Diario di un parroco di campagna
Posté par atempodiblog le 29 novembre 2008
Georges Bernanos
Diario di un parroco di campagna
Oscar Mondadori
Note: Traduzione di Paola Messori
Caratteristiche: brossura
Note di Copertina
« La mia parrocchia non si distingue in niente dalle altre parrocchie »: a scrivere queste parole è lo straordinario parroco di Ambricourt, che, forte solo della propria fede, si rivolge ai suoi parrocchiani come « un povero mendicante che va di porta in porta a mano tesa senza aver animo neppure di bussare », preoccupato e stupito dalla noia, dal disamore, dall’aridità presenti in questo piccolo villaggio delle Fiandre. La sua vita quotidiana è ridotta all’essenziale: goffo e magrissimo com’è, riesce a nutrirsi solo « di pane intinto nel vino ». Il suo corpo, del resto, è ormai minato da un male incurabile. Proprio questo parroco, tuttavia, è per Bernanos « vincente »: su di sé e sugli altri, in quanto simbolo di una fede autentica. Una forza e una dignità incrollabili sostengono infatti questo giovane prete, intenso e tenerissimo, che, pur sperimentando dentro di sé l’umana angoscia del dubbio, è capace di riaccostarsi con forza alla pienezza della fede, accettando e facendo accettare agli altri, in uno slancio d’amore, il suo destino, perché « è facile odiarsi, più facile di quanto si creda. La grazia è dimenticarsi. Ma quando ogni orgoglio fosse morto in noi, la grazia delle grazie sarebbe amare se stessi inutilmente, come uno delle membra sofferenti di Gesù Cristo ».
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