TV, CALABRO’: VOLGARE, RIPETITIVA E BECERA

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2008

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TV, CALABRO’: VOLGARE, RIPETITIVA E BECERA
di Elisabetta Stefanelli – ANSA.it

La televisione italiana per « livelli di banalità e volgarita (come i tanti reality che affollano i palinsesti delle tv in prima serata)’ » è al disotto di altre televisioni europee e il divario rispetto alle emittenti Ue « é crescente ». E’ duro l’atto d’accusa del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò, davanti alla Commissione infanzia, dove stamattina si trovava per parlare del rapporto tra ragazzi e media nell’ambito dell’indagine conoscitiva su questi temi. La nostra televisione, spiega ancora il presidente, dovrebbe assecondare « il ritrovato interesse dei giovani per il teatro, per i concerti (anche di musica classica) per le mostre, per i musei, per la partecipazione a qualche attività artistica ». Al contrario la tv, « le ignora, preferisce insistere sul ripetitivo, quando non sul becero ».

Così come per i videogiochi che « potrebbero essere utilizzati per diffondere e veicolare valori positivi ». Annuncia quindi che « l’Autorità ha in animo di avviare uno studio specifico che analizzi la programmazione televisiva in Italia (e l’uso dei media vecchi e nuovi), verifichi il suo grado di qualità e se essa possa produrre effetti sui cosiddetti ‘comportamenti sociali’. Penso – dice – al fenomeno del ‘bullismo’ o il consumo di alcool da parte dei minori. La televisione infatti propone modelli che possono indurre all’emulazione da parte dei giovani ».

Nel mirino tutte le tv su tutte le piattaforme, 24 ore su 24, con l’obiettivo finale « di redigere un Libro bianco sugli effetti della programmazione televisiva nei confronti dei bambini e sulla qualità della tv ». Non è nelle possibilità dell’Agcom cambiare il modo di fare televisione, spiega Calabrò, ma « fino a quando le trasmissioni sono dominate dall’assillo dei ricavi pubblicitari e questi sono connessi esclusivamente all’audience – aggiunge il presidente – i tentativi saranno inefficienti ». Il fatto è che così « si innesca una spirale perversa che diseduca il gusto dei telespettatori e degrada il livello delle trasmissioni ». Il problema è tanto più grave, fa capire il presidente Agcom, perché « sono i bambini quelli che subiscono, più di tutti, l’influenza della tv » e anche perché l’enorme ampliamento delle possibilità di circolazione dei contenuti « comporta l’enorme facilità per ragazzi e adolescenti minorenni di accedere anche a contenuti nocivi per il loro sviluppo psico-fisico e morale ». Così come motivo di turbativa « non di poco conto nella vita relazionale dei minori », è introdotta dall’uso massiccio dei cellulari, anche perché un’indagine recente sostiene che ben l’84% dei ragazzi tra gli 8 e i 15 anni ne possiede uno tutto suo e il primo telefonino arriva già all’età di 9-10 anni per la metà degli intervistati. Per quanto riguarda la tv comunque, grazie alla collaborazione, con il Comitato tv e minori – sottolinea Calabrò – « siamo intervenuti almeno per far diminuire un inutile tasso di violenza, calmierare il turpiloquio e la rissosità che connotano alcuni tipi di trasmissione, evitare, nella fascia della televisione per tutti, l’erotismo che sconfini nella pornografia, sia che si tratti di trasmissioni analogiche, digitali o satellitari in chiaro ». In più l’Autorità « ha dettato alcuni principi e criteri sulle corrette modalità di rappresentazione dei procedimenti giudiziari nelle trasmissioni radiotv », anche se – rileva Calabrò – « le resistenze degli operatori televisivi alla redazione di un codice di autoregolamentazione in questo caso sono forti ».

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