La sofferenza e la morte non sono l’ultima parola
Posté par atempodiblog le 23 janvier 2010
Il terremoto di Haiti, con le devastazioni e le decine di migliaia di cadaveri, fra i quali moltissimi bambini, ha provocarto dolore e sgomento. Perchè tutto questo, se Dio è amore? E’ un interrgativo spontaneo che ci sollecita ad approfondire la fede.
Lo spettacolo raccapricciante di una moltitudine di cadaveri ci richiama a una realtà che preferiamo nascondere il più possibile: l’onnipresenza del dolore e della morte nella vita umana. Si tratta di una costatazione: basta aprire gli occhi.
Ma chi, come i cristiani, guarda con gli occhi della fede che cosa vede? Vede le anime immortali di tutti coloro che, morendo, si aprono all’amore di Dio e vengono accolte nel suo Regno di gioia e di pace, Vede i morti che la terra ha ingoiato risuscitare nell’ultimo giorno a immagine della gloria di Cristo risorto. Vede nei sopravissuti che hanno perso ogni cosa la presenza di Gesù che chiede aiuto.
« Vidi poi un nuovo cielo e una terra nuova…Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme….Udii allora una voce potente che usciva dal trono: Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perchè le cose di prima sono passate » ( Apocalisse 21, 1-4).
La sofferenza e la morte che affliggono l’esistenza umana non sono l’ultima parola. In Cristo risorto avremo la gioia e la vita immortale.
Padre Livio Fanzaga
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