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Beatificazione di don Giustino Russolillo, apostolo delle Vocazioni

Posté par atempodiblog le 7 mai 2011

Beatificazione di don Giustino Russolillo, apostolo delle Vocazioni dans Don Giustino Maria Russolillo Don-Giustino

Giovani, catechesi, vocazione: in queste tre parole si può riassumere la missione sacerdotale di don Giustino Russolillo, per una vita parroco di Pianura, a Napoli, e fondatore della Società delle Divine Vocazioni. Oggi è il giorno della cerimonia di Beatificazione, nella sua Pianura, compresa all’interno della diocesi di Pozzuoli. In rappresentanza del Santo Padre c’è il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato.

“Fatti Santo, fatti Santo davvero, che tutto il resto è zero”. Così ammoniva i suoi giovani e i suoi parrocchiani, don Giustino Russolillo, oggi Beato, che a Pianura fu parroco dal 1920 fino alla sua morte, sopraggiunta il 2 agosto del 1955. In un periodo in cui la Santità era considerata un traguardo raggiungibile solo per alcuni, seppe cogliere i segni dei tempi e si fece promotore convinto della santificazione universale. Questo l’obiettivo della sua attività di catechesi ai giovani, che instancabilmente svolgeva ogni giorno con canti, giochi, lunghe passeggiate, ma soprattutto con la lettura del Vangelo, che illuminava tutta la sua missione, come ricorda il cardinale Angelo Amato:

“La vita di don Giustino era fondata su tre robusti pilastri: l’amore alla Parola di Dio, al Vangelo, l’obbedienza alle divine ispirazioni e l’adorazione trinitaria. Praticamente don Giustino aveva sempre tra le mani il Vangelo, quale vademecum di luce e di Verità. Conseguenza di questo ascolto continuo della Parola di Dio era la sua obbedienza alle ispirazioni di Dio, che lo incitavano a compiere sempre il bene con frequenza e convinzione”.

Giustiniello, come lo chiamarono sempre le persone anziane di Pianura, si dedicò completamente al servizio delle vocazioni e alla riabilitazione di quelle tradite. Per i giovani seminaristi che avevano lasciato le loro famiglie voleva essere un amico, perché era convinto che mentre i parenti sono gli amici che Dio ci ha dato, gli amici sono i parenti che noi stessi ci scegliamo. La sua opera, il “Vocazionario”, era una casa dove accoglieva gratuitamente i giovani aspiranti al sacerdozio e dove, con la formazione, li aiutava a discernere e servire la loro vocazione:

“Don Giustino fu un formidabile educatore di sacerdoti. Da questa spiritualità trinitaria egli attingeva sicuri orientamenti di formazione. Ai sacerdoti formati secondo il cuore di Cristo, il Beato Giustino affida il compito di diventare padri spirituali, di moltiplicare le vocazioni sacerdotali e religiose, come un albero buono che produce frutti buoni”.

A chi gli chiedeva dove avesse attinto l’idea del “Vocazionario”, don Giustino rispondeva: “Dall’attività quotidiana del catechismo”. Nel catechismo, infatti, diceva, si incontrano i ragazzi, si scoprono le vocazioni e si comincia a coltivarle. Eppure il cammino verso la fondazione dei due rami, quello maschile e quello femminile, ella Società delle Divine Vocazioni, fu tortuoso: dopo il primo esperimento del 1914, il tanto aspirato riconoscimento pontificio arrivò nel 1948. Ma oggi, come allora, il messaggio di don Giustino resta invariato:

“Anzitutto, ai suoi figli e figlie spirituali, cioè ai Vocazionisti e alle Vocazioniste, dice devono vivere questo momento come una tappa di rilancio del loro carisma, tanto urgente e necessario nella Chiesa oggi, carente di vocazioni. Il Beato Giustino invita, poi, tutti i sacerdoti e soprattutto i parroci, a non stancarsi di annunziare al mondo la Buona Notizia del Cristo Risorto e a non rinunciare a indicare a tutti, grandi e piccoli, la via della santità”.

Fonte: Roberta Barbi – Radio Vaticana 

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Don Giustino Maria Russolillo è beato!

Posté par atempodiblog le 7 mai 2011

Don Giustino Maria Russolillo è beato! dans Don Giustino Maria Russolillo 20191207-122758

Giustino terzo di dieci figli, nasce a Pianura, quartiere occidentale di Napoli, il 18 gennaio 1891, da papà Luigi e mamma Giuseppina. Famiglia di semplici operai, ma ricca di fede. Da ragazzo, entrato nel Seminario, consegue il diploma liceale e la successiva laurea in Teologia con voti eccellenti.
La triste esperienza di non vedere realizzato il sogno del sacerdozio, e il costatare come tanti giovani non potessero seguire la propria vocazione perché poveri, mette nel cuore di Giustino l’idea di aiutare le vocazioni sacerdotali e religiose, che successivamente chiamerà Divine Vocazioni. Nel giorno dell’ordinazione sacerdotale il 20 settembre 1913 emette il voto di fondare una Congregazione religiosa dedicata alla ricerca e alla formazione di queste.
Divenuto parroco può dare avvio al suo progetto. La San Giorgio Martire, parrocchia “madre” di Pianura, diviene la prima culla della Società Divine Vocazioni. Convinto promotore della santificazione universale si adopera nel ministero di parroco. Per realizzarla ritiene necessario il sacerdote, quale “ministro di Dio nel fare i santi”. Per cui tenta un primo esperimento di vita comune con alcuni giovani del paese, che più chiaramente sono orientati alla vita sacerdotale, ma l’iniziativa non viene accettata dal vescovo, il quale la proibisce. Il sogno non si spezza e continua ad essere alimentato dalla preghiera, dall’Eucaristia e dalla meditazione della Parola di Dio.
Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, ritorna a Pianura, e lentamente vede realizzare i suoi progetti. Il primo passo è stato il riconoscimento della Pia Unione delle Divine Vocazioni (1 febbraio 1919), dove sono accolte le fanciulle del paese, aspiranti alla vita religiosa. Ad esse spetta il compito dell’istruzione religiosa dei fanciulli; di animare l’apostolato missionario e di collaborare alla nascente e parallela Opera maschile. Il secondo passo si compie con il consenso del vescovo di riprendere la vita in comune dei giovani (18 ottobre 1920). Nasce così, la Società delle Divine Vocazioni, che da subito ha un rapido sviluppo nei due rami dell’Opera (26 maggio 1927).
Le prove non mancano ma oramai il seme è caduto e la pianta cresce e porta frutto. Nuove Case si aprono anche oltre Oceano. Il 3 gennaio 1948, giunge l’atteso riconoscimento pontificio. Don Giustino muore a Pianura il 2 agosto 1955 dove le sue spoglie riposano nella Casa-madre. I frutti nascono ancora da quel seme buttato nel terreno tanti anni fa; diversi sono i movimenti laicali e comunità religiose che a lui si ispirano per promuovere l’opera della Santificazione Universale.

Fonte: Comunità “Luigi Pennacchia” dei Padri Vocazionisti

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Corrispondere all’amore Trinitario

Posté par atempodiblog le 7 mai 2011

Corrispondere all'amore Trinitario dans Don Giustino Maria Russolillo dongiustino

O Divina Trinità, intendo trafficare ogni Tuo talento, cooperare ad ogni Tua grazia, ricambiare ogni Tuo dono, corrispondere al Tuo amore.

Don Giustino Maria Russolillo

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Don Giustino M. Russolillo

Posté par atempodiblog le 7 mai 2011

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