“Aquero” viene in preghiera
Posté par atempodiblog le 11 février 2011
La Madonna è la preghiera vivente
dal libro “Sui passi di Bernadette” di Padre Livio Fanzaga
Lourdes è una città dai due volti. Chi vi entra per la prima volta senza conoscerla si chiede perplesso che cosa abbia a che fare col soprannaturale questa immensa fiera del sacro. Ma quando si sono varcati i cancelli che portano alla spianata, il panorama cambia radicalmente e tu hai la sensazione di entrare in una città santa, dove il mondo di prima è scomparso e dove il divino aleggia sovrano su uomini e cose. Maria è la grande regista che ha ispirato e fatto realizzare questo pezzo di cielo sulla terra. Qui il Vangelo è come se si fosse concretizzato e fosse diventato pietra e carne.
Sono convinto che questa piccola Gerusalemme dei Pirenei sia un progetto germogliato nel cuore della Madre e che sia state Lei ad attuarlo con quella dolce fermezza e soave intransigenza che la caratterizzano. Bisogna soffermarsi a meditare, senza farsi prendere dalla frenesia di spostarsi da una parte all’altra e cercare di comprendere la splendida architettura spirituale escogitata dalla Madre di Dio.
I pilastri su cui poggia questa città di Maria sono due: la preghiera e la sofferenza. Le chiese stupende, antiche e moderne, dove si celebra ininterrottamente la santa Messa, la grande spianata dove si susseguono le processioni col Santissimo e i rosari meditati, ma soprattutto l’umile grotta da dove irradia la preghiera della Vergine, rendono presente su questo pezzo di terra l’eco della liturgia celeste. Con la preghiera sale al cielo il profumo gradito a Dio della sofferenza, accettata e offerta col cuore. Lo vedi sul volto di pace dei malati, seduti sulle carrozzine come un cocchio regale, cittadini di diritto di questa fortezza del dolore e dell’amore.
In questa città che Maria ha costruito per Dio vi è tutto ciò che le sta a cuore: l’Eucarestia, la croce, il rosario. E’ come se volesse in questo modo richiamare la Chiesa a tutto ciò che vi è di più essenziale e di cui non potrà mai fare a meno. Mentre penavo col cuore pieno di commozione a questo meraviglioso progetto della santa Vergine, il mio sguardo si posò sulle acque del Gave, che scorrevano via festose, attraversando lo spazio sacro proprio nel mezzo. Il mio pensiero corse subito al fiume che percorreva la Gerusalemme celeste, “un fiume d’acqua viva, limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello” (Ap 22,1).
Compresi che anche quell’impetuoso torrente dei Pirenei era nel progetto, perché le sue acque fresche e pulite stanno a significare ai pellegrini quei fiumi di grazia che Dio fa scorrere incessantemente nei loro cuori.
Mi chiedevo dove bisognasse cercare la sorgente originaria di questa ondata di preghiera che a Lourdes si espande nel mondo. Cercavo fra le non molte parole che da Lourdes si espande nel mondo. Cercavo fra le non molte parole che la Vergine aveva rivolto a Bernadette quelle che invitavano all’orazione. Ma poi compresi che la Madonna aveva fatto molto di più che invitare a pregare. Lei stessa era venuto dal cielo in preghiera, per soffermarsi a pregare qui sulla terra. Forse capiremmo assai meglio la ragione delle apparizioni della Madonna nei tempi moderni se la guardassimo da questo punto di vista. Maria viene in mezzo a noi innanzi tutto per pregare.
Dal muretto di qua del Gave, dove amavo sedermi per meditare in quei gironi del mio pellegrinaggio, alzai gli occhi verso la statua dell’Immacolata collocata nella nichia. Teneva le mani giunte in atteggiamento di preghiera, “palmo contro palmo”, specificherà Bernadette. Più tardi preciserà che il gesto accogliente di “Aquero” con le mani aperte durò solo un momento, perché le mani si ricongiunsero subito in preghiera. “Sei venuta a portare la tua preghiera sulla terra, Madre”, mormoravo nel mio cuore. “Sei venuta fra noi come una mamma premurosa che insegna ai suoi bambini i rudimenti della vita cristiana. In un mondo che ha perso Dio, sei venuta per insegnarci a trovarlo nella preghiera. In una Chiesa che si sfianca nell’azione sei venuta a riportare la contemplazione. Guardandoti, Madre, comprendiamo che non è possibile vivere senza pregare”.
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