Il primato della grazia e il rischio del fariseismo
Posté par atempodiblog le 3 septembre 2011
Un giorno va a confessarsi da lui un figlio spirituale. Alla fine gli dice che c’è laggiù in fondo alla chiesa un’altro dei figli spirituali di Padre Pio che lo ha avvicinato, tutto angosciato, perché intercedesse per lui: l’aveva combinata molto grossa, sul piano morale, era distrutto dai sensi di colpa, voleva confessarsi, ma temeva che il padre gli facesse una scenata pubblica.
Padre Pio ascolta silenzioso e poi chiede a quel’“ambasciatore”: “Ma tu ti sei scandalizzato quando ti ha raccontato questo?”. E lui: “Beh, Padre, non le nascondo che la cosa mi ha molto sconcertato, essendo uno che sta sempre qua, che frequenta lei […]”. Al che Padre Pio dice: “Figlio mio, se Dio togliesse il suo dito dalla nostra testa, anche per un solo istante, credimi, io e te faremmo peggio di lui […] Vai, chiamalo, digli che venga subito […]”.
E a una sua figlia spirituale che lamentava le sue imperfezioni e la difficoltà a cambiare, suggeriva: “Tempo e pazienza. Pazienza con ciò che Dio ci manda; pazienza con noi stessi; pazienza con il prossimo. Pazienza è patire […]. Umiliati amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Dio parla a chi tiene le orecchie basse. Ama il silenzio, perché il molto parlare non è esente da colpa. Ricordati che tutto ridonda in bene a coloro che amano sinceramente Iddio. Se Davide non avesse peccato, non avrebbe conquistato un’umiltà così profonda, né la Maddalena avrebbe tanto ardentemente amato Gesù”.
Antonio Socci – Il segreto di Padre Pio
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