Pratica dell’amor del prossimo.
Posté par atempodiblog le 19 octobre 2010
Guardare il prossimo in Dio.
Guardate il prossimo nel Costato di Gesù: così l’amerete con amor puro e santo (I, 437).
Amiamo il prossimo in Dio: amiamo Dio nel prossimo (I, 327).
Carità con tutti.
Siate caritatevoli con tutti (II, 446).
Carità con tutti; intrinsichezza con nessuno (II, 7; III, 610).
Siate caritativi egualmente con tutti; ma vivete distaccati da ogni creatura (III, 342).
Sopra ogni cosa fate risplendere in voi la santa carità, con amarvi scambievolmente (II, 323).
Date il primo posto all’anima: così ri chiede la carità ben ordinata (II, 649).
Pensar bene di tutti.
Pensate bene di tutti guardandoli con grande carità in Dio, e riconoscendo voi soli per cattivi, duri e imperfetti (I, 309).
Abbiate buon concetto di tutti e pessimo soltanto di voi stessi (III, 392).
Attendete a voi stessi e non mirate alla condotta degli altri se non per edificarvi (IV, 28).
Siate semplici come bambini, giudicando tutto in buona parte, e scusando tutti con buona intenzione, attribuendo ad effetto di tentazione ciò che pare contrario (I, 309).
La peste delle comunità religiose è il voler giudicare le azioni degli altri, perdendo di vista le proprie (IV, 227).
Parlar bene di tutti.
Per conservare e aumentare la santa carità, si deve parlar sempre bene di tutti (IV, 209).
Oh che gran gusto si da a Dio, e che merito grande si acquista per se stessi col guardarsi dalle parole incaute, pungitive e mortificanti! (II, 65).
Non siate affettati nelle espressioni e nelle convenienze: siate caritatevoli e dolci, ma oum cantate et maturìtate (II, 65).
Compatirsi e aiutarsi a vicenda.
Sappiatevi compatire e aiutare nei vola santa carità, compatendovi e aiutandovi nei vostri bisogni (II, 323).
Servite volentieri gli altri: esercitate la carità per tutti, che Dio vi tiene preparati grandi tesori (I, 490).
Siate pieghevoli, servitevi gli uni gli altri, consolatevi insieme (I, 57).
Esercitatevi nella vera carità, supportantes invicem, compatendovi e aiutandovi gli uni gli altri (IV, 268).
Oh quanto godo che si eserciti la carità con i poveri infermi ! Quanta ricchezza spirituale ve ne darà Iddio! (I, 484).
È grande grazia del Signore poter esercitare grande carità verso le persone contrarie, riguardandole come strumenti nobilissimi di cui si serve Iddio per arricchire l’anima vostra di virtù (II, 296).
Scacciare le avversioni.
Scacciate dolcemente le avversioni, con mostrarvi cordiali, facendo nel tempstesso qualche atto interno di carità (I, 107).
La vera carità esclude il risentimento, ed include il nostro profitto nel nostro disprezzo (II, 65).
Procedete verso di tutti con vero spirito di carità, e mansuetudine (II, 324).
Lo spirito dei servi dell’Altissimo è sempre stato l’essere discretamente rigorosi con se stessi, ma al sommo caritativi e dolci col prossimo (I, 650).
Non sia mai tra voi alcuna dissenzione, e se qualche volta dite qualche parola, aspra, mitigatevi presto, e non lasciate pigliar possesso del vostro cuore allo sdegno (I, 57).
Avvisi e correzioni.
Siate prudenti nel fare le correzioni (II, 620).
Le correzioni si devono fare a tempo e luogo (I, 633).
Le correzioni devono esser dolci, brevi e non importune (I, 633).
Nelle correzioni deve sempre risplendere cordialità e dolcezza; aliter in cambio di medicare una piaga se ne fanno dieci (III, 440).
Gli avvisi dati con dolcezza guariscono ogni piaga; quelli dati con asprezza in cambio di guarirne una ne fanno dieci (III, 446).
Fonte: paolodellacroce.altervista.org
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