La festa del Corpus Domini
Posté par atempodiblog le 6 juin 2010
La festa del Corpus Domini ci richiama al centro pulsante della Chiesa, che è Gesù risorto. Credere in Gesù, seguire Gesù, amare Gesù e servire Gesù è il sillabario della vita cristiana. Gesù è il nostro Signore e il nostro Salvatore, il principio e il fine della nostra vita.
Mediante il Battesimo, che ci ha rivestito della grazia santificante, Gesù vive in noi e noi in Lui. Egli è la vite e noi siamo i tralci. Chi rimane unito a Lui porta molto frutto.
Tuttavia il suo amore sconfinato ha inventato il mistero sublime e inconcepibile dell’eucarestia, grazie al quale Gesù si fa pane vivo per la nostra fame di Assoluto. Nutrendoci di questo pane, nel quale Egli è realmente presente, diventiamo una cosa sola con Lui, in un vincolo eterno di amore.
Basterebbe una sola comunione, fatta bene, per cambiare radicalmente il nostro cuore. Non c’è nulla di più grande nella vita come il momento della santa comunione.
La Festa del Corpus Domini segni un cambiamento profondo nel nostro modo di partecipare alla Santa Messa e di accostarci alla Santa comunione.
Per la festa del Corpus Domini impariamo a memoria questa bella preghiera, da recitare ogni volta che facciamo la comunione:
« Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, esaudiscimi. Dentro le tue piaghe nascondimi. Non permettere che io mi separi da te. Dal nemico maligno, difendimi. Nell’ora della mia morte, chiamami: e comanda che io venga a te, affinché ti lodi con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. Amen ».
di Padre Livio Fanzaga
Grazie degli auguri per la festa del Corpus Domini! Auguro altrettanto a te, anche se la festa è appena passata, ma noi abbiamo avuto la Messa cittadina con processione notturna…
Volevo condividere con te questi pensieri, oggi che è la festa del Cuore di Gesù. Dio ci benedica entrambi insieme alle persone che ci stanno a cuore.Lucetta
Cuore di Gesù
Cuore dell’uomo
P. Stefano M. Manelli, FI
CUORE GENEROSO
La generosità del Cuore di Gesù è espressa da quel lamento doloroso che Egli potrebbe rivolgere a ciascuno di noi: «Popolo mio, che cos’altro avrei potuto fare per la mia vigna, che non feci?» (Is 5,5).
Nessuno è più generoso di chi dona tutto se stesso in modo da non ricusare più nulla per sé. Ebbene, la generosità di Gesù noi possiamo leggerla in ogni evento della sua vita. Dalla nascita alla morte. Nella vita privata e pubblica. Da solo e con i suoi.
Nasce in una stalla e in un’umile famiglia sconosciuta a tutti. Vive a Nazaret nel nascondimento più fitto, tanto da meravigliare, un giorno, gli stessi abitanti del piccolissimo villaggio. Svolge la sua missione pubblica senza avere letteralmente «ove posare il capo» (Mt 8,20).
Sceglie come suoi collaboratori dodici rozzi pescatori e uomini impreparati. Vuole restare fra noi, e non trova di meglio che mettersi in un frammento di pane, per donarsi a tutti con la massima semplicità. Vuole morire per noi, e sceglie la morte più spaventosa e più ignominiosa: condannato come un malfattore.
Che cosa poteva fare di più per noi e non l’ha fatto? Aveva ragione santa Teresina di dire che «chi ama, non conta più».
Soprattutto l’Eucaristia rimane il sublime capolavoro del Cuore di Gesù: ogni qualvolta riceviamo la Santa Comunione o assistiamo alla distribuzione della Santa Comunione, dovremmo piangere di commozione a vedere la generosità dell’amore di Gesù che si è spogliato di se stesso fino a perdere anche ogni figura umana, per donarsi a noi nella maniera più povera, più umile, più dolce.
Cuore di Gesù! Infinitamente ricco, ti sei fatto il più povero di tutti per donarti a noi, insegnandoci che la vera ricchezza è la carità, giacché Dio, infinita ricchezza, è carità.