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La casa della vita

Posté par atempodiblog le 10 février 2010

La casa della vita dans Riflessioni casasullenuvole

Prendete la vita come una nuvola che passa in fretta nel cielo dell’estate, o come la bellezza di un roseto profumato che non dura a lungo. Considerate la vita come una casa in cui non potete restare per molto tempo: potete abitarci dieci, cento o mille anni, ma alla fine arriverà il giorno in cui dovrete lasciarla. E date al denaro lo stesso valore che date ai sassi del sentiero, perché se lo spendete non vi resterà niente e se lo risparmiate sarà come se aveste risparmiato dei sassi. (Kader Abdolah) [...]
La lezione è comune a tutte le sapienze. La bellezza ben presto sfiorisce, la vita si dissolve in un moto inarrestabile, il denaro scivola via e non riesce a rendere veramente felici. C’è un’immagine sulla quale ci soffermiamo, quella della casa della vita. Essa non è fatta solo di mura, entro le quali si sta bene, di oggetti cari, di gioielli e di libri, ma anche di affetti, di piaceri, persino di realtà tristi a cui però ci si sente legati. Ecco, più spesso dovremmo immaginare e prefigurare il distacco da tutto questo, per trasmigrare verso quello che la tradizione musulmana designa come «la più importante di tutte le case», la tomba e l’oltrevita. Un richiamo severo ma salutare al distacco, con lo sguardo fisso a ciò che non perisce ed è eterno.

di Gianfranco Ravasi

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LOURDES: gli incontri di Bernardetta Soubirous con la Vergine

Posté par atempodiblog le 10 février 2010

LOURDES: gli incontri di Bernardetta Soubirous con la Vergine dans Apparizioni mariane e santuari santuariodilourdes

Giovedì 11 febbraio 1858: L’Incontro
Accompagnata dalla sua sorella e da un’amica, Bernardetta si reca a Massabielle, lungo il Gave, per raccogliere ossa e legna secca. Mentre si sta togliendo gli zoccoli per attraversare il fiume, sente un rumore che somigliava ad un colpo di vento, essa alza la testa verso la Grotta: “IO SCORSI UNA SIGNORA VESTITA DI BIANCO. INDOSSAVA UN ABITO BIANCO, UN VELO BIANCO, UNA CINTURA BLU ED UNA ROSA GIALLA SU OGNI PIEDI”. Fa il segno della croce e recita il rosario con la Signora. Terminata la preghiera, la Signora scompare bruscamente.

Domenica 14 febbraio: L’acqua benedetta
Bernardetta sente una forza interna che la spinge a tornare alla Grotta nonostante il divieto dei suoi genitori. Su sua insistenza, la madre glielo permette; dopo la prima decina del rosario, vede apparire la stessa Signora. Le getta dell’acqua benedetta. La Signora sorride ed inchina la testa. Finita la preghiera del rosario, scompare.

Giovedì 18 febbraio: La Signora parla
Per la prima volta, la Signora parla. Bernardetta le presenta una penna e un pezzo di carta e le chiede di scrivere il suo nome. Lei le risponde: “Non è necessario”, ed aggiunge: “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell’altro”. “Potete avere la gentilezza di venire qui durante quindici giorni?”.

Venerdì 19 febbraio: Apparizione breve e silenziosa
Bernardetta va alla Grotta con una candela benedetta ed accesa. È da questo gesto che è sorta l’abitudine di portare candele ed accenderle dinanzi alla Grotta.

Sabato 20 febbraio: Nel silenzio
La Signora le ha insegnato una preghiera personale. Alla fine della visione, una grande tristezza invade Bernardetta.

Domenica 21 febbraio: “Aquero”
La Signora si presenta a Bernardetta la mattina presto. Un centinaio di persone l’accompagna. In seguito è interrogata dal commissario di polizia Jacomet. Vuole farsi dire ciò che ha visto. Bernardetta gli parla soltanto di “AQUERO” (Quella)

Martedì 23 febbraio: Il segreto
Circondata da cento cinquanta persone, Bernardetta si reca alla Grotta. L’Apparizione le rivela un segreto “SOLAMENTE PER SE STESSA”.

Mercoledì 24 febbraio: Pénitenza!
Messaggio della Signora: “Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Bacerete la terra in espiazione per i peccatori!
”.

Giovedì 25 febbraio: La fonte
Trecento persone sono presenti. Bernardetta dice: “LEI MI HA DETTO DI ANDARE A BERE ALLA FONTE (…) TROVAI SOLTANTO UN PO’ DI ACQUA FANGOSA”. “ALLA QUARTA PROVA POTEI BERE. LEI MI HA FATTO ANCHE MANGIARE DELL’ERBA CHE SI TROVAVA VICINO ALLA SORGENTE. QUINDI LA VISIONE SCOMPARVE. E POI ME NE ANDAi”. Dinanzi alla folla che le dice: “Sai che ti credono pazza facendo cose simili?” risponde soltanto: “È PER I PECCATORI”.

Sabato 27 febbraio: Silenzio
Ottocento persone sono presenti. L’Apparizione è silenziosa. Bernardetta beve l’acqua della fonte e compie i gesti abituali di penitenza.

Domenica 28 febbraio: Penitenza
Più di mille persone assistono all’estasi. Bernardetta prega, bacia la terra e cammina con le ginocchia in segno di penitenza. E’ subito condotta a casa del giudice Ribes che minaccia di metterla in prigione.

Lunedì 1° marzo: Primo miracolo
Più di millecinquecento persone sono raccolte e fra esse, per la prima volta, un sacerdote. Nella notte, Caterina Latapie, di Loubajac, si reca alla Grotta, immerge il suo braccio slogato nell’acqua della fonte: il suo braccio e la sua mano ritrovano la loro mobilità.

Martedì 2 marzo: Messaggio ai sacerdoti
La folla aumenta sempre di più. La Signora le dice: “DITE AI SACERDOTI CHE SI VENGA QUI IN PROCESSIONE E CHE SI COSTRUISCA UNA CAPPELLA”. Bernardetta ne parla al sacerdote Peyramale, parroco di Lourdes. Quest’ultimo non vuole sapere che una cosa: il nome della Signora. In più esige una prova: veder fiorire il roseto (o rosa canina) della Grotta in pieno inverno.

Mercoledì 3 marzo: Un sorriso
Bernardetta si reca alla Grotta già alle 7 del mattino, in presenza di tremila persone, ma la visione non viene! Dopo la scuola, sente l’invito interiore della Signora. Si reca alla Grotta e le chiede il suo nome. La risposta è un sorriso. Il parroco Peyramale le ripete: “Se la Signora desidera realmente una cappella, che dica il suo nome e che faccia fiorire il roseto della Grotta”.

Giovedì 4 marzo: Il giorno più atteso!
La folla sempre più numerosa (circa ottomila persone) attende un miracolo alla fine di questa quindicina. La visione è silenziosa Il parroco Peyramale resta sulla sua posizione. Durante 20 giorni, Bernardetta non si recherà più alla Grotta, non sentendo più l’invito irresistibile.

Giovedì 25 marzo: Il nome che si attendeva!
La Visione rivela infine il suo nome, ma il roseto (o rosa canina) sul quale la Visione pone i piedi nel corso delle sue apparizioni, non fiorisce. Bernardetta dice: “LEI ALZO’ GLI OCCHI AL CIELO, UNENDO, IN SEGNO DI PREGHIERA, LE SUE MANI CHE ERANO TESE ED APERTE VERSO LA TERRA, MI DISSE: «IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE»”.
La giovane veggente parte correndo e ripete continuamente, durante il cammino, parole che non comprende. Queste parole impressionano il burbero parroco. Bernardetta ignorava quest’espressione teologica che descrive la Santa Vergine. Quattro anni prima, in 1854, il papa Pio IX ne aveva fatto una verità della fede cattolica (dogma).

Mercoledì 7 aprile: Il miracolo della candela
Durante questa Apparizione, Bernardetta tiene la sua candela accesa. La fiamma circondò lungamente la sua mano senza bruciarla. Questo fatto è immediatamente constatato dal medico, il medico Douzous.

Giovedì 16 luglio: Ultima apparizione
Bernardetta sente il misterioso appello della Grotta, ma il suo accesso è vietato e chiuso da una inferiata. Si reca dunque di fronte, dell’altro lato del Gave. “MI SEMBRAVA DI ESSERE DINANZI ALLA GROTTA, ALLA STESSA DISTANZA DELLE ALTRE VOLTE, IO VEDEVO SOLTANTO LA VERGINE, NON L’HO MAI VISTA COSÌ BELLA!”

Fonte: Santuario di Lourdes
Tratto da: Luci sull’Est

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