Il mese di luglio è dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù

Posté par atempodiblog le 30 juin 2010

 Il mese di luglio è dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù dans Fede, morale e teologia Prez-Sangue-Ges

Il mese di luglio è dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, grazie al quale siamo stati redenti. E’ infatti col Suo corpo donato e il Suo sangue versato per noi che il Figlio di Dio ci ha salvato.

Il Suo sangue è il segno massimo di amore: « Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici: voi siete miei amici ».

Vorrei invitarvi durante questo mese a recitare una mirabile preghiera della grande tradizione cristiana:

Anima di Cristo santificami.
Corpo di Cristo salvami.
Sangue di Cristo inebriami.
Acqua del costato di Cristo lavami.
Passione di Cristo confortami.
Buon Gesù esaudiscimi.
Nelle Tue piaghe nascondimi.
Non permettere che io mi separi da Te.
Dal nemico maligno, difendimi.
Nell’ora della mia morte, chiamami.
Comandami di venire da Te.
Comandami di venire da Te a lodarti con i Tuoi santi
nei secoli dei secoli.
Amen.

di Padre Livio Fanzaga

P.S.
Sarebbe bello impararla a memoria e recitarla ogni giorno.
Fatela imparare ai vostri bambini.

 

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Il valore della santa Messa

Posté par atempodiblog le 29 juin 2010

Il valore della santa Messa dans Beato Giacomo Alberione dongiacomoalberione

Un povero fanciullo, orfano di padre e di madre, era stato ricevuto in casa di un suo fratello che lo trattava duramente e gli lasciava persino mancare il pane e le vesti. Un giorno trovò per via una moneta d’argento. Cercò, ma non ne rinvenne il padrone. Immaginate la sua gioia! Gli parve di aver trovato un tesoro, e subito pensò di comperarsi diverse cose: abbisognava di tutto! Ma a quel punto ricordò il padre e la madre defunti, gli occhi gli si riempirono di lacrime. Che fece? Prese una decisione eroica per il suo stato e la sua età, e corse a portare quella moneta ad un Sacerdote, affinché celebrasse la Santa Messa per i suoi poveri genitori.

Da quel giorno, protetto dalle anime del Purgatorio, la fortuna dell’orfanello si cambiò. Un altro fratello lo raccolse, lo fece studiare, e quel bambino diventò Sacerdote, Vescovo, Cardinale, Santo: San Pier Damiani.

Ecco ancora come una sola Messa, fatta celebrare per le anime del Purgatorio, sia stata principio d’immensi vantaggi. Ma oh! quali vantaggi maggiori se alla Messa si unisce la Santa Comunione.

[da Don Giacomo Alberione, “Per i nostri cari defunti”, Ed. Paoline, 1966]
Fonte: Luci sull’Est

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Il caso Medjugorje – L’umanità è al bivio

Posté par atempodiblog le 27 juin 2010

Il caso Medjugorje
L’umanità è al bivio
di Aldo Galli - Holy Queen

«Cari figli, oggi, come mai prima, vi invito alla preghiera. Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e desidera distruggere non soltanto la vostra vita umana, ma anche la natura e il pianeta sul quale vivete» (25 gennaio 1991)

Il caso Medjugorje - L'umanità è al bivio dans Apparizioni mariane e santuari medjugorje1

UN FATTO INEDITO PER L’UMANITÀ – La Madonna a Medjugorje, già a partire dalle sue prime apparizioni, si è presentata col titolo di « Regina della pace ». Con il passare degli anni si è iniziato a comprendere sempre più chiaramente il motivo per cui si è presentata in questo modo: la pace oggi rappresenta infatti il problema più grave ed urgente per il mondo. Se anche in passato in special modo nel corso del XX secolo con le due guerre mondiali si verificarono orrori ed eccidi spaventosi, soltanto ora per la prima volta nella storia dell’umanità il mondo è a rischio di autodistruzione perché possiede armi tali non solo da poter distruggere la Terra ma anche per renderla non più abitabile da alcuna forma di vita. Sempre a Medjugorje la Madonna all’inizio del 1991 (mentre era in corso la guerra in Iraq) svelò questo piano satanico quando affermò che Satana vuole distruggere « il pianeta sul quale vivete ». Fino a qualche anno fa le armi di distruzione di massa erano infatti monopolio di alcuni stati come l’URSS e gli Stati Uniti in quanto esigevano alti livelli tecnici per essere prodotte e raffinate conoscenze tecniche per essere utilizzate. Oggi invece non solo tali armi possono essere costruite anche da piccoli « Stati canaglia », ma la materia prima di queste armi, trafugata dalle nazioni dell’ex Unione Sovietica e poi vendute al mercato nero, possono facilmente finire a disposizione di piccoli gruppi terroristici che dispongano di adeguate risorse finanziarie. Atti terroristici che prevedano l’impiego di tali armi, aventi un impatto distruttivo ben superiore rispetto a quanto avvenuto a Hiroshima e Nagasaki e in grado di portare in breve tempo il mondo intero alla distruzione, rappresentano oggi una tragica realtà.

IL MONDO È A RISCHIO DI AUTODISTRUZIONERiusciranno gli uomini coi loro mezzi a impedire la distruzione del mondo? Oggi molti studiosi ritengono di no. La complessa realtà attuale si presenta in modi assai più enigmatici e spaventosi rispetto a quanto accaduto durante il periodo della guerra fredda, che vedeva il contrapporsi di Oriente ed Occidente in due blocchi ben definiti. Oggi invece il terrorismo non ha una matrice ben definita e individuabile; inoltre gli « Stati canaglia » sono alla continua ricerca di armi nucleari, biologiche e chimiche tanto che il proliferare del commercio globale di tali armi da parte di questi Stati rappresenta ormai un pericolo che incombe su tutte le nazioni. Alcuni analisti dei servizi segreti occidentali sostengono che sia plausibile che tale situazione possa sfociare entro il prossimo decennio nell’esplosione di piccoli dispositivi nucleari o radioattivi in Europa o negli USA. Sempre secondo tali esperti, è difficile prevedere con esattezza un simile evento, come l’ora ed il posto o chi potrebbe esserne responsabile. Come ha detto Stephen Lander, direttore generale del Servizio di sicurezza della Gran Bretagna: «I servizi segreti si occupano delle informazioni di sicurezza che altri vorrebbero mantenere riservate. Il 100% del successo però non si ottiene mai. Quelli che credono che l’intelligence possa fermare qualsiasi attacco terroristico non devono aver prestato attenzione a questo particolare». La politica, di fronte a questo rischio, si dimostra del tutto incapace di impedire la proliferazione di queste armi nucleari che potrebbero distruggere il mondo. Robert Hutchinson, autore di una documentatissima inchiesta giornalistica dal titolo Le armi di distruzioni di massa (edita in Italia da Newton & Compton), conclude: « Il genio nucleare non può essere imprigionato dentro la gabbia dei regolamenti. Soltanto un politico dalla mente debole potrebbe crederlo. Oggi la realtà si presenta, in tanti modi, più spaventosi del vecchio confronto nucleare Oriente-Occidente. Oggi coloro che potrebbero armarsi della radioattività hanno motivazioni radicalmente differenti e più imprevedibili rispetto agli Stati membri del ‘circolo nucleare’, che hanno sviluppato le loro armi e sono vincolati per lo meno da alcune delle convenzioni diplomatiche e politiche accettate. Nonostante tutte le nostre speranze, la fine dell’incubo nucleare era un pura illusione. Ora appare all’orizzonte delle nostre paure quotidiane più grande di quanto non fosse negli ultimi giorni della guerra fredda ».

LA PREOCCUPAZIONE DI GIOVANNI PAOLO IINel testamento di morte, Giovanni Paolo II rivelò quale fosse la sua preoccupazione durante la prima parte del suo pontificato: lo scoppio di una guerra nucleare causata dalla guerra fredda. In seguito al crollo dell’Unione Sovietica nel 1989, come egli stesso scrive, tale pericolo oggi sembra scongiurato, ma il futuro non appare certo più roseo e privo di inquietudini. L’ultimo decennio del secolo passato è stato libero dalle precedenti tensioni ma ciò non significa che non abbia portato con sé nuovi problemi e difficoltà. Giovanni Paolo II non ha mai nascosto questa sua preoccupazione per le sorti del nostro pianeta quando affermò nel solenne Atto di affidamento del nuovo millennio alla Beata Vergine Maria del 2000: «Oggi come mai nel passato l’umanità è ad un bivio; possiede strumenti che può fare di questo mondo un giardino, o ridurlo ad un ammasso di macerie». La stessa preoccupazione la espresse in due encicliche parlando apertamente del rischio di autodistruzione: «Sull’orizzonte della civiltà contemporanea, specialmente di quella più sviluppata in senso tecnico-scientifico, i segni e i segnali di morte sono diventati particolarmente presenti e frequenti. Basti pensare alla corsa agli armamenti e al pericolo, in essa insito, di un’autodistruzione nucleare» (Dorninum et vivificantem, 57). «La seconda metà del nostro secolo — quasi in proporzione agli errori e alle trasgressioni della nostra civiltà contemporanea — porta in sé una minaccia così orribile di guerra nucleare che non possiamo pensare a questo periodo se non in termini di accumulo incomparabile di sofferenze, fino alla possibile autodistruzione dell’umanità» (Salvifici doloris, 8).

MEDJUGORJE: L’UNICA SPERANZA DI SALVEZZAMolti non hanno ancora compreso il motivo per cui le apparizioni mariane di Medjugorje continuano da così tanto tempo e, anzi, si domandano il perché di questo strano fenomeno che coinvolge milioni di persone e pellegrini provenienti da tutto il mondo e che solo parzialmente trova un adeguato e corretto riscontro sui media. Sarebbe un grave errore ridurre Medjugorje ad un semplice luogo devozionale e di preghiera popolare così come ve ne sono già in molte parti del mondo: ciò che è accaduto in questi 25 anni è infatti soltanto una fase preparatoria di un evento che coinvolgerà tutti e nel quale « il più » deve ancora venire. Non va dimenticato infatti che la Madonna rivelò ai veggenti Dieci Segreti fin dai primissimi tempi delle apparizioni, anche se ciò non compare, se non di sfuggita, nei messaggi ufficiali dati alla parrocchia. Questo è avvenuto perché ciò che più conta è la conversione e il rafforzamento della propria fede più che la preoccupazione angosciante del futuro: Dio ha un suo piano, e lo realizzerà con il nostro aiuto fatto di preghiere e santificazione personale. Ciò non toglie però l’estrema importanza che riveste la prospettiva che vede il delinearsi all’orizzonte dei Dieci Segreti: senza di essa si rischia di non comprendere questa importante manifestazione di misericordia di Dio. Personalmente mi ha molto colpito l’interrogativo posto a Mirjana – la veggente che dovrà annunciare i segreti al mondo mediante un sacerdote 3 giorni prima che accadano – da parte di Padre Livio Fanzaga nel corso di una sua nota intervista rilasciata nel 2001. Padre Livio in quella occasione sottolineava l’importanza di voler sapere se la veggente conosceva esattamente il luogo e il momento preciso in cui si verificheranno gli eventi contenuti nei segreti. «Queste due parole, « dove » e « quando », sono molto importanti» rimarcò, appena dopo averlo saputo. Perché queste due informazioni sono così importanti? A mio parere il motivo è evidente: il conoscere esattamente 3 giorni prima quanto accadrà ci permetterà di prendere quelle decisioni fondamentali per poterci salvare o evitare un imprevedibile catastrofe. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da René Laurentin e pubblicate in un suo studio, in un segreto la Vergine avrebbe mostrato alla veggente, come in un film, la realizzazione di un segreto, che pare riguarderà l’Occidente. La terra era desolata. «Lo sconvolgimento di una regione del mondo».

L’INTERPRETAZIONE TEOLOGICAL’interpretazione teologica di questo evento è stata data in maniera brillante da Padre Livio Fanzaga nel suo volume La Donna e il Drago prendendo lo spunto dalla lettura del capitolo dodicesimo dell’Apocalisse e applicandola alla lettura di quanto sta avvenendo nella storia secondo la prospettiva del messaggio di Medjugorje ed in continuità con il messaggio di Fatima. La tesi del libro è netta: Satana sta tentando di porre fine all’opera della creazione e redenzione del mondo attraverso la distruzione dell’intero pianeta, ma Maria, la Donna dell’Apocalisse, con i suoi umili e fedeli discepoli « portatori della pace » lo impedirà sconfiggendo il Drago infernale. Bisogna pertanto evitare il rischio che questa profezia venga strumentalizzata e deformata da gruppi settari e millenaristi, il cui scopo altro non è se non quello di seminare il terrore e la disperazione preannunciando un futuro senza sbocchi. La prospettiva finale di questo scontro è invece una prospettiva di salvezza che vedrà vincitore Cristo, vero Signore della storia, attraverso l’intervento dell’umile fanciulla di Nazareth che, con l’aiuto dei suoi seguaci, sconfiggerà la perfida serpe dell’odio, della violenza e della guerra – dietro la quale si nasconde sempre il volto infame di Satana – donando al mondo un tempo nuovo di prosperità e di pace.

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Il sentiero

Posté par atempodiblog le 23 juin 2010

 Il sentiero dans Don Bruno Ferrero mammarose

Una bambina viveva felice con il suo papà e la sua mamma. Ma per una meschina vendetta, alcuni uomini perfidi la rapirono.
Arrivarono un giorno nei loro grandi mantelli e, sulla strada che portava alla scuola, s’impadronirono della bambina.
Galoppando di gran carriera su cavalli neri si allontanarono ben presto dal villaggio e presero la strada della foresta. La buia e tenebrosa foresta che ingoiava per sempre gli incauti che vi si avventuravano senza guida.
Quegli uomini dal cuore di pietra portarono la bambina nel cuore della foresta. Volevano che si perdesse per sempre nella foresta.
La bambina piangeva terrorizzata. E ripeteva, quasi gridava, la preghiera che la mamma le aveva insegnato: ‘Ave Maria, piena di grazia…’.
Giunsero dove la foresta era più intricata e impenetrabile. Là abbandonarono la bambina.
La poverina si accucciò ai piedi di un grande albero, continuando a ripetere tra i singhiozzi: ‘Ave Maria, Ave Maria…’.
Improvvisamente, fra le lacrime, proprio ai suoi piedi scorse una rosa. Una rosa dai petali teneri come una carezza. Poco più avanti, ben visibile, tra l’erba e le foglie, c’era un’altra rosa, poi un’altra, un’altra ancora.., formavano un sentiero che si snodava tra gli alberi. La bambina cominciò a camminare da una rosa all’altra, prima esitante, poi quasi di corsa. Dopo un po’ arrivò al margine della foresta e si trovò nelle braccia della mamma e del papà. Anche loro avevano visto il sentiero di rose ed erano partiti alla sua ricerca.
Perché anche la mamma e il papà avevano continuato a dire l’Ave Maria. E tutte quelle Ave Maria, quelle dei genitori e quelle della figlia, erano diventate un sentiero di rose. Che li aveva riportati tutti insieme.

Anche le nostre Ave Maria formano il sentiero che ci aiuta a non perderci nelle foreste di questo mondo. E che ci riporta al sicuro nelle braccia del Padre dei Cieli.

di Bruno Ferrero

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Le dita dei Sacerdoti

Posté par atempodiblog le 23 juin 2010

Le dita dei Sacerdoti dans Citazioni, frasi e pensieri Curato-d-Ars

Si dà un gran valore agli oggetti che sono stati deposti, a Loreto, nella scodella della Vergine Santa e del Bambino Gesù. Ma le dita del Sacerdote, che hanno toccato la Carne adorabile di Gesù Cristo, che sono state affondate nel calice, dove è stato il Suo Sangue, nella pisside dove è stato il Suo Corpo, non sono forse più preziose?

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Aiutare le anime ad andare a Gesù

Posté par atempodiblog le 23 juin 2010

Aiutare le anime ad andare a Gesù dans Citazioni, frasi e pensieri madreteresa

Il fatto che Dio ha posto una certa anima sul vostro cammino è segno che Dio vuole fare qualcosa per lei. Non è un caso… E’ stato pianificato da Dio. Dobbiamo sentirci, in coscienza, obbligati ad aiutare.
Se un’anima desidera Dio, ha diritto che gli vengano offerti i mezzi per andare a Lui. Nessuno ha il diritto di ostacolarlo. Guardate la Croce e capirete cosa significa anche una sola anima per Gesù.

Beata Madre Teresa di Calcutta

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Un cuore che prega

Posté par atempodiblog le 22 juin 2010

Un cuore che prega dans Fede, morale e teologia Il-Sacro-Cuore-di-Ges

Se comprendessimo la necessità e la potenza del­la preghiera! Se sapessimo che la preghiera è la debolezza di Dio e la forza dell’uomo! Gesù invita, raccomanda, impone la preghiera, lega ad essa ogni grazia, ogni benedizione, perfino l’eterna salvezza. Egli stesso prega dovunque e sempre; nel Tempio e nell’Orto degli ulivi, sul monte e sulle acque, sulle piazze e nelle sinagoghe.
San Tommaso d’Aquino non com­prende una questione molto difficile: prega e la preghiera lo illumina. La Maddalena ha l’anima coperta di peccati: prega ai piedi di Gesù e la preghiera la purifica. San Pietro corre il pericolo di sommergersi nelle acque e prega; la pre­ghiera lo fortifica. Marta e Maria pregano piangendo dinan­zi a Gesù nell’ora del dolore e la preghiera le consola. Pre­gano gli Apostoli nel Cenacolo e la preghiera fa scendere lo Spirito Santo con i suoi doni celesti.

E noi quando preghiamo? Preghiamo quando abbia­mo bisogno di aiuti speciali, nelle tentazioni, nei perico­li, nelle cadute? Preghiamo per noi, per la nostra famiglia, per chi ci vuol bene e chi ci vuol male? Preghiamo per tan­ta povera gioventù, per i peccatori, per i moribondi, per le anime sante del Purgatorio? Non dimentichiamo mai nel­le nostre preghiere il Papa, i sacerdoti, i missionari di qual­che Istituto di nostra conoscenza e le vocazioni religiose. Nelle preghiere diamo largo campo anche alla medita­zione. “E’ il principio di ogni bene” (S. Agostino). “È la via più facile e più spedita per l’acquisto della perfezio­ne” (S. Ignazio). Che importa a te se la medicina è ama­ra quando produce il suo effetto benefico?

FIORETTO: Rivolgiamoci al Cuore di Gesù affinché ci in­segni a ben pregare per noi e per il prossimo.

GIACULATORIA:Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo”.

Fonte: Viviamo giugno col Sacro Cuore – Sacerdoti del S. Cuore (Dehoniani)

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Sono qui a lodarTi

Posté par atempodiblog le 21 juin 2010

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Il sacerdozio è un dono di Dio per la redenzione del mondo

Posté par atempodiblog le 17 juin 2010

Riflessione del Direttore di Radio Maria Spagna

Il sacerdozio è un dono di Dio per la redenzione del mondo dans Fede, morale e teologia Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

[...] Pregare per i sacerdoti e per le vocazioni sacerdotali equivale a pregare Dio per se stessi e per i propri bisogni. Infatti, la ragione del sacerdozio non è la realizzazione dei sacerdoti. Il presbitero non è un uomo che ha scelto una professione per il proprio piacere, ma qualcuno che ha risposto alla chiamata di Dio, che gli chiede di donare la sua vita come il “pane spezzato” per la redenzione del mondo. La preghiera per i sacerdoti assomiglia alla preghiera di Gesù durante l’Ultima Cena, in cui ha pregato il Padre per i Suoi apostoli e per tutti quelli che, nei secoli, avrebbero conosciuto la Fede grazie alle loro parole e a quelle dei loro successori.

Il Curato d’Ars non si distingue per qualità speciali, come un linguaggio raffinato o un elaborato pensiero teologico. Era un semplice prete di campagna, conosciuto per andare subito “al sodo”, all’essenziale. Il suo impegno principale fu dedicare la sua vita ai “poveri peccatori”. Questa espressione potrebbe sembrare un po’ arcaica ed erede di una spiritualità ormai superata… niente di più sbagliato! È proprio questo il motivo del grande valore del sacerdozio: di tutti i mali che affliggono l’umanità, il sacerdozio lavora per quello principale: il peccato. Molti altri mali della nostra esistenza (malattie, povertà, mancanza d’affetto) possono farci soffrire, ma solo il peccato è in grado di privarci della carità e della speranza, indispensabili per ottenere la Vita Eterna.

Il Santo Curato d’Ars è conosciuto specialmente per il suo apostolato nel sacramento della confessione, alla cui paziente amministrazione arrivò a dedicare fino a quindici ore al giorno! E quando cadde per sfinimento, cinque giorni prima di morire, gli ultimi penitenti si strinsero intorno al letto del moribondo. Si calcola che, verso la fine della sua vita, il numero annuale di pellegrini penitenti avesse raggiunto la cifra di ottantamila.

Il Curato d’Ars soffriva e gioiva nello stesso tempo amministrando il sacramento del perdono, perché il suo unico desiderio era essere testimone della conversione dei peccatori, e per questo scopo utilizzava tutte le sue energie. Quando si imbatteva in anime impenitenti, piangeva davanti a loro: “Oh, amico mio -diceva-, io piango proprio perché tu non piangi”. Ma sempre la sua allegria era grande, nel vedere come rinascono alla speranza i cuori pentiti.

Ma il momento culmine della sua giornata, e quello che lo faceva gioire maggiormente, era la celebrazione dell’Eucaristia. Le seguenti parole sono sue: “Se il prete non avesse la consolazione e la felicità di celebrare la Santa Messa, non potrebbe sopportare il suo incarico”, “Solo in cielo si comprenderà la felicità di celebrare la Messa”. Sembra quasi che il Santo Curato d’Ars durante la Santa Messa “mietesse” la grazia che poi avrebbe distribuito nella Confessione!

In poche parole, i veri rimedi che alleviano il male dell’essere umano sono l’Eucaristia e la Confessione. Per questo, possiamo concludere dicendo che il sacerdozio è un dono di Dio per la redenzione del mondo. Mi rimetto alle incisive parole che il Papa recentemente ha rivolto con un videomessaggio a un gruppo di milleduecento sacerdoti che si sono dati appuntamento in un Ritiro Internazionale ad Ars: “Pensate al gran numero di messe che avete celebrato o che celebrerete, rendendo ogni volta Cristo realmente presente sull’altare. Pensate alle innumerevoli assoluzioni che avete dato e darete, permettendo a un peccatore di lasciarsi redimere. Percepite allora la fecondità infinita del sacramento dell’Ordine. Le vostre mani, le vostre labbra sono divenute, per un istante, le mani e le labbra di Dio. Portate Cristo in voi; siete, per grazia, entrati nella Santissima Trinità. Come diceva il Santo Curato: «Se si avesse la fede, si vedrebbe Dio nascosto nel sacerdote come una luce dietro un vetro, come un vino mescolato all’acqua»”.

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Quella pubblicità oscena, violenza sui muri delle città

Posté par atempodiblog le 17 juin 2010

Il direttore di Avvenire risponde ad una lettera

Quella pubblicità oscena, violenza sui muri delle città dans Riflessioni pubblicitz

Caro direttore,
le scrivo perché, in coscienza, ritengo non sia più possibile stare zitti e subire; anzi, faccio appello agli altri lettori… Sono una cittadina milanese, una qualsiasi donna (moglie, madre) di questa città che si ritrova sbattuta in faccia l’immagine del degrado morale nel quale Milano sta continuamente e inesorabilmente sprofondando. In tutti gli angoli della città e in tutti i formati possibili, campeggiano cartelloni pubblicitari che definire di pessimo gusto è poco e che definire da guardoni è adeguato. Mi riferisco alla pubblicità di un produttore di cibo per cani e per gatti che, incredibilmente e con il permesso del Comune, ritiene che siamo tutti animali e in quanto tali non dotati della dignità di persone né di quell’elementare senso del pudore che, a differenza degli animali, guarda caso noi esseri umani istintivamente possediamo. L’immagine, sfacciata e lasciva, di donne e uomini quasi nudi con il viso coperto da maschere di animali è sotto gli occhi di bambini, adolescenti, adulti psichicamente fragili e gente normale che ha la nausea di natiche e seni esibiti in tutte le salse. Personalmente mi vergogno di abitare in una città che consente a questi signori, purché sborsino un bel po’ di quattrini, di far violenza a chi, non abituato a comprare riviste pornografiche, voglia girare sereno per le strade della propria città. Se i promotori di questa campagna vogliono considerarsi alla stregua dei loro utenti (magari dotati di codino arrotolato) facciano pure: ma non ci tolgano la libertà di considerarci persone. Gente normale di Milano, sveglia!!!
Claudia M., Milano

Sono completamente d’accordo con lei, gentile signora Claudia. E devo dire di sentirmi offeso e preso in giro non solo da chi premedita campagne pubblicitarie come quella che lei descrive, ma anche e soprattutto da chi ha potere di governo amministrativo e consente che una tale « violenza » – anche su questo, cara amica, ha perfettamente ragione – si consumi sui muri di Milano e di tante altre nostre città. Gridi pure chi vuole alla « censura », l’unico scandalo – qui – è la sconcia pretesa di gabellare la pornografia per espressione di libertà.

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Dio conosce la strada per uscire dal sepolcro

Posté par atempodiblog le 15 juin 2010

Dio conosce la strada per uscire dal sepolcro dans Citazioni, frasi e pensieri 1zvib4

“Il Cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte. Ma, alla fine, è sempre risorto, perché Dio conosce bene la strada per uscire dal sepolcro”.

-Gilbert Keith Chesterton-

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La festa del Corpus Domini

Posté par atempodiblog le 6 juin 2010

La festa del Corpus Domini dans Fede, morale e teologia corpusdomini

La festa del Corpus Domini ci richiama al centro pulsante della Chiesa, che è Gesù risorto. Credere in Gesù, seguire Gesù, amare Gesù e servire Gesù è il sillabario della vita cristiana.  Gesù è il nostro Signore e il nostro Salvatore,  il principio e il fine della nostra vita.
Mediante il Battesimo, che ci ha rivestito della grazia santificante, Gesù vive in noi e noi in Lui. Egli è la vite e noi siamo i tralci. Chi rimane unito a Lui porta molto frutto.
Tuttavia il suo amore sconfinato ha inventato il mistero sublime e inconcepibile dell’eucarestia, grazie al quale Gesù si fa pane vivo per la nostra fame di Assoluto. Nutrendoci di questo pane, nel quale Egli è realmente presente, diventiamo una cosa sola con Lui, in un vincolo eterno di amore.
Basterebbe una sola comunione, fatta bene, per cambiare radicalmente il nostro cuore. Non c’è nulla di più grande nella vita come il momento della santa comunione.
La Festa del Corpus Domini segni un cambiamento profondo nel nostro modo di partecipare alla Santa Messa e di accostarci alla Santa comunione.

corpusdominis dans Padre Livio Fanzaga

Per la festa del Corpus Domini impariamo a memoria questa bella preghiera, da recitare ogni volta che facciamo la comunione:

« Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, esaudiscimi. Dentro le tue piaghe nascondimi. Non permettere che io mi separi da te. Dal nemico maligno, difendimi. Nell’ora della mia morte, chiamami: e comanda che io venga a te, affinché ti lodi con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. Amen ».

di Padre Livio Fanzaga

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Vivere la vita nella luce della fede

Posté par atempodiblog le 3 juin 2010

Vivere la vita nella luce della fede dans Fede, morale e teologia suorelvirapetrozzi

Siamo immersi nello Spirito Santo, che abbraccia quotidianamente il tempo della nostra vita. Lo Spirito Creatore rinnova e fa nuove le cose tutti i giorni, e oggi quella creazione nuova che Lui opera siamo noi.
Dio desidera entrare nelle radici della nostra storia, nelle stagioni della nostra vita passata e spesso ferita, perché l’incontro vero con Lui è il germoglio di una creazione nuova, è la primavera perenne del cuore.
Quando vado al mare mi piace mettere la maschera per guardare in profondità: ci sono a volte rocce che sporgono dall’acqua, ma poi osservo sotto e vedo che c’è una montagna che non finisce più. Anche le nostre radici sono così: noi siamo solo piccole e povere creature, ma alla radice della nostra esistenza, prima di tutto, c’è la grandezza dello Spirito Santo che è amore.
Per questo prendiamo in mano la nostra vita e accorgiamoci che è un dono prezioso, riconosciamo la nostalgia profonda di amare che portiamo nell’intimo di noi, perché siamo nati dall’amore. Non tradiamo questa aspirazione profonda della nostra esistenza. Le resistenze nascoste che a volte abbiamo ancora, che zittiamo e rifiutiamo, le vinciamo se ci apriamo a Dio con libertà e coraggio: la paura se ne va, e noi scopriamo nella fede di avere un cuore che batte per gli altri, una vita capace di donarsi nella gratuità, nella purezza e nella fedeltà.
Se non abitiamo e viviamo nell’amore, ci perdiamo a vivere per le cose, per qualcosa fuori di noi: una buona posizione sociale, un lavoro che ti fa fare carriera, il denaro, il potere… ma la nostra vera e unica realizzazione è amare; se uno non ama non vive la sua ragion d’essere, rimane incompleto, rimane nella morte!
È per questo che abbiamo bisogno di vivere la vita nella luce della fede. La fede sveglia la carità e rende la vita dinamica e vera: vita che agisce, che soffre, che serve, che si dona! Dico spesso ai giovani che questa è la vera guarigione del cuore: quando passiamo dal “mendicare”, come poveri “pezzenti”, l’amore degli altri al saperlo donare. E l’amore non è solo fare l’elemosina, dare qualcosa, ma è dare se stessi gratuitamente nel servizio. Così facendo ti accorgi che ciò che fai per gli altri è un bene innanzitutto per te, in te si accende una luce nuova.
Noi abbiamo creduto all’amore che Dio ha per noi e continuiamo a credervi, perché solo l’incontro con Lui trasforma il cuore, la mente e la vita dell’uomo, e noi questo miracolo della vita che rinasce lo vediamo da tanti anni con i nostri occhi. La fede è credere che Dio agisce dentro di noi, è vedere, non solo sentire: sono persone vive che cambiano, giovani che decidono di perdonare e di perdonarsi, famiglie che ricominciano a sperare, occhi e volti che tornano a splendere di luce dopo tanti anni passati al buio. Questo è il miracolo dell’amore di Dio che genera in noi il desiderio di amare.
Il mondo ha sete di questo amore vero, i giovani d’oggi cercano questa qualità di amore pulito, e noi possiamo donarlo incominciando con dei piccoli gesti concreti: con un sorriso, con il silenzio dinanzi a una provocazione, con il chiedere scusa e il tendere la mano al fratello per vivere la pace nonostante le “nostre” ragioni…
Quando abbiamo di fronte la possibilità di scegliere il bene, facciamolo.
Ne siamo capaci, e ne saremo felici!

di Suor Elvira Petrozzi – Comunità Cenacolo

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La Croce

Posté par atempodiblog le 2 juin 2010

La Croce dans Citazioni, frasi e pensieri padresilvestrellih

Il regalo più bello
che puoi fare a Dio
è la Croce:
da Dio ricevuta e a Dio ritornata.
Dài quello che vuoi a Dio:
se non dài la Croce non dài niente.

p. Stefano Igino Silvestrelli

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Giugno, il mese del Sacro Cuore

Posté par atempodiblog le 1 juin 2010

“Dolce Cuore del mio Gesù, fa che io t’ami sempre più. Dolce Cuore di Maria siate la salvezza dell’anima mia”.

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Siamo entrati nel mese dedicato al Sacro Cuore. Il cuore di Gesù ci trasmette il messaggio fondamentale del cristianesimo: Dio è amore.
Facendosi uomo, Dio ha voluto amarci con un cuore come il nostro. Gioisce nel donarci amore ed è felice quando lo contraccambiamo. Nel medesimo tempo soffre per l’indifferenza, il disamore, il disprezzo di tanto cuori induriti nel male.

Il Cuore di Gesù ci invita alla fiducia. Non dobbiamo avere paura di Dio, perché per noi è padre e madre, fratello e amico. Ci ama al di là di ogni nostra immaginazione. Da quel Cuore divino possiamo ottenere tutto, purché sia per il nostro bene. Bussiamo senza timore al Cuore di Gesù traboccante di amore per ognuno di noi.

“Il mio Cuore è ripagato solo con ingratitudine e trascuratezza da parte delle anime che vivono nel mondo. Hanno tempo per ogni cosa; per venire da me a prendere le grazie non hanno tempo” (Gesù a Santa Faustina).

Appendi alle pareti della tua casa un quadro del Sacro Cuore e raccogli la tua famiglia ogni sera davanti a Gesù per onorarlo e per ottenere le grazie necessarie e la protezione dalle insidie del maligno.

Divisore dans San Francesco di Sales

Meditiamo le parole che Gesù ha rivolto a S. Margherita Maria Alacoque, apparendole con il suo Cuore su un trono di fiamme, più luminoso del sole, con la ferita aperta dalla lancia nel costato, circondato di spine e sormontato da una croce:

“Il mio Cuore divino è così appassionato d’amore per gli uomini e per te in modo speciale, che, non potendo più contenere in sé le fiamme della sua carità ardente, deve spargerle per tuo mezzo”.

Gli uomini spesso hanno paura di Dio e, come i nostri progenitori, fuggono a nascondersi quando sono nel peccato. Invece del santo timore che li spinge alla santità, coltivano un timore carnale, che uccide la confidenza e la fiducia.
Ma Gesù ci ama tutti, in modo speciale quando ci vede fragili, spiritualmente malati e in balia del potere delle tenebre. Il suo amore è un fuoco straripante che desidera avvolgerci, purificarci, riscaldarci e guarirci.
Non lasciamo passare un solo giorno di questo mese senza guardare a quel Cuore che ci ama immensamente.

Divisore dans San Francesco di Sales

Apparendo a S. Margherita Maria Alacoque, Gesù fece diverse promesse a coloro che avessero onorato il suo Cuore. Esse sono disseminate nelle varie lettere della santa. In questo mese di Giugno, consacrato al Sacro Cuore, le prenderemo in esame una ad una.

- “Darò tutte le grazie necessarie al loro stato”. In qualunque situazione di vita ci troviamo, qualunque lavoro facciamo, qualunque responsabilità esercitiamo, chi onora il Sacro Cuore avrà le grazie necessarie per compiere bene i propri doveri e per fare fronte ai propri impegni.

- “Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise”. Questa promessa di aiuto è particolarmente significativa per la nostra società, dove la famiglia è minacciata dall’esterno, ma è ancora più insidiata dai litigi interni, dietro i quali spesso si cela il ‘nemico’. La medicina è la preghiera, che predispone al perdono, riconcilia i cuori e ottiene la pace.

Ecco le altre promesse di Gesù:
“Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro opere”.
“I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della misericordia”.
“Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore”.
“Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione”.
“Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta e onorata”.
“A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti”.
“Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato”.
Cari amici, Gesù mantiene sempre le sue promesse.

Divisore dans San Francesco di Sales

Il Sacro Cuore di Gesù ha fatto questa promessa a S. Margherita Maria Alacoque:Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà il loro asilo sicuro in quell’ora estrema”.

La Vergine Santissima ha rivolto a Suor Lucia di Fatima queste parole: Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa’ sapere questo: a tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la Santa Comunione, reciteranno il Rosario, e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.

Perché non iniziare proprio da questa settimana per fare i primi nove venerdì del mese o i primi cinque sabati? In questo modo consoliamo i Cuori di Gesù e di Maria e nel medesimo tempo apriamo i nostri cuori alla luce e alla gioia del Paradiso.

Divisore dans San Francesco di Sales

Meditiamo sulla promessa di salvezza eterna che Gesù ha fatto a coloro che accoglieranno la pia pratica dei primi nove Venerdì del mese.
Dopo aver detto a Santa Margherita Maria Alacoque che, per i devoti del suo Sacro Cuore, Egli sarebbe stato loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte, ha aggiunto:

“Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicano il primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non morranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarò loro asilo sicuro in quell’ora estrema”.

Per fare la Comunione bisogna essere in grazia di Dio. In caso di stato di peccato mortale è necessaria farla precedere dalla Confessione. Sia la Confessione come la Comunione devono essere espressione della nostra fiducia nell’amore misericordioso di Gesù e nel medesimo tempo un atto di riparazione per le offese che riceve dai peccati degli uomini.

“Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io ti ami sempre più”.
“Dolce Cuor di Maria siate la salvezza dell’anima mia”.

di Padre Livio Fanzaga

Publié dans Fede, morale e teologia, Misericordia, Padre Livio Fanzaga, Paray le Monial, Sacri Cuori di Gesù e Maria, Santa Faustina Kowalska, Santa Margherita Maria Alacoque | 4 Commentaires »

 

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