Amore del prossimo
Posté par atempodiblog le 7 novembre 2011
Nostro Signore ci ha dato la sua immagine e somiglianza viva e vera, nella quale vuole ricevere la nostra stima, onore e servizio: il nostro caro prossimo. In verità, ritiene pensato di Lui, detto di Lui, e fatto a Lui, esattamente quello che pensiamo, diciamo e facciamo al prossimo. Egli diviene davvero uno con il nostro prossimo attraverso il potere del Suo amore divino.
Finché l’anima non sprofonda nell’inferno, è sempre oggetto di stima e dell’amore di Dio, ciò significa che è degna di essi poiché Dio non può stimare e amare un oggetto indegno di Sé.
Nessun errore quindi, nessuna colpa esterna, la mia stima e amore di lui nel Signore.
Come le profondità impenetrabili del mare e le cime delle montagne più alte non potranno mai eliminare la forma sferica della terra, poiché la sua grandezza colossale è tale da sorpassarli enormemente, così anche tutte le colpe ed errori del nostro prossimo non potranno mai eliminare la sua stimabilità e amabilità di base, nel mondo soprannaturale, perché è molto più grande che il suo stesso male.
Dobbiamo essere molto vigilanti, nel nostro mondo interiore, per non acconsentire a nessun pensiero non gentile, nessun giudizio sfavorevole, ma dobbiamo coltivare ogni possibile gentilezza d’amore per i nostri fratelli. E in verità, è sempre un peccato contro la giustizia, carità o molte altre virtù dire in qualsiasi modo, in qualsiasi tempo e luogo, qualunque cosa non sia di lode o di vantaggio del nostro prossimo.
Questa è la prima e più grande forma di misericordia che noi dobbiamo avere per il nostro prossimo, così come vorremo che sia per noi stessi. E noi siamo minacciati di giudizio di Dio senza misericordia se noi stessi non mostriamo misericordia.
Quando veniamo a conoscenza di un errore, una colpa del nostro prossimo ci assicureremo che la sua conoscenza rimarrà sepolta in noi, e quell’idea morirà in noi, tanto più ne siamo coinvolti, in un mare di misericordia e compassione.
Ognuno dovrebbe essere consapevole del fatto che il Signore permette che veniamo a conoscenza di un errore o colpa di un fratello così che possiamo caricarcene noi davanti al Signore, e lavarlo con la preghiera e il Sangue di Gesù. Riguardo a riferirlo al superiore, dovremmo astenercene, con l’eccezione di casi che sono moralmente contagiosi o una minaccia al bene comune; chiunque occupa un ufficio, quando sia possibile, dovrebbe provare a risolvere le cose da solo, senza riportarlo alle più alte autorità.
Se ognuno, al primo indizio di qualsiasi problema, porterà la sua preoccupazione al Signore e cercherà un rimedio attraverso la preghiera e il Sangue di Gesù, non ci sarà bisogno di riportarlo a nessuno. Pratichiamo eroicamente la carità verso il prossimo nonmeno della carità verso Dio, essendo la stessa cosa. Sappiamo che il mezzo più efficace al bene universale è la stima universale.
In realtà, gli uomini hanno più bisogno di stima che di amore. Ogni apostolato, ogni cura di anime, deve sempre cominciare con la stima soprannaturale. Mai dubitare della possibilità della perfetta santificazione di tutti i giusti: la carità tutto crede, tutto spera.
Mai disperare della riparazione di ogni peccato passato, dalla estirpazione di ogni peccato presente, dalla preservazione di ogni peccato possibile per il futuro, dell’avvento e del trionfo del Regno di Dio. Il prossimo è il terreno per tastare tutte le perfezioni divine, ispirazioni, missioni, vocazioni e operazioni. Il divino Artista vuole la nostra cooperazione, entrambe nella sua stessa carità.
Don Giustino Maria Russolillo
Fonte: vocationist.org
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