Dov’è il mio bacio

Posté par atempodiblog le 3 octobre 2008

Dov'è il mio bacio dans Don Bruno Ferrero ricordaamiciil1

C’era una volta una bambina che si chiamava Cecilia. Il papà e la mamma della bambina lavoravano tanto. La loro era una bella famiglia e vivevano felici. Mancava solo una cosa, ma Cecilia non se ne era mai accorta.
Un giorno, quando aveva nove anni, andò per la prima volta a dormire a casa della sua amica Adele. Quando fu ora di dormire, la mamma di Adele rimboccò loro le coperte e diede a ognuna il bacio della buonanotte.
« Ti voglio bene » disse la mamma ad Adele.
« Anch’io » sussurrò la bambina.
Cecilia era così sconvolta che non riuscì a chiudere occhio. Nessuno le aveva mai dato il bacio della buonanotte o le aveva detto di volerle bene. Rimase sveglia tutta la notte, pensando e ripensando: « È così che dovrebbe essere ».
Quando tornò a casa, non salutò i genitori e corse in camera sua. Li odiava. Perché non l’avevano mai baciata? Perché non l’abbracciavano e non le dicevano che le volevano bene? Forse non gliene volevano? Cecilia pianse fino ad addormentarsi e rimase arrabbiata per diversi giorni.
Alla fine decise di scappare di casa. Preparò il suo zainetto, ma non sapeva dove andare. Era bloccata per sempre con i genitori più freddi e peggiori del mondo. All’improvviso, trovò una soluzione. Andò dritta da sua madre e le stampò un bacio sulla guancia: « Ti voglio bene ».
Poi corse dal papà e lo abbracciò: « Buonanotte papà », disse, « ti voglio bene ». Quindi andò a letto, lasciando i genitori ammutoliti in cucina.
Il mattino seguente, quando scese per colazione, diede un bacio alla mamma e uno al papà. Alla fermata dell’autobus si sollevò in punta di piedi e diede ancora un bacio alla mamma: « Ciao, mamma. Ti voglio bene ».
Cecilia andò avanti così giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese. A volte, i suoi genitori si scostavano, rigidi e impacciati. A volte ne ridevano. Ma Cecilia non smise. Aveva il suo piano e lo seguiva alla lettera. Poi, una sera, dimenticò di dare il bacio alla mamma prima di andare a letto. Poco dopo, la porta della sua camera si aprì e sua madre entrò. « Allora, dov’è il mio bacio? » chiese, fingendo di essere contrariata.
Cecilia si sollevò a sedere: « Oh, l’avevo scordato ». La baciò e poi: « Ti voglio bene, mamma ». Quindi tornò a coricarsi e chiuse gli occhi.
Ma la mamma rimase lì e alla fine disse: « Anch’io ti voglio bene ». Poi si chinò e baciò Cecilia proprio sulla guancia.
Poi aggiunse con finta severità: « E non ti dimenticare più di darmi il bacio della buonanotte ».
Cecilia rise e promise: « Non succederà più ».

 

Oggi, qualcuno sta aspettando il « suo » bacio. Da te.

 

di Bruno Ferrero – Ma noi abbiamo le ali

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