Amare chi ci fa soffrire

Posté par atempodiblog le 2 avril 2012

Amare chi ci fa soffrire dans Santa Faustina Kowalska

Quando venne il medico e io non potei, come le altre suore, scendere da lui in parlatorio, chiesi che venisse da me, perché non potevo scendere per un certo impedimento. Dopo un momento il medico venne nella cella, e, dopo avermi visitato, disse: «Dirò tutto alla suora infermiera». Quando venne la suora infermiera, dopo che era andato via il medico, le dissi il motivo per cui non ero potuta scendere in parlatorio. Essa però mi mostrò un accentuato malumore. E quando le domandai: «Sorella, che cosa ha detto il medico dei miei dolori?», mi rispose che non aveva detto niente e che non erano niente. «Ha detto che la malata fa i capricci». E se ne andò. Allora dissi a Dio: «Cristo, dammi la forza e la capacità di soffrire, infondimi nel cuore un amore puro per quella suora». Per tutta la settimana non si affacciò più da me. I dolori invece si ripetevano e duravano quasi tutta la notte e sembrava che fosse ormai giunta la fine. I superiori si decisero a rivolgersi ad un altro medico ed egli confermò che la situazione era grave ed a me disse: «Ormai non è più possibile rimettere in sesto la salute. Si può ancora migliorare qualche cosa, ma non è il caso di parlare di una guarigione completa». Prescrisse una medicina per i dolori e dopo che l’ebbi presa non si ripeterono più i gravi attacchi di prima. «Ma se lei, sorella, viene da me in sanatorio faremo in modo di risistemarla in salute, per quanto ciò è ancora possibile». Il medico insistette perché andassi là a curarmi. O mio Gesù, come sono singolari i Tuoi decreti! Gesù mi ordina di scrivere tutte queste cose a conforto di altre anime che potrebbero trovarsi esposte a simili situazioni di sofferenza. Nonostante che mi sentissi molto debole, per volere delle superiore, mi recai da quel medico. La suora che m’accompagnava lo faceva malvolentieri e me lo dimostrò parecchie volte. Ad un tratto mi disse: « Come faremo? Non ho i soldi sufficienti per la carrozza ». Non le risposi nulla. «Ma forse non ci saranno nemmeno carrozze. Come faremo a percorrere tutta quella strada? ». Diceva questo e molte altre cose unicamente per mettermi in agitazione, poiché le care superiore avevano dato denaro a sufficienza e ne rimase. Avendo capito dentro di me tutta questa storia, mi misi a ridere e dissi a quella suora: «Io sono pienamente tranquilla, affidiamoci a Dio». Ma notai che la mia profonda serenità la irritava. Allora mi misi a pregare per lei. O mio Signore, tutto questo per Te, per ottenere Misericordia per i poveri peccatori.

Santa Faustina Kowalska

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