La ricerca dello straordinario
Posté par atempodiblog le 25 août 2010
C’è un altro aspetto della gola spirituale che vale la pena di mettere in evidenza, in quanto oggi ha assunto una notevole rilevanza: la ricerca dello straordinario, per cui molte persone affermano di essere protagonisti e destinatari di visioni, apparizioni, rivelazioni, grazie speciali, locuzioni interiori. Questi fenomeni straordinari possono anche essere in sé positivi, ma la ricerca di queste cose non lo è. Il rifiuto della via ordinaria della fede – che comporta il sacrificio, la fedeltà, la perseveranza, l’obbedienza alla volontà di Dio – , il rifiuto della via della croce e di quella che San Giovanni della Croce chiama “la lotta oscura della fede”, il rifiuto della strada, di cui Cristo ci ha detto: “Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24), per cercare altre vie più gratificanti, per cercare i segni di una presunta predilizione di Dio, come se avessimo bisogno di emozioni spirituali straordinarie o di “messaggi” particolari, e non ci bastasse la morte di Cristo a testimoniare che Dio ci ama: questa è la gola spirituale, è l’ennesimo tranello del maligno, l’ennesimo raggiro con cui egli ci discosta dalla via maestra del rinnegamento di sé, che consiste nel prendere la propria croce e seguire Cristo.
Se è pericolosa la gola sul piano fisico, in una società come quella di oggi opulente, sazia e indifferente a chi ha fame, capace di distruggersi con l’alcool, con la droga, con i piaceri della tavola da cui dipendono tante malattie, tuttavia, per quelli che fanno il cammino spirituale non è meno pericoloso il vizio della gola spirituale. Troppi perseguono la ricerca dello straordinario, troppi rifiutano il nascondimento, l’umiltà, la via ordinaria della fede, quella via in cui Cristo ci chiede di credere senza pretendere i segni che egli ci ama, e di far consistere la santità nel compiere la volontà di Dio. Molti vengono ingannati perché, spinti dalla gola spirituale, inseguono fatti, messaggi, fenomeni straordinari, e il maligno non solo li distoglie dalla via della croce, ma purtroppo li irretisce in esperienze dubbie e discutibili dal punto di vista cristiano.
Se Dio ci ha fatto la grazia di uscire vittoriosi dal vizio della gola e di mettere alla base della nostra vita spirituale la sobrietà, la temperanza e perfino il digiuno, ricordiamo che molto più necessaria, molto più meritoria, come spiega San Giovanni della Croce, per arrivare in cima al monte Carmelo, che è il monte della contemplazione, è la vittoria sulla gola spirituale: perché la ricerca delle emozioni, sensazioni, consolazioni alla fin fine denuncia che non siamo ancora entrati nella logica vera del cammino spirituale. Si serve Dio nell’umiltà, nel nascondimento, nell’abbandono, sotto il peso della croce, anche senza nessuna consolazione, se non quella della tua coscienza che ti dice: “bravo, servo buono e fedele, hai fatto quello che dovevi, ma resti un servo inutile” (cfr Mt 25,21 e Lc 17,10).
Chi è capace di provare gioia in questa logica ha vinto il suo combattimento nei confronti della gola spirituale.
Tratto da: Padre Livio Fanzaga, “I Vizi Capitali e Le Contrapposte Virtù”, ed. Sugarco
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