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Confidare sempre in Gesù

Posté par atempodiblog le 15 mai 2011

Confidare sempre in Gesù dans Citazioni, frasi e pensieri Maria-e-Ges

Riprendi sempre animo, fidando in Gesù, a ogni rallentamento e indietreggiamento. Non ti scoraggiare.

Don Giustino Maria Russolillo

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Ascoltare e seguire Gesù

Posté par atempodiblog le 15 mai 2011

Ascoltare e seguire Gesù dans Commenti al Vangelo Altro-Ges

Cari fratelli e sorelle!
La liturgia della IV Domenica di Pasqua ci presenta una delle icone più belle che, sin dai primi secoli della Chiesa, hanno raffigurato il Signore Gesù: quella del Buon Pastore. Il Vangelo di san Giovanni, al capitolo decimo, ci descrive i tratti peculiari del rapporto tra Cristo Pastore e il suo gregge, un rapporto talmente stretto che nessuno potrà mai rapire le pecore dalla sua mano. Esse, infatti, sono unite a Lui da un vincolo d’amore e di reciproca conoscenza, che garantisce loro il dono incommensurabile della vita eterna. Nello stesso tempo, l’atteggiamento del gregge verso il Buon Pastore, Cristo, è presentato dall’Evangelista con due verbi specifici: ascoltare e seguire. Questi termini designano le caratteristiche fondamentali di coloro che vivono la sequela del Signore. Innanzitutto l’ascolto della sua Parola, dal quale nasce e si alimenta la fede. Solo chi è attento alla voce del Signore è in grado di valutare nella propria coscienza le giuste decisioni per agire secondo Dio. Dall’ascolto deriva, quindi, il seguire Gesù: si agisce da discepoli dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti del Maestro, per viverli quotidianamente.

In questa domenica viene dunque spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa, e coloro che si stanno formando per diventare Pastori. Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i Vescovi – compreso il Vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero. In particolare, preghiamo per le vocazioni al sacerdozio in questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, affinché non manchino mai validi operai nella messe del Signore. Settant’anni or sono, il Venerabile Pio XII istituì la Pontificia Opera per le vocazioni sacerdotali. La felice intuizione del mio Predecessore si fondava sulla convinzione che le vocazioni crescono e maturano nelle Chiese particolari, facilitate da contesti familiari sani e irrobustiti da spirito di fede, di carità e di pietà. Nel messaggio inviato per questa Giornata Mondiale ho sottolineato che una vocazione si compie quando si esce “dalla propria volontà chiusa e dalla propria idea di autorealizzazione, per immergersi in un’altra volontà, quella di Dio, lasciandosi guidare da essa”. Anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Gli uomini infatti hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti.

Cari fratelli e sorelle, rinvigoriti dalla gioia pasquale e dalla fede nel Risorto, affidiamo i nostri propositi e le nostre intenzioni alla Vergine Maria, madre di ogni vocazione, perché con la sua intercessione susciti e sostenga numerose e sante vocazioni al servizio della Chiesa e del mondo.

Cari fratelli e sorelle, la beatificazione del Papa Giovanni Paolo II ha avuto, come sapete, una risonanza mondiale. Vi sono altri testimoni esemplari di Cristo, molto meno noti, che la Chiesa addita con gioia alla venerazione dei fedeli. Oggi, a Würzburg, in Germania, è proclamato beato Georg Häfner, sacerdote diocesano, morto martire nel campo di concentramento di Dachau; e sabato 7 maggio scorso, nella diocesi Pozzuoli, è stato beatificato un altro presbitero, Giustino Maria Russolillo, fondatore della Società delle Divine Vocazioni. Ringraziamo il Signore perché non fa mancare santi sacerdoti alla sua Chiesa!

Benedetto XVI

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« Ritorna a casa tua… »

Posté par atempodiblog le 15 mai 2011

Il povero ossesso, ora guarito, era sempre seduto ai piedi di Nostro Signore… La bontà di Gesù l’aveva colpito… Avrebbe voluto restare per sempre vicino a Lui…
- Io lo capisco… Si doveva stare così bene con Nostro Signore!
- Tuttavia, Gesù disse a Pietro di togliere gli ormeggi. Gli apostoli e Gesù si diressero verso la barca. Il miracolato li seguiva. Se avesse osato, avrebbe chiesto di salire sulla barca per non lasciare Nostro Signore. Adesso fa la prova. <<Maestr0, dice, prendimi con te…>>, e guardava Gesù con gli occhi pieni di affetto…
- L’ha preso con sé?
- No, Gesù non voleva permettergli di salire nella barca. <<Ritorna a casa tua – gli disse – racconta ala tua famiglia tutto ciò che il buon Dio ha fatto per te>>.
- Pover’uomo, come doveva esser triste!…
- A lungo seguì con gli occhi la barca e nella barca Nostro Signore, poi ritornò a casa sua, dove fece molto bene.
Visono delle fanciulle che desiderano diventare suore. Il buon Dio le vuole invece nel mondo per darvi il buon esempio. Per essere Religiose bisogna essere chiamate da Nostro Signore.

PROPOSITO: Dirò a Nostro Signore: <<Fa’ di me ciò che Tu vuoi, ma se mi chiami, dammi la forza di dire un grande SI’>>.

di Henry Perroy

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Proclamare il Vangelo in situazioni diverse

Posté par atempodiblog le 15 mai 2011

Proclamare il Vangelo in situazioni diverse dans Commenti al Vangelo siateluce

Dal Vangelo di Marco abbiamo ascoltato il racconto della guarigione dell’indemoniato di Gerasa. Gesù lo libera da una moltitudine di demoni. La gente del luogo rimane impressionata, inquieta e impaurita. Ma quell’uomo, guarito, è pieno di gratitudine e di entusiasmo; vorrebbe lasciare tutto e seguire immediatamente Gesù come discepolo itinerante, alla maniera degli apostoli e degli altri che lo accompagnavano nel suo continuo andare da una città all’altra per predicare il Vangelo. Gesù non esaudisce questo desiderio; non gli permette di lasciare la sua casa. Gli chiede però di diventare missionario nel suo ambiente: “Va nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato”. Quell’uomo obbedisce e prontamente si mette ad evangelizzare tra i suoi familiari e tra gli abitanti del suo territorio. “Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati”. Anch’egli è discepolo e collaboratore di Gesù, sebbene in un modo diverso dagli altri.

In quest’uomo, come in altri personaggi del Vangelo (ad esempio Zaccheo, Lazzaro) che credono in Gesù, ma rimangono nella loro famiglia e nel loro lavoro, possiamo vedere prefigurati i cristiani laici, mentre nel gruppo itinerante, che lascia la famiglia e il lavoro per andare con Gesù, possiamo vedere prefigurati i sacerdoti e le persone consacrate. Gli uni e gli altri in situazioni diverse, con carismi e responsabilità diverse, hanno il compito di proclamare il Vangelo con la vita e con la parola. “La missione – insegna Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Missio – riguarda tutti i cristiani (RMi 2). “Il Signore chiama sempre ad uscire da se stessi, a condividere con gli altri i beni che abbiamo, cominciando da quello più prezioso che è la fede” (RMi 49).

Tratto da: vatican.va

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Anime crocifisse

Posté par atempodiblog le 15 mai 2011

Anime crocifisse dans Santa Faustina Kowalska santafaustina

E vidi Gesù inchiodato sulla croce. Dopo che Gesù era rimasto appeso per un momento, vidi tutta una schiera di anime crocifisse come Gesù. E vidi una terza schiera di anime ed una seconda schiera di anime. La seconda schiera non era inchiodata sulla croce, ma quelle anime tenevano saldamente la croce in mano. La terza schiera di anime invece non era né crocifissa né teneva la croce in mano, ma quelle anime trascinavano la croce dietro di sé ed erano  insoddisfatte. Allora Gesù mi disse: «Vedi quelle anime, che sono simili a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse saranno simili a Me anche nella gloria. E quelle che assomigliano meno a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse assomiglieranno meno a Me anche nella gloria». La maggior parte delle anime crocifisse appartenevano allo stato religioso; fra le anime crocifisse ho visto anche delle anime che conosco, la qual cosa mi ha fatto molto piacere. Ad un tratto Gesù mi disse: «Nella meditazione di domani riflettersi su quello che hai visto oggi».

Santa Faustina Kowalska

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