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Le apparizioni di Pellevoisin

Posté par atempodiblog le 14 février 2010

Prefazione del libro
‘La Tutta Misericordiosa – Le apparizioni di Pellevoisin’
di Padre Angelo Maria Tentori

Le apparizioni di Pellevoisin dans Apparizioni mariane e santuari Pellevoisin

Dal titolo del libro è facile pensare che l’attributo di <<misericordiosa>> nei riguardi di Maria santissima sia quello con cui la Chiesa la invoca fin dai primi secoli.
In realtà è lei stessa a definirsi così nel corso delle sue apparizioni a Pellevoisin (Francia) nel 1876, avallandone così il titolo e la missione.
E’ l’immaginario comune ormai che la Madonna appaia soltanto ai bambini o tutt0al più ad adolescenti, ma non è sempre così. Sono molti i casi in cui è apparsa a persone adulte, come a Pellvoisin dove la veggente, Estelle Faguette, ha trentatré anni.
Era infatti necessario che fosse una persona adulta perché il messaggio che la Vergine santa voleva dare al mondo toccava nel vivo uno dei più grandi misteri della fede: quello della sofferenza.
Maria santissima, con dolcezza e affabilità, fornisce una spiegazione, o meglio una motivazione del dolore e della Divina Provvidenza apparentemente noncurante di fronte alle invocazioni a volte sul filo della disperazione.
A Pellevoisin viene data una spiegazione teologica: la conformazione a Cristo, e a Cristo Crocifisso, con il richiamo delle sue cinque piaghe.
Estelle, giunta al termine della sua giovane vita per mali incurabili, con la prospettiva di lasciare nella miseria gli anziani genitori e una piccola nipote rimasta orfana, decide di scrivere una lettera alla Madonna, visto che le sue preghiere rimanevano senza risposta.
E la Vergine santa risponderà qusta volta, non con un’altra lettera, ma visitandola personalmente più volte.

In queste apparizioni, Maria non solo ribadirà quel titolo che la Chiesa da sempre le rivolge, ma aggiungerà qualcos di più: lei è la <<tutta misericordiosa>>, quasi a fare della misericordia la sua identità specifica.
Inoltre, si presenta a Estelle come <<maestra di vita spirituale>>. Lei che è stata la prima discepola di Cristo vuole comunicare alla veggente e alla Chiesa tutta, quella sua esperienza.Non manca poi in alcune di queste visite la presenza disturbatrice del diavolo in forma visibile però, all’arrivo di Maria, è costretto ad allontanarsi.
Nota consolante: Maria santissima prega al posto della veggente quando questa, sopraffatta dai dolori della malattia, non riesce più a farlo.
E, nonostante tutte quelle sofferenze, Estelle ha la certezza e il coraggio di asserire di Maria che <<malgrado i nostri peccati, abbiamo una buona madre che ci « coccola » e intercede per noi>>.
Ma la Madonna ribadisce anche un’altra verità di fede nei suoi riguardi, la funzione di <<mediatrice delle grazie>>. <<Je suis maitresse de mon Fils>>, dice; cioè <<Io sono la « padrona » di mio Figlio>>, preché questi nel suo amore per lei e per noi, non sa rifiutarle nulla.
Espressione questa già affermata in tempi lontani dal papa Pio VII: <<Advocata petit, ancilla orat, mater imperat>>, che significa: <<Come avvocata chiede, come ancella prega, come madre comanda>>.
Ma la sua è sempre la stessa misericordia di Dio che in lei acquista le connotazioni propriamente materne. <<Queste grazie sono di mio Figlio>>, dice. <<Io le prendo dal suo cuore; lui non può rifiutarmele>>.

Tra i vari richiami di Maria in queste apparizioni vogliamo ricordarne solo due che ci sembrano inusitati. Il primo è il richiamo alla semplicità e alla calma interiore. <<Se vuoi servirmi>>, dice alla veggente, <<si semplice e che le tue azioni corrispondano alle tue parole>>.
E il secondo è l’esortazione al <<coraggio>>, a non avere paura, ad affrontare le difficoltà con forza d’animo. E di non piangere. Perché lei ci è accanto come lo fu accanto al Figlio in croce.

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