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Indulgenze per i defunti

Posté par atempodiblog le 28 octobre 2011

Indulgenze per i defunti dans Fede, morale e teologia 8wweaw

Come aiutare i nostri defunti
La Chiesa, madre e maestra, ci addita parecchi mezzi per suffragare le anime dei nostri cari e aiutarle a raggiungere la pienezza della vita eterna.

L’aiuto più efficace è la S. Messa, la Comunione fatta in suffragio dei defunti. La celebrazione Eucaristica, rinnovando il sacrificio di Gesù, è l’atto supremo di adorazione e riparazione che possiamo offrire a Dio per le anime dei defunti.

La preghiera: un mezzo sempre efficace, alla portata di tutti, tanto più efficace quando non chiediamo aiuti e beni per noi stessi, ma perdono e salvezza per le anime dei nostri cari. Questa preghiera è tanto gradita a Dio perché coincide con la sua volontà salvifica: Egli desidera, attende di incontrarci tutti in Cielo, in quella beatitudine per la quale ci ha creati.

Oltretutto per molti di noi è un dovere di gratitudine per il bene ricevuto da parenti e amici e insieme una garanzia perché le anime, giunte in Paradiso, pregheranno per noi. Tra le preghiere tanto raccomandate dalla Madonna, la recita del Rosario, con l’aggiunta dopo il Gloria, di una invocazione per i defunti: l’Eterno riposo. Oltre la preghiera possiamo suffragare le anime con mortificazioni, sacrifici, penitenze, beneficenza e atti di carità, in riparazione dei peccati commessi mentre erano in vita.

Le indulgenze
La Chiesa ci propone per suffragare le anime del Purgatorio anche la pratica delle “indulgenze”. Queste ottengono la remissione della pena temporale dovuta per i peccati. Ogni colpa, anche dopo il perdono, lascia come un debito da riparare per il male commesso. La Chiesa traendo dal suo tesoro “spirituale”, costituito dalle preghiere dei Santi e dalle opere buone compiute da tutti i fedeli, quanto è da offrire a Dio perché Egli « condoni » alle anime dei defunti quella pena che altrimenti essi dovrebbero trascorrere nel Purgatorio.
L’indulgenza più nota è legata alla commemorazione di tutti i defunti, il 2 novembre, mediante: visite alle tombe, celebrazione Eucaristica al cimitero, visita a una Chiesa.
Si può lucrare l’indulgenza plenaria a partire dal mezzogiorno del 1° novembre a tutto il 2 novembre.
Si può lucrare una sola volta ed è applicabile solo ai defunti. Visitando una Chiesa, (si reciti almeno un Padre nostro e il Credo).
A questa si aggiungono le tre solite condizioni Confessione, Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa (Pater, ave, gloria).
Queste tre condizioni possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti il 2 novembre. Nei giorni dall’1 all’8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti può lucrare una volta al giorno l’indulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra.

Tratto da: Radio Maria

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Halloween, culto pagano

Posté par atempodiblog le 28 octobre 2011

Halloween, culto pagano
di PADRE LIVIO FANZAGA in DIRETTA su RADIO MARIA il 25.10.2007
Tratto da: Santuario Beata Vergine della Salute di Puianello (Mo)

Halloween, culto pagano dans Fede, morale e teologia Halloween

Carissimi,
come di consueto, ecco che si avvicina la festa di « Tutti i Santi » e i blasfemi tra virgolette « Ignoranti » nel senso che ignorano tale culto pagano, la festeggiano con il nome di Halloween senza immaginare cosa c’è dietro questo orribile culto pagano…. Per i più piccoli sembrerà divertente, ma in realtà è un sottile gioco di persuasione per far passare per « normale » un culto satanico….
Approfittando della cultura di una mia cara sorella in Cristo, vi giro la lettera che mi ha scritto (ho la sua approvazione) dopo una ricerca accurata, dando una spiegazione dettagliata del motivo per cui non vuole più festeggiare il culto pagano con i suoi bambini benché le sue origini non siano italiane, ma Canadesi, dove lì è talmente naturale festeggiare certe usanze con i suoi pro e i suoi contro….
E’ un po’ lunghetta, ma è il caso di leggerla tutta per far passare per sempre a chicchessia la voglia di onorare il rito blasfemo…

“Io ho deciso, con i bambini, di fare un’altro tipo di festa quella sera che abbia dei significati profondi perché, sebbene io sia nata e cresciuta in Canada e abbia sempre festeggiato halloween, ho approfondito la questione e ho deciso che non mi piace come quella sera si esalti in modo particolare, sangue, morti, spiriti e altre cose orrende . Non mi sento coerente con il mio essere cattolica (e neanche una tanto brava) e per natura vado sempre al di là della superficie quando faccio qualcosa e ho imparato con il tempo a guardare se c’è un significato più profondo a quello che sto facendo. Questo è quello che so io. Senza offesa per alcuno, lo sapete che rispetto tutti, ma queste sono la ragioni per cui IO, Cristina, cattolica credente, non festeggio più halloween: massimo rispetto per chi lo fa.

Capodanno Celtico
I bambini adorano halloween perché è sia divertente che pauroso, ma non hanno idea di che cosa ci sia dietro a questa celebrazione. Le streghette, i fantasmini, i draculini e gli scheletrini…tutto così INO E CARINO E INNOCENTINO!!
Per i Satanisti e le « streghe » halloween però non è uno scherzo. Il 31 Ottobre è il giorno più importante dell’anno Satanico – è conosciuto per essere il giorno del compleanno di Lucifero – e segna anche il capodanno celtico. Era la fine dell’anno dei raccolti, marcava la transizione dall’estate all’inverno (la stagione della morte) ed è diventato il festival dell’aldilà che torna al di qua. In questo giorno, il dio Celtico Samhain (dio della Morte) ha chiamato a sé le anime defunte durante l’anno e le faceva reincarnare in animali destinati a vagare a terra e a tornare in visita alle loro case la notte del 31. Allo stesso tempo gli spiriti maligni erano lasciati liberi di vagare per le campagne ad infastidire i passanti e gli abitanti, il cibo veniva lasciato in offerta sui balconi nella speranza che questi spiriti malvagi accogliessero l’offerta e passassero oltre.
Il 31 Ottobre, i celti si aspettavano di essere tormentati dalle anime e dagli spiriti e demoni e non era un divertimento per loro. I Druidi trascinavano la gente in cerimonie nelle quali cavalli, gatti, pecore nere, esseri umani e altre offerte erano raccolti, infilati in grandi gabbie di legno e bruciati vivi. La gente si vestiva con pelli e teste di animali e danzavano intorno al fuoco e questo veniva fatto per rabbonire Samhain e tenere lontano gli spiriti maligni. L’usanza delle maschere deriva anche dall’uso di indossare una specie di travestimento per nascondere la propria identità agli spiriti. Non è dunque chiaro che Halloween è sempre stata la celebrazione della morte? Oggi in pochi lo sanno, ma adoratrici di Satana, le così dette Streghe (e non altri tipi di streghe che con robe Sataniche non hanno nulla a che vedere) restano incinta appositamente per sacrificare poi il neonato in quella notte. Non si parla di queste cose, perché non fa fico e rovina la festa ma è così…e questo è solo UNO degli orrori di halloween.

TRICK OR TREAT
Il giochetto del « dolcetto o scherzetto » deriva invece dall’usanza dei druidi di andare di casa in casa in quella notte a chiedere denaro, cibo e sacrifici umani. Se erano accontentati
promettevano prosperità e fortuna alla famiglia e la casa… al contrario lo scherzetto era una maledizione lanciata sulla famiglia qualora le loro richieste non venissero soddisfatte. Essi portavano con se delle grosse rape scavate e intagliate con facce demoniache (oggi le zucche) e credevano che all’interno ci fosse uno spirito che li guidasse nella notte. Il loro piccolo demone personale.

Divinazione e sacrifici
Halloween è anche una notte in cui la gente sguazza nella divinazione, le carte e le ouija board. E’la notte in cui i morti ritornano e gli spiriti vagano per la terra . Come dicevo venivano (e vengono) fatti sacrifici umani o di animali (se avete dei gatti neri mettete a riparo le povere bestiole) sopratutto al dio della morte, Samhain…nel medioevo, c’è stato un grande revival dei riti Satanici e qui appaiono le streghe a cavallo delle loro scope (che non erano altro che simboli fallici. La storia delle streghe che volano agli incontri Satanici con altre streghe arriva dal fatto che in quella notte assumevano delle erbe allucinogene e che facessero dei viaggi in trance. Facevano riti nude, usavano le scope appunto come i moderni vibratori e facevano altre schifezze).
Tutto questo esaltare l’oscurità e la morte, gli scheletri, le streghe (quelle, beh, avete capito), Dracula (che lo sapete è un personaggio realmente esistito, il conte Vlad di Transilvania, durante il suo regno di sei anni questo maniaco ha massacrato oltre 100.000 tra uomini donne e bambini nei modi più orrendi…impalava i suoi nemici e beveva il loro sangue… invitava la gente handicappata, malata e vecchia alle feste di palazzo… li nutriva e ubriacava e poi incendiava il castello con tutti dentro. Un parente lontano di Hitler insomma… E’ questo tragico evento l’origine della casa degli orrori… ) e il sangue, assassini e paura, demoni e riti magici, occulto e ouiija board…si vestono questi bimbetti da mostri sanguinanti e si mandano in giro per le case a rievocare un atto di pura malvagità che era quello di augurare il male ad altre persone. Introduce i bambini alla stregoneria e all’occulto, rendendoli vulnerabili.
Insegnare ai bambini che va bene giocare con cose oscure, li abitua all’idea di accettare il male piuttosto che combatterlo. Li rende anestetizzati e ridicolizza e rende addirittura divertenti e ludiche delle pratiche che di divertente e innocente non hanno proprio niente! ma
voi mandereste in giro i vostri figli vestiti come gli assassini di Erba, o Bin Laden? E’ lo stesso concetto…ha le stesse radici. Il male.
Puoi chiamare una papera un’oca, un cavallo o una mucca..ma resta sempre una papera.
Non è ironico come in tante scuole stanno sparendo molti simboli religiosi, non si festeggia più il Natale o la Pasqua e sta invece aumentando il festeggiare una ricorrenza che ha origine occulte, spiritiche e di morte?
Le persone pagane avranno da ridire e sicuramente troveranno argomenti alternativi a questo mio pensiero e io le rispetto. Ma queste sono le ragioni per cui trovo che non sia più il caso che la mia famiglia festeggi questa ricorrenza. Noi quella sera, faremo una festa d’autunno e mangeremo anche noi caramelle e faremo dei giochi, ma non celebrerò il sangue e la morte e il terrore come fosse una cosa divertente per poi scandalizzarmi il giorno dopo alle notizie di vandalismi, sacrifici, profanazioni di tombe, violenze, riti satanici e stupri. E’ un controsenso e credo che vorrò far fare ai miei figli un’altro percorso. Anche se sarò additata come fanatica,matta, impopolare o semplicemente FUORI MODA.
Scusatemi se ho scritto tanto ma è servito anche a me per ricordarmi la ragione di certe scelte e approfondire per me stessa alcuni concetti. Cristina”.

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Vicka sulla vocazione al matrimonio

Posté par atempodiblog le 28 octobre 2011

Intervista a Vicka Ivankovic, Gennaio 2002

Vicka sulla vocazione al matrimonio dans Discernimento vocazionale vickaivankovicsposa

Sr. Emanuel prima delle nozze era andata a trovarla. Tra le tante domante le ha chiesto:

vickamedjugorje dans Medjugorje

Domanda: Vicka, come vedi questo cammino del matrimonio che hai scelto?
Vicka: Guarda! Ogni volta che Dio ci chiama, dobbiamo essere pronti nel profondo del cuore a rispondere a questa chiamata. Ho provato a rispondere alla chiamata di Dio trasmettendo i messaggi in questi ultimi 20 anni. L’ho fatto per Dio, per la Madonna. In questi 20 anni l’ho fatto da sola, ed ora non cambierà niente se non che adesso lo farò attraverso una famiglia. Dio mi chiama a cominciare una famiglia, una famiglia santa, una famiglia per Dio. Sai, io ho una grande responsabilità di fronte alle persone. Loro cercano dei modelli, degli esempi da seguire. Allora voglio dire ai giovani: non abbiate paura di impegnarvi nel matrimonio, di scegliere questo cammino del matrimonio! Ma, per essere sicuri del proprio cammino, che sia questo o un altro, la cosa più importante è mettere Dio al primo posto nella vostra vita, mettere la preghiera al primo posto, cominciare la giornata con la preghiera e finirla con la preghiera. Un matrimonio in cui non c’è la preghiera, è un matrimonio vuoto, che sicuramente non durerà. Là dove c’è l’amore c’è tutto. Ma bisogna sottolineare una cosa: l’amore, si. Ma quale amore? Prima l’amore per Dio, e poi l’amore verso la persona con la quale vivrete. E poi, lungo il cammino della vita, non bisogna aspettarsi dal matrimonio che sia tutto rose e fiori, che sia tutto facile…No! Quando arrivano i sacrifici e le piccole penitenze, bisogna sempre offrirle al Signore con tutto il cuore; ogni giorno ringraziate il Signore per tutto ciò che è successo durante la giornata. Per questo dico: cari giovani, care nuove coppie, non abbiate paura! Fate di Dio la persona più importante della vostra famiglia, il Re della vostra famiglia, mettetelo al primo posto, e allora Egli vi benedirà – non soltanto voi, ma anche tutti quelli attorno a voi.

D.: Dopo il tuo matrimonio abiterai ancora a Medjugorje?
Vicka: Abiterò a pochi chilometri da qui, ma credo proprio che quasi ogni mattina, ritroverò il mio posto! (ovvero la scalinata della casa azzurra). Non devo cambiare la mia missione, so bene qual è il mio posto! Il mio matrimonio non cambierà questo.

D.: Cosa puoi dirci di Marijo (pronuncia: Mario), l’uomo che sposerai il 26 gennaio?
Vicka: È difficile per me parlarne. Ma tra di noi c’è una cosa sicura: la preghiera. È un uomo di preghiera. È un uomo buono, bravo. È un uomo profondo, e questo è molto bello. E poi, stiamo molto bene insieme. C’è veramente amore tra noi; così poi, poco a poco, costruiremo su questo.

D.: Vicka, come può una ragazza sapere quale uomo sposare?
Vicka: Sai, con la preghiera di sicuro, il Signore e la Madonna sono pronti a risponderti. Se chiedi nella preghiera qual è la tua vocazione, certo il Signore ti risponderà. Devi avere buona volontà. Ma non bisogna essere precipitosi. Non devi andare troppo veloce e dire guardando il primo ragazzo che incontri: “Questo è il ragazzo per me”. No, non devi fare così! Bisogna andare piano, pregare e aspettare il momento di Dio. Il momento giusto. Bisogna essere pazienti e aspettare che sia Lui, Dio, a mandarti la persona giusta. La pazienza è molto importante. Noi tutti tendiamo a perdere la pazienza, ci affrettiamo troppo e dopo, quando abbiamo fatto un errore, diciamo: “Ma perché, Signore? Quest’uomo non era veramente per me”. È vero, non era per te, ma dovevi essere paziente. Senza pazienza e senza preghiera, niente può andar bene. Oggi dobbiamo essere molto più pazienti, più aperti, per rispondere a ciò che il Signore vuole.

Se l’uno o l’altro ha paura di cambiare vita e dice a se stesso: “Oh, ma sono più tranquillo così da solo”, egli in realtà guarda in sé una paura. No! Bisogna prima liberarci da tutto ciò che ci turba dentro, e solo dopo potremo fare la volontà di Dio. Non possiamo chiedere una grazia e dire: “Signore, dammi questa grazia” quando abbiamo un grande blocco lì dentro; questa grazia non ci arriverà mai perché dentro di noi non siamo ancora pronti a riceverla. Il Signore ci ha dato la libertà, ci ha dato anche una buona volontà, e allora dobbiamo liberarci dei nostri blocchi interiori. Poi dipende da noi essere liberi o no. Tutti sono pronti a dire: “Dio qui, Dio là, fai questo, fai quello”…Dio agisce, è sicuro! Ma anch’io devo cooperare con Lui e averne la volontà. Devo dire: “Lo voglio, quindi lo faccio”.

D.: Vicka, hai chiesto alla Madonna il suo parere sul tuo matrimonio?
Vicka: Ma vedi, io sono come tutti gli altri, il Signore mi ha dato la possibilità di scegliere. Io devo scegliere con tutto il mio cuore. Sarebbe troppo comodo che la Madonna ci dicesse: “Fai questo, fai quello”. No, Lei non fa così! A noi tutti Dio ha fatto grandi doni perché potessimo comprendere interiormente ciò che Egli ha preparato per noi (Vicka non ha posto domande alla Madonna riguardo al suo matrimonio perché “Non le faccio mai domande per me stessa”, dice).

D.: Vicka, per molte persone consacrate nel celibato, tu rappresentavi un po’ il loro “modello” a Medjugorje. Ora essi ti vedono sposarti, hai qualcosa da dire loro?
Vicka: Vedi, durante questi 20 anni, Dio mi ha chiamata ad essere uno strumento nelle sue mani in questo modo (nel celibato). Se rappresentavo un “modello” per queste persone, oggi non cambia niente! Non vedo la differenza! Se si prende qualcuno come esempio da seguire, bisogna anche lasciarlo rispondere alla chiamata di Dio. Se Dio ora vuole chiamarmi ad una vita di famiglia, di famiglia santa, è che Dio vuole questo esempio, ed io devo rispondere ad esso. Per la nostra vita, non dobbiamo guardare quello che fanno gli altri, ma guardare in noi stessi e trovare in noi stessi ciò a cui Dio ci chiama. Egli mi ha chiamata a vivere 20 anni in questa maniera, adesso mi chiama ad un’altra cosa ed io devo ringraziarlo. Bisogna che io gli risponda anche per quest’altra parte della mia vita. Oggi Dio ha bisogno di esempi di buone famiglie, ed io credo che la Madonna voglia fare di me un esempio di questo tipo di vita, ora. L’esempio, la testimonianza che il Signore si aspetta che diamo, non la troveremo guardando agli altri, ma ascoltando, ciascuno per quanto lo riguarda, la chiamata personale di Dio. Ecco la testimonianza che possiamo dare! Non dobbiamo cercare la nostra soddisfazione personale, né fare ciò di cui abbiamo voglia. No, bisogna veramente fare ciò che Dio vuole che facciamo. Talvolta siamo troppo attaccati a ciò che ci piace e guardiamo troppo poco ciò che invece piace a Dio. In tal modo possiamo vivere tutta una vita, lasciar passare il tempo ed accorgerci soltanto all’ultimo momento che abbiamo fatto un grande sbaglio. Il tempo è passato e non abbiamo concluso niente. Ma è oggi che Dio ti dona occhi nel tuo cuore, occhi nella tua anima per poter vedere e non perdere il tempo che ti è dato. Questo tempo è un tempo di grazia, si! Ma è un tempo in cui bisogna scegliere ed essere ogni giorno più decisi sul cammino che abbiamo scelto.

Fonte: Les Enfants de Medjugorje

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Si sono nascosti tutti dietro di Lui

Posté par atempodiblog le 28 octobre 2011

Si sono nascosti tutti dietro di Lui dans Charles Péguy 2ynroes

«Ecco cosa ha raccontato loro mio figlio. Mio figlio ha svelato loro il segreto del giudizio stesso. Ed ecco come mi sembrano, ecco come li vedo; ecco come sono obbligato a vederli. Come la scia di un bel vascello va allargandosi fino a sparire e a perdersi. Ma comincia con una punta, che è la punta stessa del vascello. Così la scia immensa dei peccatori s’allarga fino a sparire e a perdersi. Ma comincia con una punta, ed è questa punta che viene verso di me, che è volta verso di me.

Comincia con una punta, che è la punta stessa del vascello. E il vascello è il mio stesso figlio, carico di tutti i peccati del mondo. E la punta del vascello son le due mani giunte di mio figlio.

E davanti allo sguardo della mia collera e davanti allo sguardo della mia giustizia si sono nascosti tutti dietro di lui».

Charles Péguy

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