Posté par atempodiblog le 3 septembre 2010
Il segno di Croce fa paura al demonio, perché è per mezzo della Croce che noi gli sfuggiamo… Bisogna fare il segno di Croce con grande rispetto. Si comincia dalla testa: é il capo, la creazione, il Padre; segue il cuore: l’amore, la vita, la redenzione, il Figlio; vengono poi le spalle: la forza, lo Spirito Santo. Tutto ci ricorda la croce. Noi stessi siamo fatti a forma di croce.
S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars
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Posté par atempodiblog le 3 septembre 2010
Un fronte su cui operano i falsi profeti: non tanto quello dell’annunciare il falso, quanto piuttosto del tacere il vero. E’ un po’ come una “strategia del silenzio” che, messa in atto a volte anche da anime consacrate – poiché sappiamo che il “fumo di Satana è entrato anche nella Chiesa” -, tende a distogliere l’attenzione dalla verità, favorendo il silenzio sul peccato, il silenzio sull’Inferno, il silenzio sul Diavolo. In fondo, i falsi profeti che servono Satana, l’ultima cosa che diranno è proprio che il Demonio esiste davvero…
[…] Sono queste le false profezie più pericolose all’interno della Chiesa, perché se un teologo afferma il falso, e come tale lo scrive, prima o poi la Congregazione per la Dottrina della Fede – l’ex Sant’Uffizio – lo richiama e lo riconduce alla vera dottrina. Ma nel caso dei silenzi, questi sono ben più subdoli e difficili da individuare, poiché appunto meno roboanti, meno eclatanti. Si tratta di un “non annunciare” la verità che di fatto si traduce nel propagare l’errore. Pensiamo ad esempio al fatto che oggi non c’è una precisa catechesi sul peccato: non si spiega che cosa sia, non se ne denuncia la gravità, non si dice più chiaramente che il peccato mortale può condurre alla perdizione eterna. E ci vuole un intervento tanto raro quanto autorevole – magari un articolo della “Civiltà Cattolica” per ricordare che quando uno muore in peccato mortale, va all’Inferno. Queste verità elementari, fondamentali, non si richiamano più nella catechesi, o si insegnano poco.
Tratto da: L’ora di Satana (L’attacco del Male al mondo contemporaneo) di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti, Ed. Piemme
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Posté par atempodiblog le 3 septembre 2010
Mi lasciano sempre molto perplesso gli esorcisti che dicono di parlare con Satana. Ma di che cosa vuoi parlare col Demonio? Non si può, non si deve parlare col Diavolo, perché inganna sempre! Bisogna troncare qualsiasi dialogo con Satana e con i suoi rappresentanti perché riescono sempre a ingannarti. Infatti – per tornare al racconto del peccato originale – appena Eva comincia a parlare, ecco che il Maligno la colpisce con il suo veleno, come il serpente a sonagli che lancia la testa contro la preda, e sibila: “non morirete affatto”, giungendo con straordinaria astuzia a dare addirittura del mentitore a Dio stesso!
[…]
L’obiettivo dell’esorcismo è dunque questo: “scacciare i demoni” e “liberare dall’influenza demoniaca”; in ciò l’esorcista deve dotarsi di una grande prudenza, come invita a fare lo stesso Catechismo, sia perché il Demonio vuol distruggere l’esorcista stesso – ricordo che padre Slavko praticava esorcismi a Medjugorje e una volta, durante un’apparizione, la Madonna ha detto a Marija che Satana voleva uccidere proprio padre Slavko – sia perché il diavolo è abilissimo ad ingannare anche gli esorcisti più esperti e dunque non bisogna cedere alla tentazione di entrare in dialogo con il demonio, poiché questo significherebbe esporsi al rischio di essere ingannati da colui che è il Menzognero per eccellenza. L’esorcista deve dunque ricordarsi che rappresenta
la Chiesa e Cristo stesso e dunque, come Gesù nel deserto, deve cacciare Satana in maniera risoluta e decisa.
Nell’esercizio della sua attività, l’esorcista deve dunque usare molta prudenza durante questa pratica così impegnativa, ma deve altresì curare la preparazione che precede l’esorcismo, nutrendosi continuamente di preghiera e di penitenza, ricordando quanto Gesù stesso disse ai suoi discepoli, ricordando loro che alcuni demoni si scacciano solo con “la preghiera e il digiuno” (Mt 17,21), cioè con una profonda ascesi personale. Solo questa estrema prudenza può mettere al riparo dagli inganni satanici che sanno essere davvero sottili, come testimonia il film Sotto il sole di Satana, tratto da un romanzo di Bernanòs, nel quale Satana riesce a sedurre il sacerdote, convincendolo che sarà in grado di resuscitare un bambino: il sacerdote ci prova, ma – ovviamente – non ci riesce ed entra in crisi profonda, sancendo la vittoria del demonio. Bisogna dunque stare molto attenti: l’esorcista ha si la potenza di Cristo, ma deve pure esercitarla nella massima prudenza e umiltà.
Tratto da: L’ora di Satana (L’attacco del Male al mondo contemporaneo) di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti, Ed. Piemme
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