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« Ognuno » Nessuno

Posté par atempodiblog le 17 septembre 2008

 

Questa è la storia di quattro persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno, Nessuno.
C’era un lavoro urgente da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Finì che Ciascuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ognuno avrebbe potuto fare.

«Quest’estate mentre ero in ferie sui monti della Valsassina sulla porta d’ingresso del panificio di una località ho trovato esposta questa « storia » di autore ignoto, un testo originale e simpatico». Con queste righe un lettore di Vanzaghello (Milano) accompagna l’apologo morale che ho pensato di proporre all’inizio del nuovo anno. È una semplice parabola che registra una vicenda destinata a ripetersi chissà quante volte, incarnando quella malattia della società che è lo scaricabarile, l’inerzia, l’indifferenza, il ricorso all’alibi per sottrarsi a un impegno personale, destinato a creare un beneficio anche per gli altri. Noncuranza, trascuratezza, negligenza, disinteresse alla fine corrompono la democrazia, sporcano le nostre città, inquinano l’ambiente, debilitano la sensibilità etica. Si è pronti forse ad essere esigenti sui propri diritti, vomitando insulti di fronte alla più piccola difficoltà o contrarietà. Ma di fronte ai propri doveri si batte subito in ritirata accampando ogni genere di scusa. Lo scrittore inglese Oscar Wilde ironizzava affermando che «il dovere è quello che ci aspettiamo dagli altri». Proprio come suppone la storiella citata, emblema di un egoismo ottuso che scardina il tessuto della convivenza. Ritroviamo, perciò, la responsabilità dell’essere tutti un « 
Ognuno » con un compito, prima di diventare tutti un vuoto e inerte « Nessuno« .

di Gianfranco Ravasi – Avvenire

 

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