Santa Margherita Maria Alacoque, apostola del Sacro Cuore
Una prediletta di Dio è stato lo strumento per portare il culto del Sacro Cuore nel mondo.
di Veronica Rasponi – Radici Cristiane
“È qui che ti voglio”. Era il 25 maggio 1671 e Margherita, dopo aver girato vari monasteri, era appena arrivata nel convento della Visitazione di Paray-le-Monial. Il Signore la vuole in questo luogo perché da quella piccola cittadina della Francia centrale Egli vuole diffondere al mondo intero la devozione al suo Sacratissimo Cuore.
Una Francia in pericolo
La Francia di quegli anni era imbevuta di spirito giansenista, il fervore dei fedeli si era molto raffreddato e anche nei conventi il sottile veleno dell’eresia era riuscito ad alterare il vero spirito del Vangelo.
Il Signore cercava un’anima che gli appartenesse totalmente e Margherita non si tirò mai indietro: nello spazio di pochi anni, venne preparata, al crogiuolo della sofferenza e della mortificazione, alla grande missione che Gesù aveva preparato per lei: essere l’apostola del Sacro Cuore.
Pochi anni dopo la sua morte, più di 300 confraternite erano dedicate al Sacro Cuore e il 6 febbraio 1756 Clemente XIII ne istituì la festa che venne estesa alla Chiesa universale dal beato Pio IX nel 1865.
Prescelta da Cristo
Ma chi era Margherita Alacoque? Era nata il 22 luglio 1647 nella diocesi di Autun, in Francia, da Claudio Alacoque, giudice e notaio regio, e da Filiberta Lamyn. Fin dalla più tenera età, la bruttezza del peccato la faceva inorridire. Tale era il suo desiderio di riparare le offese che venivano fatte a Dio con il peccato che, ancora giovanissima (tra i 5 e i 7 anni), pronunciò il voto di castità perpetua.
All’età di otto anni, rimasta orfana di padre, Margherita venne affidata alle suore di Santa Chiara. Dalle suore, Margherita ricevette all’età di nove anni la prima Comunione. Questo primo contatto con Gesù segnò profondamente la sua anima che da quel momento non riuscì più a trovar gusto per nessun divertimento.
Desiderava tanto rimanere per sempre dalle suore di Santa Chiara ma improvvisamente una malattia la costrinse a letto e la mamma decise di riportarla a casa. “Le ossa doloranti sembravano conficcarsi nella pelle per tutto il corpo” raccontava successivamente Margherita che per quattro anni non poté neanche camminare. Nulla portava sollievo al suo stato tanto che la madre decise di fare un voto alla Santissima Vergine promettendole che, se fosse guarita, sarebbe divenuta una delle sue figlie. Non appena il voto venne formulato, la piccola Margherita guarì.
Rinata al mondo, Margherita iniziò a sentire tutto il fascino della libertà, delle occasioni mondane, dei discorsi futili, degli abiti eleganti. Ma Dio aveva altri disegni su quella figlia prediletta e voleva fosse tutta per Lui. Cominciò dunque a prepararla conducendola amorosamente per un lungo cammino nel quale non mancarono grandi prove ma anche grazie e consolazioni indicibili.
Ma finalmente, vinte le forti resistenze familiari, riuscì ad entrare nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Il 25 agosto 1671 ebbe luogo la Vestizione della nuova postulante al quale venne dato il nome di Margherita Maria. Gesù continuava ad arricchire la sua prediletta di copiosi doni che lei stessa chiedeva talvolta di diminuire per non sembrare diversa dalle altre suore e poter vivere meglio il nascondimento e lo spirito di umiltà.
Poco a poco, in mezzo alle prove che non le faceva mancare, il Signore cominciava a parlare del suo Sacro Cuore all’umile visitandina: nei periodi più gravi egli offriva il suo Cuore come rifugio e asilo; nel suo Cuore le anime avrebbero trovato tranquillità, consolazioni e ogni attrattiva; il suo Cuore regnava nei tormenti, trionfava nell’umiltà. E così l’animo di Margherita Maria cominciava ad infiammarsi e a far conoscere l’amore del Sacro Cuore di Gesù.
Immersa nel Cuore di Gesù, Margherita Maria desiderava ardentemente il disprezzo, l’abiezione, la dimenticanza degli uomini per essere conforme allo Sposo crocifisso. Era ormai pronta alla prima grande rivelazione del Signore.
La prima apparizione
Questa avvenne nel 1673, nel giorno della festa di S. Giovanni Evangelista. Margherita Maria era in preghiera davanti al Santissimo Sacramento quando, come lei stessa scriverà, «il Divin Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine (…) e sormontato da una croce (…). E mi fece vedere come l’ardente desiderio di essere amato dagli uomini e di ritrarli dalla via della perdizione, dove Satana li precipita in molti, gli aveva fatto concepire questo disegno di manifestare il suo Cuore agli uomini, con tutti i tesori di amore, di misericordia, di grazie, di santificazione e di salvezza, che esso conteneva, affinché tutti coloro i quali volessero rendergli e procurargli tutto l’onore e la gloria che possono, fossero arricchiti con abbondanza e profusione di quei divini tesori del Cuore di Dio che ne era la sorgente.
Ma bisognava onorarlo sotto la figura di questo Cuore di carne, di cui Egli voleva che l’immagine fosse esposta e portata su di me e sul cuore per potervi imprimere il suo amore e riempirlo di tutti i doni di cui esso era colmo e per distruggervi tutti i movimenti sregolati».
A questa visione, Margherita Maria aggiunse anche le parole pronunciate da Nostro Signore: «Il mio Divin Cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che, non potendo più contenere in se stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie santificanti e in ordine alla salvezza, necessarie per ritrarli dal precipizio della perdizione. Per portare a compimento questo mio disegno ho scelto te, abisso d’indegnità e di ignoranza, affinché appaia chiaro che tutto si compie per mezzo mio». Dopo queste parole Gesù chiese a Margherita Maria il suo piccolo cuore e dopo averlo inabissato nella fornace del Cuore divino, lo restituì a lei che per tutta la vita arse di quel fuoco né fu mai liberata dal dolore provato allora.
In un primo venerdì del mese di qualche mese dopo ebbe luogo una seconda apparizione. Era la festa della Visitazione, il 2 luglio 1674. Il Sacro Cuore le si presentò come un sole sfolgorante di vivissima luce.
In quell’occasione Gesù le manifestò ciò che avrebbe voluto da lei e le svelò i segreti del Suo Cuore. Qualche tempo dopo, durante l’esposizione del Santissimo Sacramento, le si presentò nuovamente Gesù, tutto splendente di gloria con le sue piaghe sfolgoranti come cinque soli. Le disse: «Sono tormentato dalla sete che gli uomini mi onorino nel Santissimo Sacramento: ma non si trova quasi nessun mortale che tenti di estinguere la mai sete e di rispondere al mio amore (…)
Questo mi fa soffrire più di tutto ciò che ho patito nella mia Passione, mentre se, in cambio, mi rendessero almeno un po’ di amore, stimerei poco ciò che ho fatto per loro e vorrei, se fosse possibile, fare ancora di più. Invece non ho dagli uomini che freddezze e ripulse alle infinite premure che mi prendo per far loro del bene». E aggiunse: «Tu almeno supplisci al loro ingratissimo abbandono».
Dopo aver aperto il suo Cuore dal quale scaturì una fiamma ardente che investì Margherita Maria, le spiegò cosa doveva fare: ricevere la Santa Comunione quanto più spesso le fosse concesso dall’obbedienza ma comunque ogni primo venerdì del mese; ogni notte tra il giovedì e il venerdì un’ora di adorazione prostrata a terra in ricordo dell’angoscia mortale patita nel giardino degli Ulivi.
Dopo questa visione, Margherita Maria subì ulteriori prove, sia fisiche che spirituali. Satana stesso ottenne il permesso di tentarla ad eccezione che sulla purezza. Ma il Signore che vegliava sulla sua sposa, le concesse finalmente una guida per la sua anima: il padre gesuita Claudio de la Colombière. A lui, il Signore volle che Margherita Maria manifestasse i tesori del Suo Cuore affinché ne divulgasse il valore e l’utilità.
La grande rivelazione del culto al Sacro Cuore
Ma la grande rivelazione doveva ancora arrivare. Era nell’ottava del Corpus Domini del 1675 mentre Margherita Maria si trovava in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Gesù le apparve e, aprendo il suo Sacratissimo Cuore, le disse:
«Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha niente risparmiato, così da esaurirsi e consumarsi per dichiarare il suo amore, invece la maggior parte di loro mi ricompensano con l’ingratitudine, la disonestà, i sacrilegi, l’indifferenza e il disprezzo che mi dimostrano in questo sacramento di amore. La pena e il cruccio aumentano per essere trattato in tal modo anche dalle anime a me consacrate.
Per cui ti chiedo che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini sia istituita una solennità speciale per onorare il mio Cuore: in questo giorno i fedeli dovranno comunicarsi e nel tempo stesso si dovrà fare onorevole ammenda, in riparazione alle ingiurie inferte durante questi giorni al Santissimo Sacramento. Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere copiosamente le predilezioni del suo amore su quelli che mi renderanno tali onori e saranno promotori di tale devozione presso altri».
Seguendo le indicazione del suo Sposo, Margherita Maria riferisce tutto al padre la Colombière che le chiese di mettere tutto per iscritto. Il 21 giugno di quello stesso anno i due celebrarono per la prima volta la festa del Sacro Cuore e si consacrarono a lui. Ma il beato la Colombière doveva presto lasciare Paray-le-Monial perché l’obbedienza lo inviava in Gran Bretagna.
Il dolore fu grande per la nostra Santa anche perché le prove non mancavano: il Signore le chiese di offrirsi come vittima della sua giustizia per riparare tutte le offese e le mancanze di carità e di obbedienza della sua comunità. Anche le pene fisiche la colpivano duramente. Ma in un momento di particolari angustie il Signore la consolò affidandola ad un fedele angelo custode che non l’avrebbe mai lasciata.
Nel frattempo, anche la madre superiora venne spostata e al suo posto arrivò a Paray-le-Monial madre Peronne-Rosalie Greyfié. Tra i primi atti, ella venne chiamata dal Signore stesso a voler scrivere l’atto solenne di donazione di tutto ciò che possedeva Margherita Maria al suo Sposo, ciò che ella fece il 31 dicembre 1678. In quell’occasione, la Santa si incise il nome di Gesù sul cuore.
Ma il Signore voleva unirla sempre di più alla sua passione ed un giorno, mentre riceveva la Santa Comunione, le offrì una corona di spine. Da quel momento il mal di testa non l’abbandonò mai, ma suor Margherita Maria era felice perché queste sofferenze la univano sempre più al Divin Cuore di Gesù.
Intanto la devozione al Sacro Cuore iniziava a diffondersi all’interno del convento e all’esterno tramite gli altri conventi della Visitazione e tramite l’apostolato del padre la Colombière. Margherita Maria ricevette ancora la promessa dall’adorabile Cuore di Gesù che in virtù del suo amore «concederà la grazia della penitenza finale a quanti per nove mesi consecutivi si accostino il primo venerdì del mese al sacro convito; essi non moriranno in disgrazia né senza aver ricevuti i santi sacramenti: negli ultimi istanti il mio Cuore offrirà loro un asilo sicuro».
Il Sacro Cuore e il Re Sole
Ma non fu l’ultima rivelazione. Doveva ancora arrivare il messaggio che il Sacro Cuore inviava attraverso la sua serva al Re di Francia Luigi XIV: il Signore chiedeva di regnare a corte, soprattutto nel cuore del Re; voleva che la sua immagine fosse dipinta nei vessilli, fosse cesellata sulle armi, perché tornassero vittoriose; voleva fosse costruito un tempio in cui si esponesse l’immagine del Sacro Cuore, perché ricevesse la consacrazione e le preghiere del Re e di tutta la corte; infine, aveva scelto lui medesimo come suo amico fedele affinché ottenesse dalla Santa Sede una messa in suo onore e tutti gli altri privilegi inerenti alla devozione al Sacro Cuore.
Ma, come sappiamo, Luigi XIV non fu un novello Costantino e la Francia, nello spazio di un secolo, sprofondò nell’orrore della Rivoluzione Francese, i Borbone persero il trono e il suo pronipote, Luigi XVI, fu ghigliottinato.
Margherita Maria aveva ormai compiuto la sua missione. Nella continua ricerca dell’umiltà e del nascondimento, chiese che venissero bruciate tutte le lettere e il diario che aveva scritto su ordine del padre Rolin: non voleva che niente rimanesse della sua memoria.
Afflitta per aver così poco amato il Signore durante la sua vita, pregava le sorelle di ottenere per lei perdono da Dio e, per compensare la sua negligenza, di amarlo loro per tutta la vita. Invocando il Santissimo nome di Gesù, Margherita Maria chiuse gli occhi il 17 ottobre 1690. La sua missione era compiuta: il Sacro Cuore di Gesù, dopo aver conquistato il suo cuore, avrebbe trionfato sul mondo.