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La bontà di Dio nel perdono

Posté par atempodiblog le 21 mai 2012

La bontà di Dio nel perdono dans Don Dolindo Ruotolo don-Dolindo

Maria: Vuoi farti un’idea della bontà di Dio e della durezza delle creature? Con­sidera come si comporta Dio quando viene offeso e come si comportano gli uomini! Oh, come è piccola la misericordia umana, anzi come è nulla! L’uomo finge di perdo­nare, ma in realtà non fa che umiliare aspramente il suo offensore, e ricorda sem­pre l’offesa. Perdona quando non sente più l’urto e la rabbia, perdona stentatamente. Eppure chi l’offende è un essere come lui, forse migliore di lui.
Guarda come è inesorabile l’uomo quan­do punisce: il reo si pente, supplica, pian­ge, ma la legge lo colpisce, lo annienta, lo priva della libertà, e non si placa se non quando non ha più da esigere.
Dio è infinito; chi lo offende è un po­vero verme, l’offesa che riceve è incommen­surabile, eppure Dio chiama il peccatore al suo Cuore, lo attira con le più dolci espres­sioni, lo cerca come un tesoro smarrito, come una pecorella del proprio ovile, come un figlio prediletto. Se Dio vuole che con­fessi un suo peccato, lo vuole nell’interesse stesso del peccatore, perché umiliandosi si senta libero dal suo peso e perché meriti il perdono, lo riguardi come un soave diritto e non come una umiliante concessione. Dio non disprezza il peccatore, non lo guarda con severità, non lo rimprovera, ma lo abbraccia, lo adorna della sua grazia, lo riveste degli abiti della giustizia, gli pone al dito l’anello della figliolanza, gli imban­disce il solenne Banchetto eucaristico. Una sola parola sincera di amore, un solo ge­mito dell’anima basta a riaccostarla a Dio, anche prima di essersi umiliata soavemen­te innanzi al suo ministro.
E’ vero che cadono i flagelli sui pecca­tori, ma non è Dio che vuole la punizione e la morte dell’empio, è l’empio che con le sue azioni si forma i flagelli e le sven­ture… Anche queste però servono a Dio per richiamare a sé il peccatore, quando non ascolta la voce dell’amore. Oh quanto è grande la misericordia di Dio! E tu an­cora diffidi di Lui? Non sai che Egli si reputa grandemente offeso dalla sfiducia, appunto perché è infinita bontà? Gettati dunque nelle sue braccia; piangi ai suoi piedi; in Lui troverai sempre il più caro ed il più amoroso dei padri.

Giaculatoria: Perdonami, o Gesù, ed abbi pietà di me nella tua grande miseri­cordia.

Fioretto: Perdona a chi ti ha offeso, affinché Dio ti perdoni nella stessa misura.

di Don Dolindo Ruotolo
Una profonda riforma del cuore alla scuola di Maria – Casa Mariana

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