Visita al santuario di Sant’Anna d’Auray
Posté par atempodiblog le 26 juillet 2010
[...] mi conviene aprire un parentesi per dare un’occhiata alla Bretagna, in particolare al celebre santuario di Sant’Anna d’Auray, dove Giovanni Paolo II si è recato in visita (20 settembre 1996) in uno di quei pellegrinaggi francesi che lo hanno condotto anche sulla tomba di San Luigi Maria.
Proprio la visita del Papa mi aveva colpito «si deve trattare di un santuario importante», mi sono detto e soprattutto ho incominciato a pensare che non è possibile essere devoti alla Madonna senza includere anche la madre Sant’Anna e il padre San Gioacchino.
[...] Il culto di Sant’Anna nel mondo cristiano è molto diffuso e la mamma della Madonna è venerata in numerose basiliche, chiese e cappelle, dalla basilica di Sant’Anna a Gerusalemme alla chiesetta parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano.
[...] Scopro con stupore e piacere che l’origine del culto è legata a un’iniziativa della stessa Sant’Anna, la quale, apparendo a un lavoratore del posto, Yvon Nicolazic (20 apparizioni dal 1623 al 1625, sempre al tramonto o durante la notte e tenendo una torcia in mano), lo ha guidato, insieme ai suoi vicini, alla scoperta di una statua della stessa santa sepolta nel campo di proprietà del pio contadino. Lì infatti, molti secoli prima, al tempo dei Merovingi, già sorgeva una cappella in suo onore e «Anna, Madre di Maria», come si è definita, chiede che si ricostruisca la cappella. Dopo un’inchiesta rigorosa da parte del vescovo, la cappella viene costruita.
Tuttavia durante la Rivoluzione (1792) la statua è bruciata, salvo la testa (tagliare le teste era una specialità della Rivoluzione: ma perché scomodare la statua di Sant’Anna!). La cappella e l’annesso convento sono venduti come beni nazionali (tutto faceva cassa per finanziare le guerre d’espansione).
Tuttavia l’amore dei bretoni per la madre di Maria alla fine vince ogni ostacolo: la cappella e il convento vengono riscattati e nel 1866 inizia la costruzione della basilica attuale che in particolare il 26 luglio di ogni anno, festa di Sant’Anna, vede l’accorre di numerosissimi pellegrini, in particolare di mamme che desiderano avere figli o che sono già in attesa. «La Madre è come la Figlia», mi dico. «Anche lei chiede una cappella» e quando la vuole non c’è rivoluzione che tenga.
Mentre faccio un salto alla vicina località di Carnac per visitare la famosa zona preistorica (3000 menhir allineati al nord della cittadina e uno dei più importanti musei preistorici del mondo) penso alla fantasia con cui Dio governa la storia. Proprio in questa zona, una delle più ricche in assoluto per quanto riguarda le vestigia preistoriche dell’umanità, appare una santa con una torcia in mano per recuperare una statua sepolta. Perché tutto questo? Perché oggi, più ancora di ieri, ci ricordiamo che la maternità è un dono e per gli anziani genitori della Vergine Maria è andato al di là di ogni umana aspettativa.
Tratto da: Pellegrino a quattro ruote – Padre Livio Fanzaga
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