Povertà: tenerezza di Dio

Posté par atempodiblog le 20 décembre 2009

Povertà: tenerezza di Dio dans Léon Bloy cuore1

Dopo Gesù Cristo il popolo di Dio siamo tutti noi: io, il falegname, il fabbro, l’impiegato, lo spazzino, il poeta.
Il popolo di Dio è tutto ciò che è povero, tutto ciò che soffre, tutto ciò che è profondamente umile.
E’ l’immenso gregge nella solitudine, la moltitudine dei cuori tristi alla ricerca del Paradiso.
Non ho subito la miseria, l’ho sposata per amore, avendo potuto scegliere un’altra compagna.
La miseria è la mancanza del necessario.
La povertà è la mancanza del superfluo.
Più andremo verso Dio e più saremo uniti, cioè avvicinati. Gli esseri umani non sono paralleli ma convergenti, e Dio è il loro fuoco.
Ogni anima è un raggio della Divinità, da cui è partita come da un sole e da cui un giorno deve essere riassorbita.
Nessuno sa chi è maggiormente il suo prossimo, nessuno lo saprà mai, se non nella Luce. Ed è una grazia immensa incontrare qua e là, dopo infiniti dolori, qualche probabile fratello, qualche supposto cugino del Paradiso.
Attendo ancora Qualcuno.
Qualcuno di molto povero, molto sconosciuto e molto grande.
Qualcuno deve venire.
Qualcuno, che io sento galoppare sul fondo degli abissi, deve venire, in modo inaudito…

Léon Bloy

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