Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai

Posté par atempodiblog le 2 mai 2011

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Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell’odio, ma della pace.

Padre Federico Lombardi

3 Réponses à “Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai”

  1. lucetta dit :

    Condivido in pieno. Non era Bin Laden da temere ma l’egoismo e la cattiveria che si annida nel cuore degli uomini.

  2. lucetta dit :

    Caro Angi voglio condividere con te lo scritto di una mia amica.
    « Dio ci dice di non uccidere!!!!.
    Ho sentito « qualcuno » che ha detto : « Finalmente abbiamo sdraticato il male.. »
    Il primo pensiero che mi è venuto è stato questo.
     » Ma come si può pensare di sdradicare il male spargendo sangue? ».
    Prego Dio che doni luce ai governanti delle nazioni, affinchè possano operare e vedere tutto
    alla luce del santo Vangelo . Prego Dio affinchè la cecità causata dall’orgoglio e dal potere possa essere guarita dalle mani forate di Cristo che è morto per tutti, buoni e cattivi ma, soprattutto per i cattivi.
    Preghiamo perchè questo nostro mondo apra le porte a Cristo….
    Preghiamo affinchè l’umanità possa comprendere che la pace non può
    nascere lì dove si gioisce e si esulta per l’uccisione di un peccatore…
    La pace non può nascere compiendo ciò che Dio Aborrisce! »

    Angi cancella quello di prima perchè mancante di alcune frasi. Grazie.

  3. atempodiblog dit :

    Ciao Lucetta, grazie per aver postato lo scritto della tua amica. :)
    Aggiungo le parole del cardinale Angelo Bagnasco dette a tal proposito: « Prego per l`anima di Osama Bin Laden così come ho pregato e prego per le anime di tutti coloro che sono stati vittime del terrorismo e della violenza in generale, a cominciare dalla tragedia dei grattacieli di New York ». L’essenziale è capire che « non è assolutamente una guerra di religione », ha aggiunto il presidente della Cei: « Speriamo che questa nuova situazione possa costituire un passo per tutti gli uomini di buona volontà, ma anche di maggiore coscienza da parte di tutti perché il bene maggiore non si ottiene mai con la violenza e tanto meno con il terrorismo, ma per altre vie. Io spero e prego per questo, perché ci sia un sussulto di coscienza a livello generale da parte di tutti, per poter intraprendere delle strade nuove, diverse, più positive ».

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