatto che riflette la visione della vita alla luce della Parola di Dio. La vita dell’uomo sulla terra non è un girovagare senza una meta finché le forze non si esauriscono.
Non è un labirinto dove uno si perde nell’affannosa e inutile ricerca di una via di uscita.
La vita dell’uomo è un cammino che ha una direzione e una meta. E’ un “esodo”, che si lascia alle spalle la schiavitù dell’Egitto e procede, superando ogni avversità, verso la terra promessa. E’ una navigazione attraverso le distese sconfinate del tempo, fino al porto di luce dell’eternità.
I luoghi santi, verso i quali il pellegrino cammina, sono una fonte di luce e di grazia, simbolo e anticipazione dei beni futuri verso i quali il suo cuore tende.
Il pellegrinaggio deve essere vissuto come un evento spirituale che cambia la vita. Questo comporta un lasciarsi indietro i fardelli inutili che gravano sulle spalle e che impediscono di alzare gli occhi al cielo. Esige uno spezzare le catene che impediscono di avanzare verso la libertà.
Nel pellegrinaggio il cristiano percorre la parabola della vita: dalle tenebre alla luce, dalla terra al cielo, dalla tristezza alla felicità. Ritagliamoci alcuni giorni delle nostre vacanze per fare questa meravigliosa esperienza: da soli, o in famiglia, o in gruppo. Non è necessario scegliere una meta lontana.
Quanti santuari, fonte di grazia, popolano le nostre terre! Il pellegrinaggio cristiano è per sua natura un cammino di conversione. Il cuore si stacca dall’effimero e si protende verso l’eterno.
Lascia alle spalle gli idoli e anela al Dio vivente. “Mi alzerò e andrò da mio Padre”. Con questa decisione faremo l’esperienza della gioia che ogni vero pellegrinaggio ha in serbo come dono.
Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Il giornalino di Radio Maria
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