Giovanni Paolo II su Don Giustino
Posté par atempodiblog le 13 juin 2009
“[...] il suo grande e fervidissimo amore per il mistero principale del cristianesimo, il mistero trinitario, alla contemplazione del quale veniva tratto da un’esperienza mistica che, per la sua autenticità e intensità, era sorgente in lui dell’azione caritativa più fervente e feconda, che lo portava a consumarsi totalmente nel santo ideale della promozione ed educazione delle sacre vocazioni.
Don Giustino Russolillo aveva in qualche modo fatto suo il grande progetto divino della Genesi: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” (Gen 1, 26), e si era proposto come ideale di vita quello di fare tutto il possibile per innalzare la dignità dell’uomo, soprattutto dei miseri, degli umili e degli oppressi, a quella meravigliosa e quasi infinita grandezza che corrisponde ai piani della misericordia di Dio Padre. E quale maggior grandezza per l’uomo, che divenire, nella vocazione sacerdotale e religiosa sinceramente vissuta, un segno e un veicolo speciali, per il mondo, del torrente infinito delle divine grazie e benedizioni?
Don Giustino però aveva capito molto bene che, per essere in tal modo strumenti del progetti del Padre nei riguardi dell’uomo, occorre per primi rendersi il più possibile simili a Lui in una ricerca fervorosa della santità e di tutto e soltanto ciò che ci parla di Dio, ci mette in relazione con Lui[...]”.
di Giovanni Paolo II (9 luglio 1983)
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