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Perché i cristiani contano meno degli orsi?

Posté par atempodiblog le 13 septembre 2008

Perché i cristiani contano meno degli orsi?
Il Cardinale Caffarra denuncia il silenzio dei media sulle persecuzioni in India

BOLOGNA, giovedì, 11 settembre 2008 (ZENIT.org).- Il 9 settembre scorso, in occasione della giornata di preghiera e di digiuno per i cristiani perseguitati nello Stato indiano dell’Orissa, il Cardinale Carlo Caffarra ha denunciato il “silenzio assordante dei media”, più preoccupati degli orsi che dei cristiani, ed ha spiegato “la grandezza del martire che smaschera la povera nudità del relativismo”.

Di fronte alla comunità di fedeli riunita nella Cattedrale di Bologna, l’Arcivescovo di questa città ha rivolto il proprio pensiero ai fratelli e alle sorelle indiani, perseguitati e martirizzati ed ha ribadito l’accorato appello del Santo Padre, sostenendo di volere con il “digiuno e la preghiera condividere la stessa passione di chi è perseguitato per il nome del Signore”.

Solidale e vicino alle sofferenze e ai disagi dei cristiani indiani, il porporato ha denunciato “l’assordante silenzio’ che i mezzi della comunicazione (esclusi quelli cattolici) [...] stanno mantenendo su queste gravi violazioni a fondamentali diritti della persona: il diritto alla vita, e il diritto alla libertà religiosa”.

“Questo ‘assordante silenzio’ ci dona materia di profonde riflessioni”, ha commentato il Cardinale Caffarra, che si è poi chiesto: “perché ci si mostra più preoccupati della sorte degli orsi polari che di uomini e donne colpevoli solo di aver scelto la fede cristiana?”.

L’Arcivescovo di Bologna ha cercato di spiegare questo comportamento precisando che “il martirio disturba gravemente chi ritiene che alla fine tutto è negoziabile; chi nega che esista qualcosa di indisponibile e che non può essere mercanteggiato”.

“Il martire – ha aggiunto – esalta la dignità della persona in modo che non può che essere censurato da chi pensa che alla fine l’uomo è solo un frammento corruttibile di un tutto impersonale. La grandezza del martire smaschera la povera nudità del relativismo”.

Il porporato ha quindi ricordato le vicende e l’insegnamento di Gesù, che è morto in Croce per salvarci ed ha spiegato che “i nostri fratelli e sorelle stanno percorrendo la via del Signore”.

“Essi sono il chicco di grano che caduto nella terra indiana, porterà molto frutto – ha proseguito –. Hanno ritenuto che è meglio, se così vuole Dio, soffrire operando il bene piuttosto che facendo il male”.

“I fratelli e sorelle perseguitati – ha concluso – ci stanno dando il più grande insegnamento sull’uomo, sulla sua dignità, sulla sua altissima vocazione”, per questo “non ci turbi più nulla, ma adorando solo Cristo nel nostro cuore, siamo pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in noi”.

Fonte: ZENIT.org

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Ai tg piacciono più gli dei cristiani

Posté par atempodiblog le 13 septembre 2008

AI TG PIACCIONO PIU’ GLI ORSI DEI CRISTIANI
Scritto da: Riccardo Cascioli il 10-9-2008

A quanti, seguendo i TG serali, si sono preoccupati nei giorni scorsi per la sorte di nove orsi polari farà sicuramente bene sapere che si trattava della ormai solita bufala ecologista. L’ha smascherata il sito SVIPOP con una ricostruzione puntuale dei fatti: si è partiti da un casuale – e unico – avvistamento a metà agosto da parte di un aereo governativo americano che era in zona per tutt’altro, per costruirci poi un romanzo che è andato arricchendosi via via di dettagli e ipotesi fantasiose senza alcun riscontro reale. Per quanto ne sappiamo, dunque, quegli orsi probabilmente stavano tranquillamente nuotando per fatti loro come è normale che facciano.

La cosa che però qui ci interessa maggiormente è il fatto che le redazioni RAI e Mediaset avevano tutta la possibilità di verificare la fondatezza o meno della notizia, ma hanno preferito spararla così, evidentemente hanno ritenuto che queste notizie aumentano  gli ascolti. Senonché proprio negli stessi giorni – come abbiamo ricordato in una precedente notizia – nello stato indiano dell’Orissa si è registrata un’ondata di violenze contro i cristiani che ha provocato dai 50 ai 100 morti (a seconda delle fonti) e decine di migliaia di sfollati. E di questo TG1 e TG5  hanno preferito non dare conto. Peraltro la situazione nell’Orissa e in altri stati indiani è da anni critica per i cristiani, non si tratta perciò di un episodio isolato, e meriterebbe perciò qualche approfondimento.

Dunque di fronte a due notizie – una drammaticamente vera, che coinvolge decine di migliaia di esseri umani, e una già “fortemente sospetta” e poi rivelatasi clamorosamente falsa, con nove orsi protagonisti – i due più importanti TG della sera hanno scelto di dare ampio risalto soltanto alla seconda (il fenomeno è vero anche per i maggiori quotidiani, ma la tv ha chiaramente un impatto ben diverso). La cosa dimostra che nelle notizie c’è una vera e propria gerarchia, condivisa sia dalle direzioni dei principali TG sia dal pubblico che li segue: la sorte degli animali è più importante della sorte degli esseri umani (anche la notizia degli orsi fosse stata vera, nove plantigradi contano più di decine di migliaia di uomini indiani); tra gli esseri umani poi, i cristiani sono in fondo alla graduatoria: pochi giorni prima la denuncia delle violenze sulla popolazione tibetana ha avuto ben altro risalto, mentre dei cristiani cinesi che soffrono uguale persecuzione nessuno ne parla e a loro nessuno dedica medaglie olimpiche.

Ma soprattutto dobbiamo notare che ormai anche nei TG dilaga la fiction, che ha preso il posto della realtà. Così una mega-bufala come quella degli orsi toglie lo spazio ad eventi reali come la persecuzione in India, non ultimo perché fa più spettacolo. Dobbiamo perciò abituarci a guardare ai canali informativi principali come a un’ulteriore forma di spettacolo, che non solo non ci informa veramente ma ci “distrae” dalla realtà.

Anche questo è un effetto della secolarizzazione, della perdita dell’identità cattolica. Il cristianesimo è l’unica religione che guarda alla realtà in modo positivo, perché la realtà è segno di Cristo. La realtà va dunque affrontata e vissuta per quello che è. Ma quando si perde questo significato la realtà diventa inconoscibile, fa paura. Allora ci si crea una realtà a propria immagine o ad uso e consumo del potere dominante. E’ bene prenderne chiaramente coscienza per non lasciarci ridurre in schiavitù, e tornare protagonisti nel mondo. 

Fonte: Il Timone

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