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Educare alla pienezza della vita

Posté par atempodiblog le 5 février 2011

Educare alla pienezza della vita dans Riflessioni giornataperlavita

L’educazione è la sfida e il compito urgente a cui tutti siamo chiamati, ciascuno secondo il ruolo proprio e la specifica vocazione.

Auspichiamo e vogliamo impegnarci per educare alla pienezza della vita, sostenendo e facendo crescere, a partire dalle nuove generazioni, una cultura della vita che la accolga e la custodisca dal concepimento al suo termine naturale e che la favorisca sempre, anche quando è debole e bisognosa di aiuto.

Come osserva Papa Benedetto XVI, «alla radice della crisi dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita» (Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione, 21 gennaio 2008). Con preoccupante frequenza, la cronaca riferisce episodi di efferata violenza: creature a cui è impedito di nascere, esistenze brutalmente spezzate, anziani abbandonati, vittime di incidenti sulla strada e sul lavoro.

Cogliamo in questo il segno di un’estenuazione della cultura della vita, l’unica capace di educare al rispetto e alla cura di essa in ogni stagione e particolarmente nelle sue espressioni più fragili. Il fattore più inquietante è l’assuefazione: tutto pare ormai normale e lascia intravedere un’umanità sorda al grido di chi non può difendersi. Smarrito il senso di Dio, l’uomo smarrisce se stesso: «l’oblio di Dio rende opaca la creatura stessa» (Gaudium et spes, n. 36).

Occorre perciò una svolta culturale, propiziata dai numerosi e confortanti segnali di speranza, germi di un’autentica civiltà dell’amore, presenti nella Chiesa e nella società italiana. Tanti uomini e donne di buona volontà, giovani, laici, sacerdoti e persone consacrate, sono fortemente impegnati a difendere e promuovere la vita. Grazie a loro anche quest’anno molte donne, seppur in condizioni disagiate, saranno messe in condizione di accogliere la vita che nasce, sconfiggendo la tentazione dell’aborto.

Vogliamo di cuore ringraziare le famiglie, le parrocchie, gli istituti religiosi, i consultori d’ispirazione cristiana e tutte le associazioni che giorno dopo giorno si adoperano per sostenere la vita nascente, tendendo la mano a chi è in difficoltà e da solo non riuscirebbe a fare fronte agli impegni che essa comporta.

Quest’azione di sostegno verso la vita che nasce, per essere davvero feconda, esige un contesto ecclesiale propizio, come pure interventi sociali e legislativi mirati. Occorre diffondere un nuovo umanesimo, educando ogni persona di buona volontà, e in particolare le giovani generazioni, a guardare alla vita come al dono più alto che Dio ha fatto all’umanità. «L’uomo – afferma Benedetto XVI – è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Il desiderio della vita più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”. Dio è vita, e per questo ogni creatura tende alla vita; in modo unico e speciale la persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e alla pace» (Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011, 6 agosto 2010, n. 1).

È proprio la bellezza e la forza dell’amore a dare pienezza di senso alla vita e a tradursi in spirito di sacrificio, dedizione generosa e accompagnamento assiduo. Pensiamo con riconoscenza alle tante famiglie che accudiscono nelle loro case i familiari anziani e agli sposi che, talvolta anche in ristrettezze economiche, accolgono con slancio nuove creature. Guardiamo con affetto ai genitori che, con grande pazienza, accompagnano i figli adolescenti nella crescita umana e spirituale e li orientano con profonda tenerezza verso ciò che è giusto e buono. Ci piace sottolineare il contributo di quei nonni che, con abnegazione, si affiancano alle nuove generazioni educandole alla sapienza e aiutandole a discernere, alla luce della loro esperienza, ciò che conta davvero.

Oltre le mura della propria casa, molti giovani incontrano autentici maestri di vita: sono i sacerdoti che si spendono per le comunità loro affidate, esprimendo la paternità di Dio verso i piccoli e i poveri; sono gli insegnanti che, con passione e competenza, introducono al mistero della vita, facendo della scuola un’esperienza generativa e un luogo di vera educazione. Anche a loro diciamo grazie.

Ogni ambiente umano, animato da un’adeguata azione educativa, può divenire fecondo e far rifiorire la vita. È necessario, però, che l’anelito alla fraternità, posto nel profondo del cuore di ogni uomo, sia illuminato dalla consapevolezza della figliolanza e dalla gratitudine per un dono così grande, dando ali al desiderio di pienezza di senso dell’esistenza umana. Il nostro stile di vita, contraddistinto dall’impegno per il dono di sé, diventa così un inno di lode e ci rende seminatori di speranza in questi tempi difficili ed entusiasmanti.

Consiglio Episcopale Permanente
Messaggio per la 33ª Giornata Nazionale per la vita (6 febbraio 2011)
 

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La santità è sempre favorita dalla presenza della Madonna

Posté par atempodiblog le 5 février 2011

La santità è sempre favorita dalla presenza della Madonna dans Citazioni, frasi e pensieri sanpadrepio

« La santità è sempre favorita dalla presenza della Madonna. Ella ci tiene vicino alla amabilità infinita che è Gesù. Ella ci soccorre nella tentazione e nelle prove della vita ».

San Padre Pio da Pietrelcina

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Dopo aver visto la Santa Vergine…

Posté par atempodiblog le 5 février 2011

Dopo aver visto la Santa Vergine... dans Citazioni, frasi e pensieri santabernadetteelavergi

“Dopo aver visto la Santa Vergine non si ama più la terra… E’ così bella che, quando la si è vista una volta, si ha fretta di morire per rivederla”.

Santa Bernadette Soubirous

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Se vuoi pregare bene…

Posté par atempodiblog le 5 février 2011

Se vuoi pregare bene... dans Fede, morale e teologia Se-vuoi-pregare-bene

Se vuoi pregare bene, prova a seguire questi suggerimenti:

Dedica un tempo ben preciso alla tua preghiera: all’inizio, è utile almeno mezz’ora.

Scegli bene il luogo della preghiera: è necessario che sia silenzioso e raccolto. Se puoi, metti davanti a te un Crocifisso o un’immagine sacra. Se ti è possibile, fa’ la tua preghiera davanti all’Eucaristia.

Mettiti in ginocchio: con le spalle erette, le braccia rilassate; se impari a far pregare anche il corpo, la tua preghiera sarà più attenta.

Incomincia col segno di croce fatto bene: toccando la fronte consacra al Padre i tuoi pensieri; toccando il petto consacra a Cristo il tuo cuore, la tua capacità di amare; toccando le spalle consacra allo Spirito le tue azioni, la tua volontà.

Dividi la preghiera in tre spazi esatti: più organizzi la tua preghiera più la rendi facile.

Il primo spazio dedicalo allo Spirito Santo, è Lui il maestro della preghiera; concentrati sulla presenza dello Spirito Santo in te. Dice S. Paolo: « Siete tempio di Dio, e lo Spirito di Dio abito in voi » (1Cor 3,16). Prova a dialogare con lui, prova a esprimergli un problema difficile che hai tra le mani. Invocalo con fede: « Vieni, Spirito Creatore! ».

Il secondo spazio dedicalo a Gesù. Fa’ preghiera di ascolto, prendi tra le mani i brani di Parola di Dio che ti sono stati presentati nella riflessione e prova a leggere come se Gesù ti parlasse personalmente. Esperimenta anche l’ascolto della tua coscienza. Interrogati: « Signore, che cosa vuoi da me? ». « Signore, che cosa disapprovi in me? ».

Il terzo spazio dedicalo al Padre. Ama! Sta’ in silenzio davanti a Lui, sei immerso in Lui: « In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo » (Atti 17,28). Ama! Aiuta il tuo silenzio, se è necessario, dicendo: « Padre mio, mio tutto! ». Prendi qualche decisione pratica e offrila come un tuo atto concreto di amore.

Non terminare la preghiera senza qualche decisione pratica da attuare al più presto: abituati ad amare con i fatti; la preghiera deve portarti all’azione.

Concludi con un pensiero a Maria SS., implora con un’Ave Maria la grazia di imparare a pregare e il dono di gustare la preghiera e di essere costante.

di Padre Andrea Gasparino – Maestro insegnaci a pregare

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Parlare con Dio

Posté par atempodiblog le 5 février 2011

Parlare con Dio dans Citazioni, frasi e pensieri pregare

Mi hai scritto: “Pregare è parlare con Dio. Ma, di che cosa?”. —Di che cosa? Di Lui, di te: gioie, tristezze, successi e insuccessi, nobili ambizioni, preoccupazioni quotidiane…, debolezze! E atti di ringraziamento e suppliche: e Amore e riparazione.
In due parole: conoscerlo e conoscerti: “stare insieme”!
Cammino, 91

Non sai pregare? —Mettiti alla presenza di Dio, e non appena comincerai a dire: “Signore, … non so fare orazione!…”, sii certo che avrai cominciato a farla.
Cammino, 90

Adagio. —Pensa che cosa dici, chi lo dice e a chi. —Perché quel parlare in fretta, senza dar tempo alla riflessione, è rumore, fragore di latta. E ti dirò, con Santa Teresa, che non lo chiamo preghiera, anche se muovi molto le labbra.
Cammino, 85

di San Josemaría Escrivá de Balaguer
Tratto da: josemariaescriva.info

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