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Preghiera a San Luigi Gonzaga

Posté par atempodiblog le 21 juin 2011

Preghiera di Giovanni Paolo II a San Luigi Gonzaga

Preghiera a San Luigi Gonzaga dans Preghiere sanluigigonzaga

1. San Luigi, povero in spirito,
a te con fiducia ci rivolgiamo,
benedicendo il Padre celeste,
perché in te ci hai offerto una prova eloquente
del suo amore misericordioso.
Umile e confidente adoratore
dei disegni del Cuore divino,
ti sei spogliato sin da adolescente
di ogni onore mondano
e di ogni terrena fortuna.
Hai rivestito il cilicio della perfetta castità,
hai percorso la strada dell’obbedienza,
ti sei fatto povero per servire Iddio,
tutto a Lui offrendo per amore.

2. Tu, “puro di cuore”,
rendici liberi da ogni mondana schiavitù.
Non permettere che i giovani
cadano vittime dell’odio e della violenza;
non lasciare che essi cedano alle lusinghe
di facili e fallaci miraggi edonistici.
Aiutali a liberarsi da ogni sentimento torbido,
difendili dall’egoismo che acceca,
salvali dal potere del Maligno.
Rendili testimoni della purezza del cuore.

3. Tu, eroico apostolo della carità,
ottienici il dono della divina misericordia,
che smuova i cuori induriti dall’egoismo
e tenga desto in ciascuno l’anelito verso la santità.
Fa’ che anche l’odierna generazione
abbia il coraggio di andare contro corrente,
quando si tratta di spendere la vita,
per costruire il Regno di Cristo.
Sappia anch’essa condividere
la tua stessa passione per l’uomo,
riconoscendo in lui, chiunque egli sia,
la divina presenza di Cristo.

4. Con te invochiamo Maria,
la Madre del Redentore.
A Lei affidiamo l’anima e il corpo,
ogni miseria e angustia,
la vita e la morte,
perché tutto in noi,
come avvenne in te,
si compia a gloria di Dio,
che vive e regna
per tutti i secoli dei secoli.
Amen!

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A bocce ferme

Posté par atempodiblog le 21 juin 2011

A bocce ferme dans Angela Pellicciari angelapellicciari

A bocce ferme, a qualche giorno di distanza, mi sembra utile collegare qualche fatto.
Roma, si sa, è la capitale mondiale del cattolicesimo. A Roma c’è il papa. A Roma c’è un sindaco, che personalmente ho votato, proveniente dal centro-destra. Nel Lazio c’è un governatore, che personalmente ho votato, proveniente dal centrodestra. A Roma c’è stata sabato scorso una grande manifestazione di allegria omosessuale: il gay pride. Che cosa è un gay pride? Un’esibizione di comportamenti omosessuali. Un’ubriacatura di sesso cantata, ballata, sfrontata. Un’ostentata ridicolizzazione della chiesa, del papa e di quanti si azzardano a ricordare che Dio si è rivelato e ci ha indicato la strada della vita e della felicità.
Il gay pride: un preteso rispetto per tutti che impone a tutti l’approvazione del proprio modo di intendere la sessualità. Un diritto gridato ai comportamenti sessuali privati, comportamenti che nessuno mette in discussione, perché, appunto, privati. La negazione della legittimità dei sentimenti di pudore e di decoro di chi non apprezza la pubblica esibizione della vita sessuale, omo o etero che sia. L’obbligo per tutti di applaudire la mancanza del senso del limite e, quindi, di equilibrio.
Curioso. Curioso che tutto ciò sia sponsorizzato dall’ambasciatore statunitense che ha promosso il momento clou della manifestazione: l’esibizione di lady Gaga. Perché mai un ambasciatore dovrebbe promuovere una cantante che si fa portavoce della bellezza dell’omosessualità? Perché poi dovrebbe farlo proprio a Roma, la capitale del cattolicesimo dove la maggioranza della popolazione è cattolica? Viene da pensare che il mondo “illuminato”, quel mondo che già, utilizzando i Savoia all’epoca dell’unità d’Italia, ha provato ad insegnarci i canoni della civiltà, vale a dire la luce della morale progressista, viene da pensare che quel mondo continui imperterrito nella propria missione: dirozzare gli italiani, farli diventare moderni, far loro dimenticare l’attaccamento alla famiglia che da millenni ci distingue.
Non a caso nell’Humanum genus del 1884 Leone XIII scriveva che all’interno del mondo settario vengono scelte “persone che dichiarano e propongono di usare ogni accorgimento e artificio per soddisfare la moltitudine di sfrenata licenza”. E perché mai si dovrebbe diffondere la licenza? Per soggiogare la popolazione “al proprio potere arbitrario” e renderla così “facilmente incline all’ascolto”. Detto in una parola: per desiderio di potere. Perché la licenza rende gli uomini privi di volontà, quindi condizionabili.
Chiudo con due considerazioni. La prima: sono anni che il comportamento privato, ripeto, strettamente privato, di Berlusconi viene messo alla berlina e condannato dalla stampa (nazionale ed internazionale), dai politici e da moralisti di varia osservanza. Con che coerenza queste persone possono benedire, osannare, pubblicizzare, una manifestazione pubblica di “liberatoria” esibizione di vita sessuale?
Secondo: a sponsorizzare questa manifestazione hanno concorso il sindaco di Roma e il governatore del Lazio. Quando li ho votati non avrei immaginato che lo avrebbero fatto.

di Angela Pellicciari – Il Tempo

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