Umiltà e amore
Posté par atempodiblog le 30 décembre 2009
Se desideri realizzare un progresso rapido e consistente nella perfezione, fissa l’attenzione senza posa sopra due punti: umiltà e amore. Vale a dire: “Io non sono nulla e voglio una cosa soltanto”. Stampa in modo indelebile il vero significato di queste parole nelle profondità della mente e della volontà, così che ti guidino anche quando non ci pensi in modo specifico.
L’umiltà dice: “Io non sono nulla e non possiedo nulla”. L’amore dice: « Una cosa soltanto desidero, Gesù ». Queste due corde, quando sono toccate con destrezza dalle dita della ragione e ben tese dal pensiero di Gesù, producono una dolce armonia sull’arpa dell’anima. Infatti, più è basso il suono che produci sulla corda dell’umiltà, più la corda dell’amore risponde con un suono alto.
Sotto l’influsso dell’umiltà, meno pensi di essere e di possedere, più grande sarà il tuo amore e il tuo desiderio di Gesù.
Non parlo qui soltanto dell’umiltà che l’anima prova al vedere i propri peccati, la sua fragilità e le miserie di questa vita, o quando considera i risultati di altri fedeli migliori di lei. Benché questo tipo di umiltà sia vera e genuina, è pur sempre elementare, alla portata dei più sprovveduti. Non è pura, fine, compiuta virtù.
L’umiltà perfetta invece afferma: “In confronto a Gesù, che è tutto, tu non sei nulla”.
Ti dovresti anche rendere conto che non possiedi nulla, come una nave completamente vuota, incapace di riempirsi da sola. Per quante buone opere tu possa compiere, spirituali o corporali, non hai niente finché non senti in cuor tuo l’amore di Gesù. Solo questo liquore prezioso può saziarti e nulla d’altro.
Dalla “Scala della perfezione” di Walter Hilton
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