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Zapavendola

Posté par atempodiblog le 30 septembre 2011

Zapavendola dans Articoli di Giornali e News zapaterox

Ho l’impressione che più di un italiano, cattolici inclusi, stia pensando di votare Vendola alle prossime elezioni. Sarà la crisi economica, sarà che la gente è stufa (o schifata) dal Berlusconi Show, sarà la tendenza della società (incentivata dai media) verso il relativismo e il “progressismo” dei “Diritti civili”, fatto sta che molti vogliono un cambio.

“Yes we can” recitava Obama durante la sua rincorsa alla Casa Bianca: gli americani gli credettero e vinse, adesso non so fino a che punto siano soddisfatti del cambio. Un altro che prometteva novità e svolta durante la campagna elettorale è stato l’attuale primo ministro spagnolo Rodriguez Zapatero. Il cambio c’è stato e come. Non conosco bene il caso statunitense; lo spagnolo, al contrario lo vivo ogni giorno da più di 5 anni.

Zapatero ha portato il paese iberico dalla “Champions League dell’economia”, come egli stesso amava dire, al bordo del collasso economico con una disoccupazione del 20%. Le spinte autonomiste delle regioni storiche (Catalogna, Paesi Baschi) hanno raggiunto livelli che sfiorano il ridicolo (in Catalogna è più facile studiare l’inglese che lo spagnolo; case di produzione cinematografiche, compagnie aeree ed enti pubblici costretti per legge ad esorbitanti spese di traduzione, etc).

Ma non è l’economia o il separatismo ciò che mi preoccupa, anche se bastano a far sbalordire i miei amici spagnoli quando parlo della buona immagine del loro presidente in Italia. Il premier socialista, durante le sue legislature, è riuscito a posizionare la Spagna come paese di riferimento in fatto di “Diritti Civili”.

È questo ciò che invidiano ed ammirano alcuni dei nostri politici. Il tema dei Diritti Civili è molto di moda, promosso a dismisura dai media, un tema che ti fa sentire moderno, progressista, politicamente corretto, aperto di mente, accogliente, tollerante. Dà un ottimo ritorno d’immagine e, di conseguenza, di voti.

A questo si aggiunge la creazione di un clima di astio, sospetto, rifiuto, ridicolizzazione nei confronti della Chiesa, del suo magistero, dei suoi ministri, con campagne mirate e minuziosamente preparate in modo da far rumore e far leva su una generazione mediatica, abituata a nutrirsi di scandali, scontri verbali, piacere dei sensi, poco abituata a sforzarsi anche mentalmente. Perfetto per una Spagna che ha la contrapposizione ideologica e radicale nel sangue.

Aborto facile per minorenni, divorzio express, diritti ad hoc per collettivi “premium”, eutanasia, etc: Zapatero e il suo governo hanno messo in atto un programma di genetica sociale appoggiandosi su vari fattori:
- una tendenza già presente nella società: c’è gente che lavora con dedizione in questa direzione da decenni attraverso la politica e la cultura,
- media system: il mondo dello spettacolo e dell’informazione già molto sensibile a certi temi (è il più esposto alle correnti culturali di moda), ha ricevuto appositamente ingenti finanziamenti, che si sono tramutati in una produzione e mobilitazione di massa e ben studiata favorevole a questi argomenti.
- sistema educativo: hanno creato una materia obiligatoria nelle scuole primarie, Educazione alla cittadinanza: sfogliandone un manuale risulterà evidente l’intenzione di indottrinamento e l’aberrante direzione dello stesso.
- su compromessi e scambi di favori politici con altre forze plitiche.

Questo è stato il progetto Zapatero, analizzato nei dettagli anche in un libro che sarebbe utilissimo tradurre in italiano.

Ho l’impressione che la strategia di Vendola e di parte della sinistra italiana sia quella di nascondere dietro valanghe di buonismo e luoghi comuni il proprio obiettivo per evitare di alienarsi le grazie dell’elettorato cattolico. Spero che i cattolici italiani non ci caschino, uomo avvisato mezzo salvato.

di Marco Bruno
Tratto da: Lettere in redazione – La Bussola Quotidiana

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I santi Arcangeli

Posté par atempodiblog le 29 septembre 2011

Il 29 di settembre la Chiesa commemora la festa liturgica dei santi Arcangeli:

San MICHELE
San GABRIELE
San RAFFAELE

I santi Arcangeli dans Angeli Arcangeli

Michele (Chi è come Dio?) è l’arcangelo che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), pretettore del suo popolo (Dn 12, 1).
Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38).
Raffaele (Dio ha guarito), anch’egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8, 2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco.
La Chiesa pellegrina sulla terra, specialmente nella liturgia eucaristica, è associata alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio (cfr Ap 5, 11-14; Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, «Sacrosanctum Concilium», 8).
Il 29 settembre il martirologio geronimiano (sec. VI) ricorda la dedicazione della basilica di san Michele (sec. V) sulla via Salaria a Roma.

Fonte: Santi e Beati

Divisore dans San Francesco di Sales

Cliccare per approfondire:

Padre Livio su Freccia dans Viaggi & Vacanze I tre Arcangeli

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La speciale assistenza degli Angeli in tempo di tentazione – di San Giovanni Bosco

Posté par atempodiblog le 29 septembre 2011

La speciale assistenza degli Angeli in tempo di tentazione – di San Giovanni Bosco dans Angeli santoangelo

Tempo altresì di gran bisogno per noi è il tempo di tentazione, in cui colle vittorie ci lavoriamo le corone dei nostri trionfi: Coronam vitae (Iac. 1, 12) e a tal lavoro è assai necessaria l’assistenza e l’aiuto del santo Angelo. Non parrebbe uguale la condizione dei combattenti, dice s. Tommaso, mentre un uomo sì debole deve vincer un nemico sì forte; un uomo improvvido deve render vane le arti d’un nemico sì astuto. Ma a tutti ha ben provveduto il Signore, soggiunge il Santo, col darci per sostegno un Angelo, che ci porge abbondevole compenso di vigore, di {29[115]} lumi, di grazie. In guisa che chi cede vilmente al maligno tentatore, non cede mai senza nuovo affronto al suo buon Angelo, che per colpa solo dell’uomo mira inutile la poderosa assistenza. Che se noi non ci stacchiamo, da chi ci è a fianco per custode, saprà egli tener a freno l’inferno tutto, troppo irritato contro di noi; e niun danno ci avverrà, ma saremo sostenuti in alto da mani Angeliche, perché il piede non ci fallisca tra gli inciampi dell’insidiatore (Ps. 90, 12).

E due, dice s. Bernardo, sono le mani che ci sostengono, perché due sono i gran lumi Angelici, con cui tra le tentazioni, quasi con due mani i santi custodi sollevano la nostra mente ed il nostro cuore; l’uno che ci fa scorgere la brevità del travaglio, l’altro l’eternità della ricompensa. Felice chi conserva questi bei lumi, che guidano tanti all’eterna beatitudine in cielo. Egli è sicuro, perché sta nelle mani del suo Angelo, il quale finisce ogni pugna quasi {30[116]} senza saper d’aver pugnato, riportando ognor gloriosa vittoria. Con indicibile contento passerà quell’anima dalla mischia alla vittoria, e si sentirà dal suo Angelo rinnovarsi per lei quegli antichi cantici trionfali, che intonò già nel vincere in cielo lucifero: « già è salvo questo mio Cliente; perciò si rallegrino i cieli con tutti i suoi abitatori» (ap. 12, 12).

Deh caro mio Angelo, di quante corone sarei adorno, se lasciato mi fossi sempre portar dalle vostre mani! quanto mi pento di non avervi corrisposto; ora però ripongo interamente me stesso nelle vostre mani, ed in esse bramo vivere e morire.

PRATICA

Nelle tentazioni rivolgetevi subito al vostro Angelo Custode; chiedetegli aiuto, dicendogli col più vivo affetto del cuore: Angelo mio Custode assistetemi in questo punto, non permettete che io cada in offesa del mio Dio. Oppure solamente colla voce dei {31[117]} discepoli pericolanti nel mare: Ah santo Angelo, se non mi salvate voi, per me finita (s. Bern.) Se un vostro amico al vedervi in procinto di perdervi ne sarebbe commosso, quanto più il buon Angelo vostro Custode.

ESEMPIO

Gl’importanti soccorsi che i santi Angeli ci prestano nelle tentazioni, si vedono praticati nell’ammirabile penitente s. Margarita da Cortona. Questa santa dopo la meravigliosa sua conversione ebbe frequenti colloqui col suo Angelo Custode, il quale le insegnò il modo di pregare, di evitare gl’inganni del demonio, staccar il suo cuore dal mondo e consacrarlo tutto al suo celeste sposo Gesù. Ella pure dal canto suo studiava ogni modo per mostrarsi grata all’Angelo suo benefattore, guardandosi dalla più piccola ombra di mancamento, che disgustar lo potesse, offrendogli mattina e sera qualche {32[118]} ossequio, e specialmente recitando ogni giorno con gran fervore cento Pater noster. Il demonio intanto fremeva di rabbia, e s’adoprava con ogni arte per inquietarla, rimproverandole ora la moltitudine de’ suoi peccati, ora che Iddio non la perdonava più, insomma faceva ogni sforzo per indurla alla diffidenza e disperazione. Ma sempre il buon Angelo accorreva a rincorar Margarita, facendole vedere che queste erano tutte insidie del nemico infernale, indicandole nel tempo stesso il modo onde uscirne vittoriosa, in simile guisa visse e morì da santa. Boll. 23 febb.

Fonte: donboscosanto.eu – Il divoto dell’Angelo Custode
Tratto da: Luci sull’Est

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La realtà degli Angeli

Posté par atempodiblog le 29 septembre 2011

La realtà degli Angeli dans Cardinale Giacomo Biffi Angeli

Nei cristiani uno dei segni più persuasivi di un sicuro senso dell’invisibile è dato dall’attenzione affettuosa che si riserva alla realtà degli angeli. Mi ha sempre colpito il candore e la freschezza della visione di John Henry Newman su questo argomento; candore e freschezza che si rivelano fin dagli anni della sua infanzia: “Pensavo – egli ricorda – che la vita potesse essere un sogno, oppure io essere un angelo, e tutto questo mondo un inganno, dove i miei compagni angelici, per un giocoso stratagemma, mi si nascondevano e m’illudevano con l’apparenza di un mondo materiale”. E ancora a trent’anni, in un sermone del 1831, così si esprimeva parlando di quelle creature celesti: “Ogni alito d’aria, ogni raggio di luce o di calore, ogni bella vista è, per così dire, l’orlo della loro veste, l’ondeggiare del manto di coloro i cui volti contemplano Dio”. Senza dubbio la nascosta realtà degli angeli è tra le verità di fede più insidiate o addirittura derise da una cultura poco disposta a esplorare senza pregiudizi la reale ampiezza del mondo. Eppure già la policromia fantastica di questa aiuola appariscente, nella quale siamo stati provvisoriamente confinati, dovrebbe indurci almeno a sospettare anche l’esuberanza ultraterrena della divina immaginazione. Comunque la contemplazione di tale schiera misteriosa è opportuna ai fini di rivelarci l’intera bellezza della creazione e anche le vere dimensioni dell’esistenza ecclesiale. E ci aiuta a serbarne vivo il sentimento. E’ sempre in agguato nei nostri animi la propensione a rimpicciolire l’universo, proporzionandolo alla nostra esiguità e alla nostra grettezza, e a fare della nostra inadeguata e confusa conoscenza non – come è giusto – il naufragio dolcissimo nell’oceano troppo grande della totalità delle cose, ma l’arte infausta di immiserire il reale.

Anche i cultori professionisti della sacra doctrina, a stare a ciò che talvolta dicono (o meglio non dicono) dalle cattedre e scrivono (o meglio non scrivono) nelle pubblicazioni, sembrano avere qualche allergìa nei confronti degli angeli. Nel 1976 è uscito in Italia un Nuovo Dizionario di Teologia che, almeno nella prima edizione, non aveva la “voce” relativa a questo tema; non solo, ma il termine non compariva neppure nell’accurato indice analitico, sicché è da pensare che degli angeli in quell’opera non si parlasse nemmeno incidentalmente. E tale esclusione non doveva essere stata facile impresa, se si pensa che l’intera vita del Signore Gesù – e proprio negli episodi più decisivi e rilevanti – è segnata dall’intervento di queste creature celesti: la concezione, la nascita, la permanenza nel deserto, l’agonia nel Getsemani, la risurrezione, l’ascensione al cielo, la sua venuta trionfale alla fine dei tempi. Mi chiedo: che cosa doveva fare di più la narrazione evangelica per convincere i credenti – e possibilmente anche i teologi – della reale e attiva esistenza degli angeli? Essi sono così coinvolti nella vicenda salvifica del Figlio di Dio che, a prenderli come personaggi mitici e quasi fiabeschi o a considerarli puramente simbolici e ornamentali, quasi come residui di una cultura oggi improponibile, si rischia di ritenere un mito o un artificio letterario tutto ciò che il nostro Redentore ha fatto per noi.

Cardinale Giacomo Biffi

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Un riparo sicuro sotto il Suo Amore

Posté par atempodiblog le 26 septembre 2011

Un riparo sicuro sotto il Suo Amore dans Citazioni, frasi e pensieri Ges-Misericordioso

Pensa a una persona che si mettete davanti a un’altra e con il suo corpo la copre completamente, così che nessuno possa scorgere chi si nasconde dietro: allo stesso modo Gesù Cristo nasconde il tuo peccato con il suo corpo santo. [...] Li nasconde letteralmente.

Pensa a una chioccia che, preoccupata, nel momento del pericolo raccoglie i pulcini sotto le proprie ali, li copre, ed è pronta a dare la sua vita piuttosto che privarli di quel riparo che ne rende impossibile la vista all’occhio del nemico: allo stesso modo egli nasconde il tuo peccato.

Allo stesso modo: perché anch’egli è preoccupato, infinitamente preoccupato nell’amore; darà la sua stessa vita prima di privarti di questo riparo sicuro sotto il suo amore. Prima darà la sua vita, anzi no, proprio per questo ha dato la sua vita, per assicurarti un riparo sicuro sotto il suo amore.

Sören Kierkegaard

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Verso le stelle

Posté par atempodiblog le 26 septembre 2011

Verso le stelle dans Citazioni, frasi e pensieri stelle

« Se dei semi nella terra nera possono trasformarsi in rose così belle, cosa non può diventare il cuore dell’uomo nel suo viaggio verso le stelle? ».

-Gilbert Keith Chesterton-

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Cristo è la nostra vita

Posté par atempodiblog le 25 septembre 2011

Cristo è la nostra vita dans Citazioni, frasi e pensieri papabenedettoxvi

« Cari amici, ripetutamente l’immagine dei santi è stata sottoposta a caricatura e presentata in modo distorto, come se essere santi significasse essere fuori dalla realtà, ingenui e senza gioia. Non di rado si pensa che un santo sia soltanto colui che compie azioni ascetiche e morali di altissimo livello e che perciò certamente si può venerare, ma mai imitare nella propria vita. Quanto è errata e scoraggiante questa opinione! Non esiste alcun santo, fuorché la beata Vergine Maria, che non abbia conosciuto anche il peccato e che non sia mai caduto.

Cari amici, Cristo non si interessa tanto a quante volte nella vita vacillate e cadete, bensì a quante volte vi rialzate. Non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi. Non vi chiama perché siete buoni e perfetti, ma perché Egli è buono e vuole rendervi suoi amici. Sì, voi siete la luce del mondo, perché Gesù è la vostra luce. Voi siete cristiani – non perché realizzate cose particolari e straordinarie – bensì perché Egli, Cristo, è la vostra vita. Siete santi perché la sua grazia opera in voi ».

Benedetto XVI

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La Volontà Divina

Posté par atempodiblog le 25 septembre 2011

La Volontà Divina dans Citazioni, frasi e pensieri Don-Giustino-Maria-della-SS-Trinit-Russolillo-Apostolo-delle-Vocazioni

Qual è la nostra casa? E’ quella in cui siamo nati: la Volontà Divina. Fuori di essa ci troviamo sempre a disagio.

Don Giustino Maria Russolillo

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Il compito dei cristiani

Posté par atempodiblog le 25 septembre 2011

Il compito dei cristiani dans Citazioni, frasi e pensieri croced

“Testimoniare Cristo. Testimoniarlo adoperando gli arnesi della propria professione. Fosse pure quella di essere ammalati, incurabili, in un letto. Siamo stati scelti solo per questo, per la missione. Che questa salvezza, che è la persona di Cristo, possa essere incontrata”.

Don Luigi Giussani

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L’unica strada

Posté par atempodiblog le 25 septembre 2011

L'unica strada dans Antonio Socci gesdinazareth

Una notizia
“Se c’è un delitto che una religione può compiere è quello di dire: ‘io sono l’unica strada’”.
E’ una frase sorprendente di don Giussani che, subito dopo, ancor più sorprendentemente, aggiungeva: “E’ esattamente ciò che pretende il cristianesimo”.
Quale conclusione trarne? Che Giussani giudicava “delittuoso” il cristianesimo? Non siate frettolosi.
Da vero maestro di razionalità egli spalanca un orizzonte affascinante. Dice infatti: “Non è ingiusto sentirsi ripugnare di fronte a tale affermazione (che, cioè, una religione si ponga come ‘unica strada’, nda). Ingiusto sarebbe non domandarsi il motivo di tale pretesa”.
Così – spiega Massimo Camisasca nel volume “Don Giussani”, [...] – il sacerdote lombardo “ci invita a porre la domanda adeguata: non dobbiamo chiederci che cosa sia giusto o ingiusto, ma che cosa sia accaduto”.
Ovvero, è possibile che Dio si sia davvero incarnato e sia diventato una compagnia permanente per l’uomo?
Infatti, conclude Giussani, “se fosse accaduto, questa strada sarebbe l’unica… perché l’avrebbe tracciata Dio”.
Cosicché “tutto si riduce a rispondere alla domanda: chi è Gesù?”. E’ lui infatti l’unico che abbia avanzato tale inaudita pretesa nella storia. E, per il solo fatto che questa notizia si propaga da duemila anni e ci ha raggiunto, non c’è niente di più importante che verificarne la fondatezza.
Verifica che – ripeteva Giussani – è possibile fare solo mettendosi totalmente in gioco, con la propria stessa vita. “Vieni e vedi”. E’ l’avventura che un grande intellettuale, Agostino d’Ippona, ha vissuto e ha raccontato nelle “Confessioni”.

Sentieri interrotti?
Un acuto intellettuale laico di oggi, presentando nel 2001 proprio un libro di Giussani, fissava lo sguardo su Gesù, nell’episodio evangelico dell’adultera perdonata, e osservava: “Se Dio esiste, se esiste una rivelazione, è impossibile che non sia questa. Solo qui c’è questa commossa solidarietà con l’umano. Si può non credere, ma tutto questo è incomparabile”.
L’intellettuale che pronunciava queste parole, profonde e toccanti, era Ernesto Galli Della Loggia.

Antonio Socci

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Santi Paolo, Tatta e figli Sposi e martiri

Posté par atempodiblog le 25 septembre 2011

Santi Paolo, Tatta e figli Sposi e martiri
Santi Paolo, Tatta e figli Sposi e martiri  dans Stile di vita santid
25 settembre

+ Damasco, Siria, in epoca incerta

Martirologio Romano: A Damasco in Siria, santi martiri Paolo e Tatta, coniugi, Sabiniano, Massimo, Rufo ed Eugenio, loro figli, che, accusati di essere cristiani, percossi e torturati con altri supplizi, resero infine l’anima a Dio.

Quasi tutte le storie di santità relative ad intere famiglie, consistenti ormai in parecchi casi dopo duemila anni di cristianesimo, sono purtroppo cadute tristemente in oblio.
Uno di questi casi è costituito dai santi coniugi Paolo e Tatta, che con i loro figli Sabiniano, Massimo, Rufo ed Eugenio furono chiamati a testimoniare la loro fede cristiana sino allo spargimento del loro sangue. Gli sposi e l’intera loro prole furono accusati di essere cristiani, cosa oggi ritenuta banale ma non così scontata in un mondo allora ancora permeato di paganesimo.
Furono allora oggetto di durissime torture ed infine, ormai stremati, resero l’anima a Dio presso Damasco in Siria. E’ invece storicamente impossibile datare con certezza il periodo in cui avvenne il loro glorioso martirio, che è comunque collocabile senza ombra di dubbio nei primissimi secoli dell’era cristiana.
Ciò non toglie che l’intrepida testimonianza di questi martiri possa ancora essere valida nel mondo odierno, in cui il valore della famiglia è talvolta messo seriamente in discussione. Il nuovo Martyrologium Romanum ha dunque ritenuto opportuno continuare a riportarne la commemorazione in data 25 settembre.

Autore: Fabio Arduino
Fonte:   Santiebeati.it

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E tutto diventa improvvisamente più semplice

Posté par atempodiblog le 24 septembre 2011

E tutto diventa improvvisamente più semplice dans Andrej Tarkovskij semplicit

“Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco, non ce la fai più. E d’un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno – uno sguardo umano – ed è come se ti fossi accostato ad un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice”.

Andrej Arsen’evič Tarkovskij

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Maria, saluta Gesù da parte mia

Posté par atempodiblog le 23 septembre 2011

Maria, saluta Gesù da parte mia dans Citazioni, frasi e pensieri padrepiomadonnages

Quando si passa dinanzi a una immagine della Madonna bisogna dire:

« Ti saluto, o Maria.
Saluta Gesù
da parte mia ».

San Pio da Pietrelcina

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Salvo D’Acquisto, luce dell’eroismo cristiano

Posté par atempodiblog le 23 septembre 2011

salvo d'acquisto

Il sacrificio della propria giovane vita per salvare altri innocenti: questa la risposta di un cristiano che ha saputo vivere in grado eroico la virtù della carità. Non a parole: né a parole vuote e ipocrite, né a parole di ribellione sociale, né a parole di odio o retorica politica.
Di fronte alla barbara violenza del totalitarismo, Salvo D’Acquisto seppe opporre un gesto di suprema carità cristiana, che gli ha regalato il privilegio di rimanere un esempio imperituro per ogni uomo di buona volontà.
Il 4 novembre 1983 è stato insediato il Tribunale Ecclesiastico chiamato a decidere sulla causa di beatificazione del vice brigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto.
Poche settimane prima, l’allora Ordinario Militare d’Italia, Monsignor Gaetano Bonicelli, nell’omelia pronunciata durante la Santa Messa celebrata in occasione del 40° anniversario della morte del giovane militare, ebbe a dire: «Salvo D’Acquisto ha fatto il suo dovere in grado eroico, ben oltre quello che il regolamento gli chiedeva. Ma perché lo ha fatto? Forse, in quel momento tragico, gli sono risuonate nel cuore le parole di Cristo “non c’è amore più grande che dare la vita per chi si ama”. Ma anche se la memoria del testo evangelico non l’avesse aiutato, la forte educazione cristiana ricevuta in famiglia e nella scuola gli ha fatto cogliere l’essenziale del Vangelo che non è declamazione di parole, pur belle e sublimi, ma testimonianza di vita».
Chi era questo eroico carabiniere, la cui vicenda ha da sempre commosso gli animi e al quale in molte città d’Italia è stata dedicata una via, una piazza o una caserma?

Un sacrificio eroico
Nato a Napoli il 17 ottobre 1920, D’Acquisto si era arruolato volontariamente nell’Arma dei Carabinieri nell’agosto del 1939, e dopo aver trascorso un periodo di servizio a Tripoli, nel settembre del 1942 cominciò a frequentare la Scuola Centrale Carabinieri di Firenze, dalla quale uscì pochi mesi più tardi col grado di vice brigadiere.
Alla fine di dicembre di quello stesso anno, venne destinato alla stazione di Torrimpietra, a una trentina di chilometri da Roma. Poco lontano di lì, nella Torre di Palidoro, in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza, si era installato un reparto di SS: la sera del 22 settembre 1943, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa, provocarono lo scoppio di un ordigno che causò la morte di uno di loro e il ferimento di altri due.
Convinti della responsabilità dei partigiani, i nazisti decisero di procedere a una rappresaglia, e nonostante D’Acquisto si adoperasse per farli recedere da tale intenzione, vennero rastrellati e avviati verso il luogo dell’esecuzione ventidue cittadini innocenti.
Il giovane vice brigadiere mise in atto un estremo tentativo per dissuadere il comandante tedesco e fermare così l’eccidio ormai imminente; ma tutto fu inutile. Ai condannati venne ordinato di scavarsi la fossa, ma prima che il plotone d’esecuzione entrasse in azione, Salvo D’Acquisto si fece avanti autoaccusandosi dell’attentato e chiedendo la liberazione degli ostaggi: pochi minuti dopo era lui a cadere sotto i colpi dei militari tedeschi.
Il 25 febbraio 1945 gli venne conferita la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
«Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, erano stati condotti dalle orde naziste 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così da solo, impavido, la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma».

di Maurizio Schoepflin – Radici Cristiane

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Rifugiamoci in Maria Santissima

Posté par atempodiblog le 22 septembre 2011

Rifugiamoci in Maria Santissima dans Citazioni, frasi e pensieri rosariouj

Nella tempesta delle avversità da cui la Chiesa è afflitta, tutti i figli a lei fedeli capiscono facilmente quanto siano obbligati da un sacro dovere a pregare Dio sempre più fervorosamente e quale sia la miglior strada da seguire affinché queste preghiere possano ottenere il massimo effetto. Seguendo l’esempio dei devotissimi padri e antenati nostri, rifugiamoci in Maria Santissima, Signora nostra; rivolgiamoci a Maria, madre di Cristo e nostra, e tutti insieme supplichiamo: Dimostra di essere madre; fa che per merito tuo accolga le nostre preghiere Colui che, nato per noi, accettò di essere tuo figlio.
Ora però, se fra le tante forme e maniere di onorare la divina Madre sono da preferire quelle considerate più degne di lei e a lei più gradite, piace qui indicare espressamente e vivamente raccomandare il Rosario.

Papa Leone XIII

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