Posté par atempodiblog le 5 septembre 2008

Foto tratta da: pernondimenticare.it
Scala incontra New York
Il paese più antico della costiera incontra la metropoli più modernaManifestazione »Scala incontra New York », organizzata dall’Associazione culturale »Scala nel Mondo ».
Giovedì 11 settembre
Memorial Day – Scala nel Mondo.
Tra le altre cose: SOLENNE COMMEMORAZIONE
• Deposizione della corona
• Picchetto d’onore
• Undici colpi a salve
• Accensione Luci di Ground Zero “Light to freedom”
• Esecuzione degli Inni Nazionali americano ed italiano
INTERVIENE il Rappresentante del Governo Italiano
Dichiarazione di pace dei Sindaci della Costiera Amalfi tana, della Penisola Sorrentina e dell’isola di Capri
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Posté par atempodiblog le 5 septembre 2008
Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di aver avuto torto: è, infatti, un po’ come dire – in altri termini – che oggi egli è più saggio di quanto non lo fosse ieri. Così consigliava Jonathan Swift (1667-1745), sì, il celebre autore dei Viaggi di Gulliver, in un suo scritto minore intitolato Pensieri su vari argomenti. E il suo monito merita attenzione perché il riconoscere un errore personale è un atto di per sé dovuto, eppure è tanto difficile da compiere. In agguato, infatti, c’è sempre l’orgoglio che si leva imperioso e che spinge fino al ridicolo nel tentativo di autogiustificarsi sempre e comunque. I dittatori, come è noto, « hanno sempre ragione », con sprezzo della ragione stessa. Ma pure noi, nel nostro piccolo, sentiamo forte il desiderio di autodifesa anche quando la nostra causa è disperata.
C’è, però, un’ulteriore considerazione da fare, di impronta piuttosto realistica. La esprime un altro grande scrittore, Manzoni nei suoi Promessi Sposi: «La ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte sia soltanto dell’una o dell’altro». Questa osservazione ci invita alla sobrietà anche quando siamo effettivamente nella ragione: annientare, sia pure metaforicamente, l’avversario non è mai corretto perché la pienezza e la perfezione assoluta non sono mai appannaggio della natura umana che rimane limitata. Il dialogo nasce appunto dalla consapevolezza che il possesso totale ed esclusivo della verità è di Dio e, quindi, diventa importante il confronto. Questo naturalmente non significa che il vero in sé non esista e sia solo soggettivo: esso è, però, distribuito – sia pure in forme e misure differenti – tra tanti. In conclusione, potremmo dire che riconoscere che talora si ha torto significa indirettamente ammettere che la verità esiste e che altre volte è proprio dalla nostra parte.
di Gianfranco Ravasi – Avvenire
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