Abbiamo bisogno di Maria!
Posté par atempodiblog le 26 juillet 2011
Scoprire il ruolo della Vergine e accogliere la sua presenza nella propria vita è la risposta all’invito di Cristo: «Ecco tua Madre…».
di Giuseppe Daminelli, smm
Fin dalle origini del cristianesimo, i santi hanno ritenuto la presenza di Maria benefica ed indispensabile nel loro cammino spirituale per raggiungere una matura e permanente comunione con Dio. San Luigi da Montfort scrive: «Mio personale convincimento è che nessuno può giungere ad un’intima unione con Nostro Signore e ad una perfetta fedeltà allo Spirito Santo senza una grandissima unione con la santissima Vergine e una grande dipendenza dal suo soccorso» (Vera devozione, 43).
Niente dunque santità nella Chiesa senza Maria, perché Maria garantisce l’unione con Cristo e la docilità allo Spirito Santo. Questa dottrina non intende certo escludere dalla santità chi non abbia conosciuto la funzione di Maria nella storia della salvezza, come i martiri dei primi secoli e tanti altri cristiani evangelici in buona fede. Comunque, richiamandosi all’importanza unica di Maria nella comunicazione della grazia di cui è stata ricolma, il Montfort continua a dire: «Soltanto Maria ha trovato grazia presso Dio. Soltanto per mezzo di Maria la troveranno ancora quanti verranno in seguito…
L’Altissimo l’ha costituita unica depositaria dei suoi tesori e unica dispensatrice delle sue grazie» (VD 44). Dalle considerazioni sul ruolo di Maria nella storia della salvezza, Luigi Grignion trae una seconda conclusione: Maria, per volontà di Dio, è necessaria agli uomini (cf VD 39-48). Abbiamo bisogno di lei per la salvezza, per la santificazione e soprattutto per la formazione dei grandi santi degli ultimi tempi. Ma l’argomento più forte viene dalla sua esperienza personale che lo fa esclamare: «Vorrei proclamare a tutte le creature quanto sei stato buono con me (o Gesù), facendomi conoscere tua Madre e consacrare a lei…
Senza Maria sarei perduto per sempre» (Il segreto di Maria, 66). Maria è, dunque, dono di Gesù che ogni discepolo diligente deve accogliere con gioia. Oggi la Chiesa ci chiede di prendere coscienza della presenza e del ruolo di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, cioè nel cuore stesso del cristianesimo, quasi a dire: se vuoi essere cristiano davvero, devi accogliere Maria, devi prenderla con te, introdurla in casa tua. Questo può significare: vivere in contatto quotidiano d’amore con lei, realizzare il misterioso legame di madre-figlio, averla come guida sicura, compagna fedele nel cammino della vita. imparare da lei e condividere con lei gioie, dolori e speranze. Significa, cioè, porre Maria tra le persone più care, tra i doni più preziosi di Dio nella vita, come la Parola, l’Eucaristia, la Chiesa, i Sacramenti. È la perla di massimo valore.
Maria, necessaria per la salvezza. La Madonna è stata necessaria a Dio, di necessità ipotetica, cioè dipendente dalla volontà di lui. Il valore di questa affermazione, «necessaria a Dio», va spiegato: Dio non ha assolutamente bisogno di Maria, ma l’ha scelta ed ha voluto aver bisogno di lei nella realizzazione del piano di salvezza, inserendola nel mistero di Cristo e della Chiesa. Per questo si parla di necessità ipotetica, dipendente dalla volontà positiva di Dio.
Bisogna allora dedurre che Maria è necessaria agli uomini nel raggiungimento dell’ultimo fine, la salvezza definitiva. Perciò non si può confondere la devozione a Maria con le devozioni ai santi: è più necessaria di esse e non un soprappiù. Di conseguenza, per volontà di Dio, Maria è divenuta necessaria agli uomini per la salvezza. La devozione mariana per il conseguimento della salvezza deve essere aperta all’universalità, come è universale il mistero della salvezza, voluto da Dio, l’incarnazione e la redenzione: essa è superiore a quella dei santi per la maggior efficacia dell’intercessione di Maria e non è facoltativa, perché l’intercessione a Maria è strettamente connessa con quella di Gesù Cristo, per volontà divina.
Maria, segno di predestinazione. È segno di riprovazione non aver stima e amore per Maria di Nazareth e rigettare coscientemente la sua maternità e la sua funzione santificatrice, perché è rigettare la volontà di Dio e quindi rifiutare la via della salvezza. La vera devozione a Maria conduce a Gesù Cristo nel quale c’è la salvezza. Maria è la speranza nell’ora della morte. L’hanno provato e affermato i teologi. L’hanno detto e ripetuto i Padri e Dottori della Chiesa. Lo riconoscono perfino gli eretici, come Giovanni Ecolampadio (1482-1531). Lo provano le figure e le frasi dell’Antico Testamento. Lo confermano i sentimenti, gli esempi dei santi. L’insegna l’esperienza e lo dimostra la ragione. Gli stessi demoni e i loro fautori, spinti dalla forza della verità, spesso sono stati obbligati a riconoscerlo controvoglia. Così pure parecchi fatti attestano la medesima verità.
Per la riflessione credente e l’insegnamento concorde dei teologi, la grazia della perseveranza è un dono singolarissimo, una grazia della misericordia divina, non dei propri meriti. L’uomo può soltanto implorarla umilmente. Per questa grazia così importante, l’intercessione di Maria presso Dio ha efficacia grandissima, perché impetra la salvezza per ognuno, secondo la volontà di Dio, ma soprattutto per quelli che le sono consacrati e le sono sinceramente devoti. Papa Benedetto XV ha detto: «C’è presso i fedeli la ferma fiducia, avvalorata dalla lunga esperienza, che tutti quelli che ricorrono alla protezione di Maria, si salvano per l’eternità» (22 marzo 1918).
Luigi da Montfort ha detto che Dio vuole servirsi di Maria, perciò l’ha scelta ed eletta a svolgere una missione necessaria nell’incarnazione e redenzione. Le ha affidato, quindi, una funzione santificatrice nel mistero della Chiesa e l’ha costituita depositaria e dispensatrice di tutte le grazie, investendola di un pieno dominio nell’ordine soprannaturale. Maria ci è necessaria per la salvezza, ma anche, e molto di più, per una speciale e maggiore perfezione (cf VD 43-48). Se la devozione alla Madonna è necessaria a tutti gli uomini per attuare semplicemente la salvezza, lo è ancora molto di più per coloro che sono chiamati ad una speciale perfezione.
«Io non credo che una persona possa raggiungere un’intima unione col Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo senza avere una strettissima unione con la Madonna ed una grande dipendenza dal suo aiuto» (VD 43). Ecco messi in risalto gli elementi della perfezione: una unione intima con Gesù Cristo e una fedeltà perfetta allo Spirito Santo. Se per ottenere semplicemente la santità ordinaria, che assicuri la salvezza, è necessaria l’unione con Maria e il suo aiuto, per attuare la perfezione occorre una strettissima unione ed una grande dipendenza dal suo materno soccorso. La conclusione è di grande importanza perché il Montfort vuole portare alla categoria dei perfetti il vero devoto di Maria, che egli intende educare e formare. Maria forma i santi di tutti i tempi perché: è un modello di santità, mediatrice di grazia, madre e regina santa. Maria è dunque necessaria agli uomini per la loro salvezza, per il raggiungimento dell’ultimo fine, come speranza nell’ora della morte.
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