Posté par atempodiblog le 2 octobre 2011

Pochi pensano al fatto che il nome, in effetti, non è solo un nome, ma anche la scelta di un patrono, di un santo, che è già in cielo. Si sceglie il nome di un uomo che è riuscito a realizzare la sua vita in armonia col progetto di Dio e si pone il bambino sotto la sua protezione. [...] Il giorno della nascita di un bambino è anche la festa di una madre, perché ella vive allora una grande giornata, partecipa al mistero della creazione, è strumento della potenza creatrice di Dio! L’onomastico invece è la festa del bambino, che deve ricordarsi del suo patrono e può sempre avvalersi del suo aiuto. Il patrono ha dei doveri nei confronti delle persone poste sotto la sua protezione.
Wanda Póltawska
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Posté par atempodiblog le 2 octobre 2011

1° Il Martedi di ogni settimana è giorno consacrato dalla Chiesa in modo particolare al culto de’santi Angeli. Ad imitazione di s. Luigi Gonzaga, amantissimo particolarmente del suo Custode, non lasciale in tal giorno di onorare il vostro Tutelare con più tenera e distinta divozione, praticando qualche special mortificazione, come di astinenza, di preghiera colle braccia in croce, baciando l’immagine di Gesù Crocifisso, e se potete fate qualche limosina conforme al consiglio di san Raffaele. Bona est oratio cum ieiunio (Job.12, 8).
2° Il giorno della vostra nascita fu il primo ad esser distinto dalla sua custodia; perciò rinnovate tutte le promesse, che alla presenza {64[150]} di lui faceste nel battesimo, cioè di voler imitar Gesù Cristo e osservare la sua santa legge. Un tal giorno santificatelo con una comunione fervorosa; con qualche più lunga preghiera od altro esercizio di pietà più segnalato in segno di riconoscenza di quel primo amore, col quale l’Angelo prese cura di voi.
3° Nel primo giorno d’ogni mese, buon per noi, se imitando il divoto costume di tante anime buone, che han premura di lor salute, procureremo di meditare qualche massima eterna, col riflettere seriamente al gran fine per cui fummo da Dio creati, qual sia lo stato di nostra coscienza, se la morte ci cogliesse in tale momento, che sarebbe dell’anima nostra? Accostatevi poscia ai santi Sacramenti, e adoperatevi a tutta possa di scuotere da voi quella polvere, dalla quale per l’umana fragilità, come disse il gran pontefice san {65[151]} Gregorio, è quasi impossibile che anche le anime buone ne vadano libere. Contento sarete in vita, e più ancora lo sarete al punto di morte, cioè quando bramerete d’aver fatto molto più per l’anima vostra, e non avrete più tempo di farlo. Pensateci con serietà, e fatevi del bene mentre siete in tempo. Dum tempus habemus, operemur bonum (ad Galat. 6, 10).
Fonte: Don Bosco, il santo dei giovani – donboscosanto.eu
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