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Litanie all’Ostia Santa di S. Faustina Kowalska

Posté par atempodiblog le 30 mars 2010

Litanie all'Ostia Santa di S. Faustina Kowalska dans Preghiere Ostia-Santa

O Ostia Santa, in cui è contenuto il testamento della Divina Misericordia per noi e specialmente per i poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuto il Corpo ed il Sangue del Signore Gesù, come dimostrazione dell’infinita Misericordia verso di noi, ma specialmente verso i peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuta la vita eterna e l’infinita Misericordia elargita in abbondanza a noi, ma specialmente ai poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuta la Misericordia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo verso di noi, ma specialmente verso i poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuto il prezzo infinito della Misericordia, che ripagherà tutti i nostri debiti, ma specialmente quelli dei poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuta la sorgente di acqua viva, che scaturisce dalla Misericordia infinita per noi, ma specialmente per i poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuto il fuoco dell’amore più puro, che arde dal seno dell’Eterno Padre, come da un abisso di Misericordia infinita per noi, ma specialmente per i poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui è contenuta la medicina per tutte le nostre debolezze, che sgorga dalla Misericordia infinita come da una sorgente, per noi e specialmente per i poveri peccatori.

O Ostia Santa, in  cui è contenuto il vincolo di unione fra Dio e noi, grazie all’infinita Misericordia per noi e specialmente per i poveri peccatori.

O Ostia Santa, in cui sono contenuti tutti i sentimenti del Cuore dolcissimo di Gesù verso di noi e specialmente per i poveri peccatori.

O Ostia Santa, nostra unica speranza in tutte le sofferenze e contrarietà della vita.

O Ostia Santa, nostra unica speranza fra le tenebre e le tempeste interiori ed esteriori.

O Ostia Santa, nostra unica speranza in vita e nell’ora della morte.

O Ostia Santa, nostra unica speranza fra gli insuccessi e nell’abisso della disperazione.

O Ostia Santa, nostra unica speranza in mezzo alle menzogne ed ai tradimenti.

Ostia Santa, nostra unica speranza fra le tenebre e le empietà che sommergono la terra.

O Ostia Santa, nostra unica speranza in mezzo alla nostalgia e al dolore, per il quale nessuno ci comprende.

O Ostia Santa, nostra unica speranza in mezzo alle fatiche ed al grigiore della vita di ogni giorno.

O Ostia Santa, nostra unica speranza quando le nostre aspirazionie e le nostre fatiche vanno in fumo.

O Ostia Santa, nostra unica speranza fra i colpi dei nemici e gli assalti dell’inferno.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando le difficoltà della vita supereranno le mie forze ed i miei sforzi risulteranno inutili.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando le tempeste sconvolgeranno il mio cuore ed il mio spirito atterrito comincerà a piegarsi verso il dubbio che corrode.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando il mio cuore comincerà a tremare ed un sudore mortale mi bagnerà la fronte.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando tutto si rivolgerà contro di me e la nera disperazione s’insinuerà nella mia anima.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando il mio sguardo si spegnerà per tutto ciò che è terreno, ed il mio spirito vedrà per la prima volta mondi sconosciuti.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando i miei impegni saranno al di sopra delle mie forze e l’insuccesso sarà per me la sorte abituale.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando l’osservanza delle virtù mi apparirà difficile e la mia natura si ribellerà.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando i colpi dei nemici saranno diretti contro di me.

O Ostia Santa, confiderò in Te quando le mie fatiche ed i miei sforzi non verranno approvati dalla gente. O Ostia Santa, confiderò in Te quando sopra di me risuonerà il Tuo giudizio; in quel momento confiderò nell’oceano della Tua Misericordia.

O Santissima Trinità, confido nella Tua infinita Misericordia. Iddio è mio Padre, quindi io, come Sua figliola, ho ogni diritto sul Suo Cuore divino e quanto più grandi sono le tenebre, tanto più decisa dev’essere la nostra fiducia. Non riesco a comprendere come si possa non aver fiducia in Colui che può tutto. Con Lui tutto, senza di Lui nulla. Egli, il Signore, non permetterà né lascerà che restino confusi coloro che hanno posto in Lui tutta la loro fiducia.

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Il magistero parallelo

Posté par atempodiblog le 30 mars 2010

 Il magistero parallelo dans Fede, morale e teologia monsgiampaolocrepaldi

Il tentativo della stampa di coinvolgere Benedetto XVI nella questione pedofilia è solo il più recente tra i segni di avversione che tanti nutrono per il Papa. Bisogna chiedersi come mai questo Pontefice, nonostante la sua mitezza evangelica e l’onestà, la chiarezza delle sue parole unitamente alla profondità del suo pensiero e dei suoi insegnamenti, susciti da alcune parti sentimenti di astio e forme di anticlericalismo che si pensavano superate. E questo, è bene dirlo, suscita ancora maggiore stupore e addirittura dolore, quando a non seguire il Papa e a denunciarne presunti errori sono uomini di Chiesa, siano essi teologi, sacerdoti o laici.

Le inusitate e palesemente forzate accuse del teologo Hans Küng contro la persona di Jopeph Ratzinger teologo, vescovo, Prefetto della Congregazione della Fede e ora Pontefice per aver causato, a suo dire, la pedofilia di alcuni ecclesiastici mediante la sua teologia e il suo magistero sul celibato ci amareggiano nel profondo. Non era forse mai accaduto che la Chiesa fosse attaccata in questo modo. Alle persecuzioni nei confronti di tanti cristiani, crocefissi in senso letterale in varie parti del mondo, ai molteplici tentativi per sradicare il cristianesimo nelle società un tempo cristiane con una violenza devastatrice sul piano legislativo, educativo e del costume che non può trovare spiegazioni nel normale buon senso si aggiunge ormai da tempo un accanimento contro questo Papa, la cui grandezza provvidenziale è davanti agli occhi di tutti.

A questi attacchi fanno tristemente eco quanti non ascoltano il Papa, anche tra ecclesiastici, professori di teologia nei seminari, sacerdoti e laici. Quanti non accusano apertamente il Pontefice, ma mettono la sordina ai suoi insegnamenti, non leggono i documenti del suo magistero, scrivono e parlano sostenendo esattamente il contrario di quanto egli dice, danno vita ad iniziative pastorali e culturali, per esempio sul terreno delle bioetica oppure del dialogo ecumenico, in aperta divergenza con quanto egli insegna. Il fenomeno è molto grave in quanto anche molto diffuso.

Benedetto XVI ha dato degli insegnamenti sul Vaticano II che moltissimi cattolici apertamente contrastano, promuovendo forme di controformazione e di sistematico magistero parallelo guidati da molti “antipapi”; ha dato degli insegnamenti sui “valori non negoziabili” che moltissimi cattolici minimizzano o reinterpretano e questo avviene anche da parte di teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica oltre che in quella laica; ha dato degli insegnamenti sul primato della fede apostolica nella lettura sapienziale degli avvenimenti e moltissimi continuano a parlare di primato della situazione, o della prassi o dei dati delle scienze umane; ha dato degli insegnamenti sulla coscienza o sulla dittatura del relativismo ma moltissimi antepongono la democrazia o la Costituzione al Vangelo. Per molti la Dominus Iesus, la Nota sui cattolici in politica del 2002, il discorso di Regensburg del 2006, la Caritas in veritate è come se non fossero mai state scritte.

La situazione è grave, perché questa divaricazione tra i fedeli che ascoltano il Papa e quelli che non lo ascoltano si diffonde ovunque, fino ai settimanali diocesani e agli Istituti di scienze religiose e anima due pastorali molto diverse tra loro, che non si comprendono ormai quasi più, come se fossero espressione di due Chiese diverse e procurando incertezza e smarrimento in molti fedeli.

In questi momenti molto difficili, il nostro Osservatorio si sente di esprimere la nostra filiale vicinanza a Benedetto XVI. Preghiamo per lui e restiamo fedelmente al suo seguito.

di Mons. Giampaolo Crepaldi

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La settimana santa

Posté par atempodiblog le 30 mars 2010

La settimana santa dans Padre Livio Fanzaga padrelivio

La settimana santa è un tempo di immensa grazia. Durante questi giorni siamo chiamati a rivivere con la Chiesa i momenti culminanti della vita di Gesù. E’ in questa settimana che il Figlio di Dio ha salvato il mondo con il sacrificio della sua vita sulla croce e con la gloria della resurrezione.

Gesù è l’Agnello di Dio che ha portato su di sé il peccato del mondo, la cui vastità non possiamo neppure immaginarci. Sulle sue spalle c’è anche l’indifferenza, l’ingratitudine e il disprezzo della nostra generazione.

La sua umiltà, la sua sottomissione, il suo amore, il suo perdono sono quella fiamma in cui tutto il male dell’umanità è stato bruciato e distrutto.

Dal suo Cuore trafitto è sceso lo Spirito che dà la vita, la luce, la forza, la grazia e la speranza. Dal cuore di Gesù nasce l’umanità nuova dei figli di Dio e dei predestinati alla vita eterna.

Noi possiamo rivivere i giorni della nostra salvezza partecipando alle solenni liturgie della settimana santa.  E’ attraverso di esse, in particolare ricevendo i sacramenti della penitenza e dell’eucarestia, che riviviamo in noi il mistero pasquale. E’ un mistero di morte e di resurrezione: morte al peccato e resurrezione a una vita nuova nella prospettiva del Cielo, che è la meta a cui dobbiamo tendere.

Padre Livio Fanzaga

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