Non siamo soli
Posté par atempodiblog le 6 avril 2009
NON SIAMO SOLI
Le catastrofi naturali, che ogni tanto si verificano in varie parti del mondo, portando distruzioni e morti, suscitano sempre angoscianti interrogativi cui è difficile dare una risposta. L´uomo si sente smarrito, inquieto, tormentato da dubbi. Padre Tommaso Toschi, francescano di Bologna, prendendo spunto dai recenti terremoti, ha scritto questo articolo, che, denso di umana comprensione, è ammirevole per chiarezza e precisione dottrinale. E´ una di quelle pagine illuminate da conservare e leggere spesso.
Tratto da: Medjugorje Torino – medjugorje.it
Dinanzi alla tragedia dei recenti terremoti si resta increduli e sgomenti. Poi, segretamente, ci si interroga sui limiti della condizione umana. Nati per vivere e con l´anelito alla felicità, ci illudiamo di essere arbitri del nostro destino e di avere il dominio del mondo. Invece, la morte inattesa è sempre in agguato.
Nessuno ha lumeggiato questa realtà con maggiore efficacia di Giacomo Leopardi, il poeta più lucido, più rigoroso, più amaro d´Italia. Nel Canto notturno di un pastore errante dell´Asia così si esprime: « Che fai tu, luna in ciel? Dimmi che fai silenziosa luna? ». Il poeta si rassegna alla « infinita vanità del tutto ». Traspare però in lui un´appassionata nostalgia di una luce che illumini e giustifichi la vita effimera dell´uomo.
Le scene crudeli dei terremoti, come il dolore e la morte degli innocenti, pongono un serio interrogativo. Lo esprimeva con concretezza in questi giorni un amico, mostrandomi la foto di una mamma e di una bimba sotto le macerie e additando il cielo: « Come vedi, Egli tace ». « Egli » evidentemente era Dio che dinanzi al dolore innocente tace, non interviene.
Il problema del silenzio e del non intervento di Dio da sempre ha angustiato il credente. Qual è la risposta secondo la fede cristiana? Procediamo con chiarezza e brevità. Primo: Dio ha creato l´uomo per la felicità. Non ha voluto e non vuole la sofferenza umana.
L´uomo è stato creato libero. Ne ha abusato, disobbedendo a Dio. E´ il peccato originale. Da questa disobbedienza derivano il male e la morte, che hanno assunto talvolta forme spaventosamente crudeli.Ma Dio è venuto in aiuto agli uomini. Dio nella persona del Verbo incarnato, Gesù di Nazareth, ha sofferto ed è morto nella sua natura umana. In senso vero e non metaforico.
La croce di Gesù è la risposta di Dio al problema della sofferenza umana. Egli, innocente, ha associato a sé gli uomini nel suo dolore.
Così nessuna lacrima è versata invano e nessun grido di dolore si perde nel nulla. Come dice Blaise Pascal: « Gesù sarà in agonia sino alla fine del mondo ».
Con Gesù agonizzante ogni uomo è salvato e, con la sua sofferenza, contribuisce al miglioramento del mondo.
Gesù è il Salvatore unico e universale: la salvezza è anche per i maomettani e per i seguaci di ogni religione, perché tutti sono figli di Dio.
Dopo la morte in croce di Gesù, la sofferenza umana è riscattata dalla sua assurdità. Per quale ragione? Semplice. Colui che è morto, è risorto ed è veramente, realmente, corporalmente vivo. Ha detto: « Chi vive e crede in me, non morrà in eterno ». L´ultima e definitiva parola della fede non è la morte, ma la vita. Una vita eterna nella gioia.
Sulle scene terrificanti dei terremoti d´oggi, così come, oltre mezzo secolo fa, sui campi di sterminio nazisti e comunisti di Auschwitz e delle isole Solovki, riecheggia un interrogativo: « assenza di Dio? ». La ragione, da sola, non ha una risposta. La dà Colui che affermò: « Io sono la via, la verità, la vita ». Con la sua morte e con la sua risurrezione Gesù risolve tutte le difficoltà. Cristo è tutto per l´uomo di ieri, di oggi, di domani.
Nelle cupe disperazioni brilla una certezza: l´uomo non è lasciato solo al suo tragico destino. C´è una data decisiva nella vicenda umana. E´ quella delle ore 15 del venerdì santo. In quell´ora il Figlio di Dio, morì perché gli uomini di tutti i tempi potessero vivere. Diego Fabbri così conclude il suo capolavoro « Processo a Gesù »: « E´ certo che Lui, Lui solo, alimenta e sostiene da quel giorno tutte le speranze del mondo ».
di Padre Tommaso Toschi
medjugorje.it/nss/data/81/eventi/extpage_8438.html
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