Testimonianza su san Giuseppe di una famiglia
Posté par atempodiblog le 4 mars 2011
« Caro San Giuseppe, in questo momento tu sei più che mai l’uomo di cui abbiamo bisogno! » La solennità di San Giuseppe si avvicina – 19 marzo – con la scia di grazie. Se non l’avete ancora preso come protettore e « amico di famiglia », non è mai troppo tardi. Il pregarlo procura delle grazie sorprendenti, la sua bontà sorpassa ogni immaginazione! Un fatto straordinario ispirerà coloro che temono per la loro abitazione.
Deni Nardo, 46 anni, marito di Cinzia, ha tre figli. E’ una famiglia di Venezia che prega e aiuta volentieri in parrocchia. Per vivere hanno una piccola pizzeria. Dall’84 sono pellegrini a Medjugorje, e cercano di vivere i messaggi della Madonna. Appena sposati abitavano in un piccolo appartamento, ma crescendo i bambini, hanno avuto bisogno di più spazio.
L’ultimo figlio dormiva nella minicamera dei genitori e questo non poteva continuare. Ma le loro finanze non permettevano di trovare una soluzione migliore. Deni racconta: « Un giorno, mi cadde l’occhio su una testimonianza di Suor Emmanuel circa San Giuseppe, e dico a Cinzia: ‘guarda, questa famiglia sembra proprio la nostra! Sono stati benedetti dopo aver fatto la novena a San Giuseppe’. La famiglia di Deni decise allora di pregare tutti insieme questa novena. E siccome era suggerito di mettere un foglietto scritto sotto la statua di San Giuseppe, scrissero: « Caro San Giuseppe, siamo una famiglia di cinque persone ed abbiamo bisogno di una casa più grande. Il contratto di affitto della nostra casa attuale scade l’anno prossimo! ». Tutti firmarono la lettera, composta anche dal disegno della casa desiderata, con tutti i dettagli, numero delle stanze necessarie, giardinetto ecc. Una copia della lettera fu mandata a Medjugorje per essere messa sotto la statua di San Giuseppe nella nostra casa. Poiché non succedeva nulla dopo la prima novena, Deni disse a Cinzia: « Forse la lettera ci mette un po’ di tempo ad arrivare a Medjugorje! Farò un’altra novena! ». Finita questa seconda novena, Deni (che va a Messa ogni sera) incontra una
parrocchiana che gli dice: » Deni, ho una vicina di casa che vuole vendere la sua piccola casa, è composta di . » Deni riconobbe che corrispondeva alla casa richiesta. Decise subito di andarla a vedere e soprattutto di saperne il prezzo. La proprietaria aveva perso il marito e voleva trasferirsi dai figli in Austria. Disse a Deni: « Un uomo è venuta a vederla e voleva comprarla. Ero molto soddisfatta, ma stamattina mi ha detto che non la voleva più, ed allora mi sono sentita male! Voglio venderla presto. Allora se la volete vi faccio un bello sconto, soprattutto perché voi andate spesso in chiesa come mi ha detto la mia vicina. Il giorno dopo Deni versò la caparra e firmò il compromesso. La Signora gli disse: « Ieri sera, dopo che siete andato via, son venute delle persone ed hanno proposto di comprarla ad
un prezzo ben più alto, ma io ho detto loro di no perché ve l’avevo promessa! » Tutti questi fatti messi assieme, hanno fatto capire a Deni che San Giuseppe aveva guidato ogni dettaglio dell’operazione! La casa era né troppo grande né troppo piccola per loro. Era tutta su un piano, proprio come avevano domandato, perché con l’età le scale diventavano difficili da salire. Intorno alla casa un piccolo giardino come sul loro disegno! Hanno dato alla casa il nome di « Villa San Giuseppe ». A chi fa loro notare che nessuno di loro si chiama Giuseppe, raccontano la storia e mostrano la lettera che avevano scritto a San Giuseppe, con il disegno (plastificato perché non si sciupi). Questi documenti rimangono sempre vicino alla statua di San Giuseppe con Gesù Bambino in braccio. E Cinzia aggiunge: « Quando abbiamo trovato la casa, ci siamo abbracciati dicendo: ‘E’ vero che San Giuseppe è reale, ed ha esaudito il nostro desiderio!’
Da una newsletter di Suor Emmanuel del 2009
Fonte: Les Enfants de Medjugorje
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