Ricordando Wojtyla: le minacce alla vita
Posté par atempodiblog le 30 avril 2011
Cari amici, si avvicina il giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II. Vi segnalo l’attualissimo passaggio di un suo discorso (nel quale noterete una notevole sintonia con le parole del suo successore), tenuto ai giovani della GMG il 14 agosto 1993, al Cherry Creek State Park di Denver.
Il ventesimo secolo verrà considerato un’epoca di attacchi massicci contro la vita, un’interminabile serie di guerre e un massacro permanente di vite umane innocenti. I falsi profeti e i falsi maestri hanno conosciuto il maggior successo possibile.
Allo stesso modo, dei falsi modelli di progresso hanno portato a mettere in pericolo l’equilibrio ecologico della terra. L’uomo, fatto a immagine e somiglianza del Creatore – era chiamato ad essere il buon pastore dell’ambiente, contesto della sua esistenza e della sua vita. È il compito che ha ricevuto da molto tempo e che la famiglia umana ha assunto non senza successo lungo tutta la sua storia, fino a un’epoca recente, in cui l’uomo è divenuto egli stesso il distruttore del suo ambiente naturale. Questo è già avvenuto in alcuni luoghi, dove si sta compiendo.
Ma c’è dell’altro. Assistiamo anche alla diffusione di una mentalità di lotta contro la vita – un atteggiamento di ostilità vero la vita nel seno materno e verso la vita nelle sue ultime fasi. È nel momento in cui la scienza e la medicina riescono ad avere una maggiore capacità di vegliare sulla salute e sulla vita, che, per l’appunto, le minacce contro la vita si fanno più insidiose. L’aborto e l’eutanasia – omicidio vero e proprio di un autentico essere umano – vengono rivendicati come dei “diritti” e delle soluzioni a dei “problemi”, problemi individuali o problemi della società. La strage degli innocenti non è un atto meno peccaminoso o meno distruttivo solo perché viene compiuto in modo legale o scientifico. Nelle metropoli moderne, la vita – primo dono di Dio e diritto fondamentale di ogni individuo, base di tutti gli altri diritti – è spesso trattata tutt’al più come una merce da organizzare, da commercializzare e da manipolare a proprio piacimento.
Tratto da: il blog di Andrea Tornielli
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