Santa Faustina Kowalska
Posté par atempodiblog le 14 juillet 2010
I diari spirituali, soprattutto quelli delle anime elette di cui la Chiesa riconosce ufficialmente la santità, hanno un particolare interesse e valore in quanto consentono di conoscere dal vivo la stupenda avventura la complessa realtà dell’esperienza spirituale di un’anima in perfetta comunione con Dio, docile all’influsso dello Spirito Santo che opera in lei.
Il caso della suora polacca, Faustina Kowalska, è sotto molti aspetti esemplare. La sua vita terrena è racchiusa nell’arco di trentatre anni, dal 1905 al 1938, dei quali 13 trascorsi in un convento. Nata da poveri contadini, che a stento riuscivano a vivere con le magre risorse di un piccolo campo, dall’infanzia alla morte fu impegnata in lavori umili e faticosi, prima a casa e poi come domestica prestando servizio presso varie famiglie. Finalmente suora, suora di secondo coro, addetta cioè ai lavori manuali, ai servizi del convento. Fu sguattera, cuoca, fornaia, ortolana, portinaia e sempre in sottordine. La sua istruzione scolastica, iniziata all’età di dodici anni è ferma alle prime classi elementari e, per un breve periodo, alla terza classe. L’istruzione religiosa era praticamente a livello di catechismo. Sovraccarica di lavoro manuale e spossante, non aveva tempo sufficiente per approfondire le conoscenze religiose, a volte nemmeno per le ordinarie pratiche di pietà.
A parte il suo luminoso sorriso, non aveva attrattive fisiche. Era una creatura semplice, modesta, di media statura, magrolina, rossa di capelli e col volto cosparso di lentiggini che, non si sa perché, dava fastidio alle consorelle. Aveva di natura una notevole e vivida intelligenza, un carattere forte ma che si piegava all’obbedienza, una sincerità trasparente, un solido buonsenso e giovialità nei rapporti umani. Seria e precisa nell’applicazione al lavoro, la sua vera vita era tutta nell’anima.
Dal 1934 al 1938 per ordine del suo direttore e padre spirituale don Michele Sopocko dottore in teologia, professore di pedagogia e uomo di profonda vita interiore, suor Faustina scrive un diario spirituale. Il diario era noto solo a lui e a due superiore di suor Faustina, fu pubblicato solo dopo la sua morte. Più che raccontare sul filo della memoria la propria vita in ordine cronologico, Suor Faustina prende dai dati biografici l’occasione per descrivere gli incontri della sua anima con Dio.
Infatti i Quaderni I e II sono intitolati La Misericordia Divina nella mia Anima, il III e il V Quaderno Canterò la Misericordia del Signore, e il VI Libro aggiunge Glorifica Anima mia l’Inconcepibile Misericordia di Dio, Sia tutto a Sua Gloria.
Il tema della misericordia di Dio domina il Diario dal principio alla fine.
Nel 1931 Gesù ordina a Suor Faustina di far dipingere una Sua immagine che esprimesse simbolicamente la Sua misericordia e, nel 1935, le chiese di fondare una nuova Congregazione femminile di stretta clausura, tutta intesa alla devozione e al culto della Divina Misericordia.
Suor Faustina scrisse di getto, con una ortografia incerta senza correzione e revisioni in un linguaggio comune che però riesce a trovare le espressioni più appropriate per esprimere con precisione la sua profonda spiritualità.
Tratto da: Radio Maria
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