Discernere la propria vocazione

Posté par atempodiblog le 29 avril 2012

Trascrizione dall’originale audio di una telefonata, in diretta su Radio Maria, ad una Catechesi Giovanile di Padre Livio Fanzaga del 17 ottobre 2003

Discernere la propria vocazione dans Discernimento vocazionale Discernimento-Preghiera

Ascoltatore: Ciao a tutti e ciao Livio,
volevo farle una domanda perché per me è importante la sua opinione. Siccome in questo periodo sono in un momento di crisi, io ho 35 anni, faccio un lavoro del quale sono molto contento e del quale sono molto contenti grazie a Dio, però sento nel mio cuore che Gesù mi chiama a vivere la mia vita a una vita religiosa, possibilmente nell’ordine di San Giovanni di Dio, un ordine ospedaliero, e siccome sono molto, così, provato, tante difficoltà, tanti dubbi… a volte ho anche la paura che queste siano solamente le mie illusioni. Siccome lei ha scritto un libro sul discernimento spirituale che io, purtroppo, ancora non ho potuto acquistare, siccome in questo periodo sono così provato… ecco, desideravo chiederle come posso discernere con serenità la voce di Gesù…

Risposta di Padre Livio: […] il discernimento della propria vocazione è una cosa che approfondiremo a suo tempo, comunque è duplice ed è necessario in ambedue i livelli: il primo discernimento lo si fa uno nel proprio cuore, cioè, voglio dire attenzione che per quanto riguarda la propria vocazione – io tra l’altro su questo argomento parlo in base anche a quella che è la mia esperienza di vita, anche io ho avuto una vocazione – però prima di tutto uno deve sentire dentro di sé la chiamata di Dio, perché questo è fondamentale. E’ bensì vero che il Santo Padre a suo tempo ha detto “chiamate i giovani”, è bensì vero che alcuni movimenti, per es. i neocatecumenali, chiamano i giovani, però questa chiamata esteriore ha effetto sul soggetto perché il soggetto sente una chiamata interiore. Quindi il primo discernimento è sempre personale, perciò al nostro amico di Palermo dico tu nella preghiera – questo è quello che spiego in lungo e in largo nel mio libro tra l’altro dedico un capitolo a Sant’Ignazio proprio che è il maestro del discernimento spirituale nella preghiera – dove tu devi far tacere però le tue voglie o le tue paure perché per ascoltare la voce di Dio, dice Sant’Ignazio di Loyola, devi aver l’indifferenza cioè l’indifferenza vuol dire qualsiasi cosa Dio mi chiede la faccio; allora devi far tacere i tuoi desideri. I desideri umani, ma anche le tue paure e le tue angosce in modo tale che nel cuore risuoni la voce di Dio che senti che è la voce di Dio. Io sento, per esempio, che mi piace fare il sacerdote, che mi piace fare il missionario, mi piace dedicarmi ai giovani, ma la sentivo come qualcosa che è lì nel cuore e se manca questa verifica nella preghiera, a mio parere, si rischia che poi c’è tutta una sovrastruttura… ma manca la radice, quello è il punto chiave fondamentale: perché la chiamata di Dio è prima di tutto nel cuore e siccome tu, giustamente, dici è un illusione… allora bisogna verificare nel tempo la presenza di questa voce di Dio, di questa inclinazione di Dio, perché Dio parla al cuore con la voce dello Spirito Santo con le illuminazioni e con i suggerimenti, con i gemiti, insomma queste cose qui e se non si sperimentano non  si possono esprimere. Ecco per un po’ di tempo devi verificare se è stato un momento solo che hai avuto questa inclinazione o è una cosa che senti nel cuore, che parlando con Gesù senti che Gesù vuole questa cosa da te come ha detto il Santo Padre ieri. Ieri il Santo Padre ha fatto il discernimento spirituale nel migliore dei modi perché lui lo fa sempre in una lunga preghiera. Ieri il Santo Padre ha detto “Gesù mi chiede di continuare”, ma quello il Papa lo ha detto non soltanto nel magistero infallibile, ma lo ha detto con una certezza interiore di una persona che prega; una persona che prega non si sbaglia su queste cose. Il perché Gesù chieda al Papa di continuare lasciandolo in questa sofferenza lo sa Dio, ma noi siamo qua non a giudicare, siamo a qui a capire cosa Dio vuol dirci. Il nostro problema vero non è quello di sapere quanto dura il Papa, chi sarà il prossimo Papa, come sarà il Conclave… queste sono chiacchiere da imbecilli. Il problema è di sapere cosa sta dicendo Dio alla Chiesa attraverso la sofferenza del Santo Padre. Cosa sta dicendo Dio alla Chiesa in questo momento. Forse lo capiremo più avanti cosa sta dicendo Dio. Ieri il Papa ci ha insegnato cos’è il discernimento spirituale, una cosa meravigliosa. Per me che ho scritto questo libro il discernimento spirituale è stata una cosa che mi ha dato una gioia indescrivibile. Ho visto un discernimento su una cosa difficilissima davanti a tutti. “Gesù mi chiede di continuare” ha detto, per arrivare a questa certezza non è che uno arriva in cinque minuti, ma arriva attraverso un processo magari di tempo. Così tu attraverso un processo di tempo che può essere di una settimana, due settimane, un mese, un anno… questa voce ti cresce nel cuore e crescendoti nel cuore ti dà gioia. Ti lascia in pace. Ne sei convinto si radica in te. Dopodiché, figliolo caro, questo è il primo passo che nessuno può fare al tuo posto. Dopodiché parli con la Chiesa e cerchi un direttore spirituale, uno di quell’ordine. Parli e loro ti aiuteranno nel tuo discernimento. Valuteranno le tue capacità, le tue inclinazioni. E’ il momento del discernimento della Chiesa, ma prima ci deve essere il tuo. Se manca il tuo non c’è niente da fare.

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