Posté par atempodiblog le 10 mai 2009
« Non bisogna scoraggiarsi perché se nell’anima vi è il continuo sforzo di migliorare, alla fine il Signore la premia facendo fiorire in lei a un tratto tutte le virtù come in un giardino fiorito ».
San Padre Pio da Pietrelcina
Tratto da: scarsoorazio.spaces.live.com
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Posté par atempodiblog le 10 mai 2009
E Dio creò la mamma
Il buon Dio aveva deciso di creare… la mamma. Ci si arrabattava intorno già da sei giorni, quand’ecco comparire un angelo che gli fa: « Questa qui te ne fa perdere di tempo, eh? ». E Lui: « Sì, ma hai letto i requisiti dell’ordinazione? Dev’essere completamente lavabile, ma non di plastica… avere 180 parti mobili tutte sostituibili… funzionare a caffè e avanzi del giorno prima… avere un bacio capace di guarire tutto, da una sbucciatura ad una delusione d’amore… e sei paia di mani ». L’angelo scosse la testa e ribatté incredulo: « Sei paia?! ». « Il difficile non sono le mani – disse il buon Dio – ma le tre paia di occhi che una mamma deve avere ». « Così tanti? ». Dio annuì. « Un paio per vedere attraverso le porte chiuse quando domanda « che state combinando lì dentro, bambini? », anche se lo sa già; un altro paio dietro la testa, per vedere quello che non dovrebbe vedere, ma che deve sapere; un altro paio ancora per dire tacitamente al figlio che si è messo in un guaio « capisco e ti voglio bene lo stesso ».
« Signore – fece l’angelo sfiorandogli gentilmente un braccio – va’ a dormire. Domani è un altro… ». « Non posso – ripose il Signore – ho quasi finito ormai. Ne ho già una che guarisce da sola se è malata, che può lavorare 18 ore di seguito, preparare un pranzo per sei con mezzo chilo di carne tritata e che riesce a tenere sotto la doccia un bambino di nove anni ». L’angelo girò lentamente intorno al modello di madre, esaminandolo con curiosità: « E’ troppo tenera », disse poi con un sospiro. « Ma resistente – ribatté il Signore con foga – tu non hai idea di quello che può sopportare una mamma! ». « Sa pensare? ». « Non solo, ma sa anche fare un ottimo uso della ragione e venire a compromessi », ribatté il Creatore. A quel punto l’angelo si chinò sul modello della madre e le passò un dito su una guancia: « Qui c’è una perdita », dichiarò. « Non è una perdita – lo corresse il Signore – è una lacrima ». « E a che serve? ». « Esprime gioia, tristezza, delusione, dolore, solitudine, orgoglio ». « Ma sei un genio! », esclamò l’angelo. Con sottile malinconia Dio aggiunse: « A dire il vero, non sono stato io a mettercela quella cosa lì… ».
di Bruno Ferrero - 40 Storie nel deserto
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